Guadagna aiutando i coltivatori online

Di
Redazione Millionaire
5 Ottobre 2012

Quanti di voi hanno una piantina, anche solo di basilico, origano e aromi vari, sul balcone di casa? Avete mai pensato a quanto il mercato dell’autoproduzione stia aumentando in questi ultimi anni in cui, a causa della crisi, l’acquisto di frutta e ortaggi diventa a volte proibitivo?

Credeteci, sempre più italiani si stanno improvvisando agricoltori e ortofrutticoli per diverse ragioni: adottare uno stile di vita più sano, consumando prodotti dalla provenienza certa (il terrazzo della propria abitazione) e far fronte al rincaro dei beni di prima necessità.

E allora, perché non pensare un business che sfrutti questa esigenza in crescita?

Il Social che parla green

Per capire quanto il settore interessi al popolo italiano, può essere utile riflettere sul fatto che, sul web, è nato un Social (con circa 4mila utenti) pensato appositamente per gli appassionati di orticoltura. Il sito in questione si chiama Grow the planet ed è un modo, per gli iscritti, di condividere le proprie foto, le esperienze e i suggerimenti nella coltivazione del proprio orticello casalingo.

Il sito ha un’interfaccia molto semplice ed è diviso in diverse sezioni che comprendono un blog, con suggerimenti utili e tecniche pratiche nella gestione degli ortaggi, un forum, ai video tutorial di How to e altri utili spazi interattivi.

Ma c’è un elemento ancora più interessante: questo Social è georeferenziato.

Cosa significa? Significa che, in base alla vostra posizione, vi permette di capire qual è l’orto più vicino a casa vostra per scambiarvi semi, notizie e prodotti. Un servizio utile che va oltre la semplice condivisione di foto e messaggi, perché unisce la gente tramite una passione comune che coinvolge sempre più persone e che le porta a fare qualcosa di concreto e utile per la loro vita.

Potete dunque ben comprendere come il fenomeno dell’autoproduzione stia prendendo sempre più piede nel nostro paese e come un numero crescente di persone stia iniziando a cimentarsi in questa attività.

L’esempio americano

All’interno di questo contesto, può essere utile iniziare a immaginare un’ottima idea di business che, a poco prezzo, sfrutti questa particolare passione/necessità degli italiani.

Qualcuno l’ha già fatto. Stiamo parlando di Sprout Robot, una nuova Startup americana che, sul proprio sito web, si occupa di fornire consulenza a tutte quelle persone che hanno bisogno di suggerimenti utili per il proprio orto.

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  • Come funziona Sprout Robot?

L’iscrizione al servizio è gratuita e viene effettuata attraverso l’inserimento del proprio Codice di Avviamento Postale. Potreste giustamente chiedervi a cosa serva il C.A.P. della propria città.

Chi gestisce il servizio utilizza questa informazione per valutare le condizioni climatiche della zona di appartenenza degli utenti, questo gli permette di avere un’idea di quali servizi, piante e suggerimenti proporre ai propri consumatori.

  • Quali vantaggi per gli utenti?

Gli iscritti al sito hanno la possibilità di essere seguiti in tempo reale con un percorso personalizzato in base alle proprie coltivazioni. Sul sito, vengono date informazioni su cosa piantare, quando e come. Gli utenti possono inoltre ricevere annualmente semi di frutta e ortaggi (selezionati in base alla vostra zona di appartenenza) da piantare sul proprio terrazzo, balcone o qualsiasi altro posto in cui viene effettuata l’autoproduzione.

Un servizio utile, dedicato a quanti vogliono cimentarsi nella coltivazione fai da te ma, al tempo stesso, non hanno il pollice verde.

  • I costi del servizio

L’iscrizione al sito, come già detto in precedenza, è gratuita. Questa dà diritto a un calendario personalizzato, a suggerimenti utili e a partecipare alle conversazioni con gli altri iscritti. Gli utenti, poi, possono decidere se acquistare o meno la versione premium di Sprout Robot ad un costo che oscilla tra i 20 e i 60 dollari l’anno, in base alle proprie esigenze.

È l’acquisto del servizio che permette la ricezione annuale di 30 diverse tipologie di semi disponibili tra frutta e verdura.

  • La geolocalizzazione

Come già scritto sopra, attualmente la versione di Sprout Robot è disponibile solo per gli utenti statunitensi. Questo perché, per attuare un servizio che possa essere preciso e di valore, i gestori del sito studiano, come elemento di riferimento, i dati climatici degli ultimi 5 anni. Se la Startup dovesse crescere, sarà attuata un’espansione a livello internazionale.[/styled_list]

Quale idea di business?

Questi due esempi ci aiutano a comprendere che tipo di business possiamo creare utilizzando il connubio web e agricoltura.

La crescita dell’interesse nei confronti dell’autoproduzione porta la gente a informarsi sul web, ad acquistare i prodotti che le servono per portare avanti i propri interessi e a cercare qualcuno che la aiuti a non commettere errori.

All’interno di questo contesto, quindi, potrebbe essere utile pensare di creare un servizio che guidi gli amanti dell’agricoltura fai da te a gestire e ottenere migliori risultati dalla coltivazione in proprio di vegetali e frutta.

Questo si traduce nell’offerta di calendari di coltivazione personalizzati (basati sulla geolocalizzazione e lo studio delle caratteristiche climatiche dei luoghi) e la fornitura degli strumenti necessari per curare al meglio il proprio hobby.

Concentriamoci adesso sul mercato italiano e cerchiamo di analizzare qualche dato per capire il bacino di utenza a cui una Startup del tipo Sprout Robot si può rivolgere.

Gli italiani dal pollice verde

L’agricoltura amatoriale è un fenomeno in crescita. La dimostrazione viene dall’analisi effettuata attraverso una ricerca promossa da Vita in Campagna, una rivista specializzata in agricoltura, e Nomisma, una conosciuta società di studi economici.

Sul documento si evidenzia che il 2,4% della popolazione con un’età superiore ai 18 anni cura un fondo agricolo. Un bacino di utenza di 1,2 milioni di persone che spendono mediamente 265 euro all’anno per l’acquisto di materiale agricolo.

Non poco, soprattutto se si considera che il fenomeno è in crescita.

Le ragioni che spingono la popolazione a “coltivare il proprio orto” sono le più disparate, ma predomina la necessità di migliorare il proprio consumo alimentare (44%).

L’89,4% delle persone sviluppa quest’hobby semplicemente per un consumo familiare. Infine, le regioni in cui è maggiormente sviluppata questa tendenza sono l’Umbria, il Lazio, la Basilicata e la Sicilia.

Un buon bacino d’utenza quindi, soprattutto se si pensa che, sul web, l’orticoltura è ancora un mercato poco affollato, pur rimanendo una tendenza in crescita.

Agevolazioni per le Startup innovative

La buona notizia è che, proprio ieri, il Governo ha reso note le nuove misure per la crescita adottate per rilanciare il sistema Paese che prevedono delle agevolazioni finanziarie e burocratiche per le Startup che promuovono l’innovazione.

Per maggiori informazioni, potete leggere il nostro articolo a questo link.

Normativa

Per quanto riguarda il quadro normativo, la situazione italiana, e più in generale europea, non prevede una legislazione specifica. Più in generale, si deve far riferimento alla Direttiva Comunitaria 2000/31/CE (per maggiori informazioni, leggi qui il testo integrale) recepita dal Governo italiano con D. Lgs. n. 70/2003.

Aprire un’attività di e-commerce in Italia significa rispettare le stesse regole previste per le tradizionali attività commerciali che prevedono:

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  • Disciplina dei contratti a distanza;
  • Diritto di recesso (qualora vengano stipulati veri e propri contratti con i consumatori);
  • IVA;
  • Garanzie;
  • Condizioni di vendita.[/styled_list]

Tenete presente che, anche nel commercio elettronico, è necessario effettuare una distinzione sostanziale tra vendita al dettaglio e vendita all’ingrosso. Questo vale soprattutto se decidete di vendere semi, piante o materiali atti alla cura dell’hobby di orticoltura.

Un’altra importante distinzione riguarda il commercio elettronico diretto (servizi e beni ceduti direttamente online) e indiretto (beni materiali inviati al consumatore).

L’elenco dei beni diretti è presente nell’allegato II alla direttiva 2006/112/CE. Ai fini dell’Iva, questa particolare tipologia di beni è assimilata alle vendite per corrispondenza.

In ogni caso, dovranno essere rispettati i normali adempimenti fiscali richiesti per le attività esercitate tradizionalmente quali ad es. l’apertura della partita iva per la quale si dovrà espressamente indicare l’esercizio sotto forma di e-commerce.

Per poter avviare l’attività di commercio online, è necessario comunque dare comunicazione preventiva al Comune presso il quale l’esercente ha la residenza. L’attività può essere iniziata dopo 30 giorni il ricevimento della comunicazione da parte dell’Ente.

Per maggiori informazioni in merito, potete porre la vostra domanda ai nostri esperti nell’apposita sezione.

 

Avete trovato utile il nostro articolo? Ci sono aree tematiche di business green che vi piacerebbe approfondire? Postateci i vostri dubbi e suggerimenti, cercheremo di venire incontro alle vostre richieste.

Giuseppina Ocello

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