I giovani tornano ai panifici. In tempi di crisi sono molte le storie di ragazzi che aprono locali per promuovere attività tradizionali e trovare in vecchi mestieri nuove certezze. A nord come a sud del Paese.
E sono storie di passione e sacrifici (tanti) come quelli di Alessia Corteggiano, 27 anni napoletana, proprietaria del panificio Fantasie di Pane (a Napoli in via Michelangelo Schipa):
Ho aperto l’attività per garantire un futuro a mio fratello Fortunato. Lavoravo in un bar, ma a un certo punto ho sentito il desiderio di mettermi in proprio e provare» spiega Alessia a Millionaire.
Per aprire il locale Alessia ha investito i risparmi di una vita (150mila euro) che sono serviti per allestire il locale e per i costi di avvio, tra promozione e acquisto di macchinari:
Era un mio desiderio mettere la mia passione per la panificazione a servizio degli altri. Per questo puntiamo su un’offerta variegata (pane ai cinque cereale, alle noci, alle olive…) e sulla qualità che, anche se si raggiunge con costi più elevati, alla fine paga sempre in termini di risultati e fidelizzazione della clientela».
Gli ostacoli che ha incontrato, e incontra tutt’ora, non sono pochi, ma lei e la sua famiglia, con cui gestisce l’attività, provano a superarli con il sorriso sulle labbra:
Nel campo della panificazione ci sono orari massacranti e si lavora anche nei giorni festivi. Ci vuole dedizione assoluta anche perché gli ostacoli: burocratici ed economici non sono pochi: tra un affitto di 2mila euro e le tasse non è sempre facile pareggiare i conti».
Ciononostante, Alessia si dice soddisfatta dei risultati finora ottenuti e rifarebbe la sua scelta:
A distanza di 4 mesi dall’inizio dell’attività, ribadisco le mie scelte. Si prova un emozione, un senso di libertà difficile da descrivere quando si ha un’attività propria e non si è soggetti a un datore di lavoro. Magari fai più cose, ma a fine giornata la soddisfazione è infinita».
Cosa consigli ai tanti giovani che vogliono aprire un’attività come la tua?
Innanzitutto, di fare tanta gavetta. Mio fratello e io abbiamo appreso tutto da nostro padre che è da 40 anni che lavora il pane. Bisogna studiare per raggiungere il meglio, prepararsi e provare sempre a ottenere il massimo, senza stancarsi mai. Poi adeguarsi ai clienti: sono tutti diversi e bisogna capire le loro esigenze e assecondarli perché in una piccola attività soprattutto sono tutti importanti. Infine, prepararsi a fare tanti sacrifici: il lavoro duro paga sempre alla fine».
Giancarlo Donadio