Una nuova campagna di ospitalità per riconquistare i turisti
Hong Kong, una delle metropoli più vibranti e cosmopolite dell’Asia, sta affrontando una sfida inusuale nel tentativo di rivitalizzare il suo settore turistico. La pandemia globale e un significativo cambiamento politico hanno portato a un crollo delle visite turistiche, e ora il governo locale ha deciso di adottare un approccio innovativo per invertire questa tendenza: chiedere ai cittadini di sorridere di più.
Una campagna di gentilezza
All’inizio di giugno 2024, il Segretario per la Cultura, lo Sport e il Turismo di Hong Kong, Kevin Yeung, ha lanciato una nuova campagna mirata a promuovere la cortesia tra i residenti. In un discorso tenuto durante la cerimonia di inaugurazione della campagna presso l’Ufficio del Governo Centrale, Yeung ha evidenziato come un piccolo gruppo di individui, definiti “pecore nere“, abbia contribuito a creare una reputazione di scortesia che danneggia l’immagine della città. Episodi di scarsa cortesia, come il comportamento poco amichevole del personale di servizio nei ristoranti e l’atteggiamento brusco di alcuni tassisti, sono stati segnalati sempre più frequentemente dai turisti, creando un deterrente per i potenziali visitatori.
Per contrastare questa tendenza, il governo ha messo in campo un’iniziativa multi-dipartimentale. Il Bureau dell’Educazione promuoverà programmi di cortesia nelle scuole, mentre il Dipartimento per gli Affari Interni organizzerà attività comunitarie per incentivare comportamenti amichevoli, con possibili premi per chi si distingue per la propria gentilezza. Inoltre, sono stati preparati video promozionali che esortano i cittadini a “fare il miglio in più” per accogliere i turisti, con l’obiettivo di trasformare Hong Kong in una destinazione rinomata per la sua ospitalità.
Un obiettivo ambizioso
Il Chief Executive di Hong Kong, John Lee, ha sostenuto con forza la campagna, sottolineando l’importanza di migliorare l’esperienza dei visitatori. “Dobbiamo essere più cortesi, più disponibili, dobbiamo sorridere di più e fare quel passo in più per promuovere l’ospitalità di Hong Kong,” ha dichiarato Lee in una conferenza stampa, invitando tutti i cittadini a partecipare attivamente.
Questa non è la prima volta che Hong Kong tenta di migliorare la percezione del proprio atteggiamento. Campagne simili erano già state lanciate negli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000, ma il contesto odierno presenta sfide uniche. Nonostante la revoca delle rigide misure di quarantena imposte durante la pandemia, che avevano drasticamente ridotto i flussi turistici, la città non è ancora riuscita a tornare ai livelli pre-pandemia. Nel gennaio 2019, Hong Kong aveva accolto oltre 6,7 milioni di visitatori, ma nell’aprile 2024 questo numero era sceso a meno della metà.
Le radici del problema
La pandemia non è l’unico fattore che ha contribuito alla diminuzione dei turisti. Le proteste pro-democrazia del 2019 e la successiva repressione hanno cambiato radicalmente il panorama politico della città, portando a una diminuzione delle visite già prima dell’emergenza sanitaria. Questo cambiamento ha avuto ripercussioni anche sul comportamento dei cittadini, con un aumento del malcontento che si è tradotto in un’accoglienza meno calorosa verso i visitatori.
La composizione dei turisti a Hong Kong è cambiata significativamente nel tempo. Nel 2010, circa il 10% dei visitatori proveniva da Europa e Americhe, mentre il 63% arrivava dalla Cina continentale. Nel 2023, solo il 5% dei turisti era europeo o americano, mentre la percentuale di cinesi era salita al 79%. Questo cambiamento demografico, unito alle preoccupazioni per l’applicazione arbitraria delle leggi locali e agli avvertimenti di viaggio emessi da paesi come Stati Uniti, Canada e Regno Unito, ha ulteriormente complicato la situazione.
Una visione per il futuro
Kevin Yeung ha riconosciuto che la nuova campagna di ospitalità non risolverà tutti i problemi della società, ma ha sottolineato che “lo spirito è ciò che conta“. Nonostante gli sforzi per riposizionare Hong Kong come hub turistico internazionale attraverso l’organizzazione di oltre 200 eventi “mega”, come conferenze, concerti e competizioni sportive, la strada per il recupero sembra ancora lunga.
Il governo spera che questa campagna possa contribuire a migliorare l’immagine della città e ad attrarre nuovamente i turisti, ma alcuni esperti rimangono scettici. La cortesia, secondo alcuni, potrebbe non essere il fattore decisivo nel determinare il successo turistico di Hong Kong. In passato, erano l’apertura e il cosmopolitismo della città a rappresentare il suo maggiore richiamo.
Con l’aumento del costo della vita e la crescente competizione da parte di altre destinazioni nella regione, Hong Kong dovrà adottare una pianificazione a lungo termine per riuscire a riposizionarsi efficacemente nel mercato turistico globale.
Hong Kong si trova ora di fronte a una sfida epocale: riconquistare la fiducia dei turisti in un mondo post-pandemico e politicamente cambiato con un po’ di cortesia o affrontare le conseguenze. La nuova campagna di ospitalità rappresenta un tentativo coraggioso di migliorare l’immagine della città, ma solo il tempo dirà se i sorrisi dei suoi cittadini saranno sufficienti a riportare Hong Kong al suo antico splendore turistico e al fascino di questa città.
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