Milano capitale della birra. Dal 22 al 28 settembre c’è Milano Beer Week, prima edizione della manifestazione che vedrà protagonisti 18 locali della città:
Sarà l’occasione per conoscere il meglio della produzione birraria italiana ed internazionale e valorizzare i piccoli produttori di qualità» spiega a Millionaire Maurizio Maestrelli, 46 anni, giornalista, tra i massimi esperti del settore (scrive per Gambero Rosso, il Mondo della Birra…).
È lui l’organizzatore dell’evento:
Ho preso spunto dalle settimane della birra che avvengono in alcune delle città americane (Filadelfia, New York, San Francisco). Sono andato alla ricerca di locali (birrerie, alberghi, ristoranti) alla scoperta di birre di qualità (soprattutto artigianali) e di belle storie di impresa da raccontare. L’obiettivo è diffondere la cultura della birra, un bere responsabile e intelligente, e promuovere la città di Milano».
Per realizzare la manifestazione ha investito 10mila euro (di tasca sua), contattato una collega per la comunicazione (Valentina Brambilla, ufficio stampa, ndr) ed è partito alla ricerca di locali da selezionare e birre da scoprire e riscoprire:
Ci saranno serate di degustazione guidate da esperti italiani del settore, incontri con birrai artigiani, menu con abbinamento birrario… A differenza di altri festival simili, gli incontri sono dislocati sul territorio, in modo da permettere ai partecipanti di riscoprire, insieme al gusto della buona birra, anche la città di Milano».
È un settore, quello delle birre, nel quale investire?
Il fenomeno della birra artigianale ha investito il mercato da un po’ di anni. Ci sono circa 600 unità produttive sul territorio italiano. Insomma, la concorrenza è tanta, da una parte. Dall’altra, è un business di moda che oggi ha molta visibilità. Chi investe, e lo fa bene, potrebbe avere dei buoni ritorni. Ci sono tanti casi che lo dimostrano».
Come investire bene?
Ci sono due modi per farlo. O realizzare micro birrifici nel quale produrre birra e venderla a terzi. Oppure aprire un brew pub, un proprio locale nel quale far conoscere le proprie produzioni. Il mio consiglio è di scegliere la seconda opzione. Prima di partire, in ogni caso, bisogna testare il prodotto, farlo conoscere a esperti del settore, ai bravi birrai per valutarne stile e bevibilità. Poi investire in comunicazione: il packaging e una buona diffusione su stampa locale, Web e social, fanno la differenza tra un business destinato al successo, e uno destinato al fallimento. Non a caso, le birre artigianali di maggior successo sono quello che di più hanno investito in comunicazione. Lo sanno bene gli americani: per ogni 3 dollari di costo vendita, 50 centesimi vengono spesi per il marketing del prodotto. Infine, promuoversi nelle manifestazione del settore: ce ne sono tante, anche se, a dire il vero, non tutte valide. Quindi prima di parteciparvi bisogna fare una buona selezione».
INFO: http://milanobeerweek.it/
Giancarlo Donadio
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