Il 2023 sarà ricordato come un anno di svolta per il settore dell’agriturismo in Italia. Con un totale di 25.900 strutture operative, in crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente, il comparto ha superato per la prima volta la soglia del miliardo di euro di fatturato, raggiungendo un valore di produzione di 1,16 miliardi di euro. Questo successo, frutto di una crescita costante negli ultimi anni, ha beneficiato di una forte spinta post-pandemia, favorita dalla crescente domanda di turismo rurale, legata a stili di vita più sostenibili e al desiderio di esperienze autentiche a contatto con la natura.
Secondo i dati presentati in occasione della 26esima edizione di AgrieTour, la principale fiera di settore, in programma ad Arezzo dal 25 al 27 ottobre 2024, il numero di pernottamenti negli agriturismi ha superato i 15,5 milioni, con più di 4 milioni di arrivi. Di questi, il 58% è rappresentato da turisti stranieri, provenienti in particolare da Germania, Paesi Bassi e Francia. Questo conferma l’attrattività del modello italiano non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
Il successo delle regioni leader
Tra le regioni italiane, la Toscana si conferma leader assoluta del settore, con 5.797 attività, pari al 21,8% dell’offerta nazionale. La sola Toscana, insieme alla Provincia di Bolzano, rappresenta oltre la metà delle presenze complessive negli agriturismi italiani. Questo risultato è frutto di una combinazione di fattori: l’ampia offerta di strutture di alta qualità, una rete capillare di servizi turistici e una forte valorizzazione dei prodotti locali.
Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, ha sottolineato come l’agriturismo nel 2023 rappresenti l’1,9% dell’intero valore dell’agricoltura e il 22,6% delle attività secondarie del settore agricolo. La chiave di questo successo risiede nella capacità degli agriturismi di diversificare l’offerta, integrando servizi innovativi come la ristorazione gourmet, percorsi benessere e attività all’aperto, in grado di attrarre un pubblico sempre più esigente.
Innovazione e autenticità: le chiavi del futuro
Secondo Carlo Hausmann, direttore di Agrocamera Roma, il segreto della crescita degli agriturismi risiede nella loro capacità di adattarsi alle esigenze del mercato. “Per entrare sul mercato, servono investimenti significativi, ma è solo attraverso l’offerta di servizi di qualità che si può generare un vero valore aggiunto”. Hausmann sottolinea come l’agriturismo italiano rappresenti un modello unico a livello internazionale, studiato e ammirato da altri paesi, grazie alla sua capacità di coniugare autenticità e innovazione.
Questo modello si basa su una stretta connessione tra attività agricola e ricettività. La legge italiana impone infatti che gli agriturismi mantengano un forte legame con l’agricoltura: almeno una parte dei prodotti utilizzati nelle cucine deve provenire dall’azienda agricola stessa, e vi sono vincoli riguardanti la ripartizione delle ore lavorative tra attività agricole e ricettive. In cambio, gli agriturismi godono di un regime fiscale agevolato, anche se non sono esenti da limitazioni, come l’impossibilità di detrarre l’IVA su alcune spese.
Sfide e opportunità
Nonostante il successo, il settore agrituristico non è esente da sfide. Da un lato, vi è la concorrenza sempre più serrata con altre tipologie di strutture ricettive, che operano in mercati senza le agevolazioni fiscali riservate agli agriturismi. Dall’altro, c’è il rischio di una “concorrenza sleale” all’interno dello stesso settore, con alcune aziende che tendono a superare i limiti previsti dalla normativa. In tal senso, la necessità di controlli più rigorosi per garantire il rispetto delle regole è stata sottolineata da diversi operatori del settore.
Dominga Cotarella, presidente di Terranostra Campagna Amica di Coldiretti, ha evidenziato come il vero agriturismo rappresenti uno dei pilastri della multifunzionalità agricola italiana. “Il successo degli ultimi anni è il risultato di una crescente domanda di esperienze autentiche e sostenibili”. Cotarella ha inoltre sottolineato il ruolo centrale degli agriturismi nella promozione delle eccellenze agroalimentari locali e nel sostenere la sostenibilità ambientale, un aspetto sempre più importante per i turisti moderni, che cercano cibo a km zero e riduzione dei consumi energetici.
Ma cos’è esattamente un agriturismo?
Secondo la legge italiana, l’agriturismo è un’attività esercitata da imprenditori agricoli che, oltre a coltivare la terra e allevare animali, offrono ospitalità e servizi ai turisti. Queste attività devono essere secondarie rispetto alla produzione agricola, e devono mantenere un legame diretto con il territorio attraverso l’uso di prodotti agricoli propri o locali.
Per avviare un agriturismo in Italia, l’imprenditore agricolo deve presentare una DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) presso il Comune di riferimento, specificando le attività che intende svolgere. È necessario inoltre essere iscritti al Registro delle Imprese Agricole e ottenere il nulla osta dall’Azienda Sanitaria Locale per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Inoltre, per ottenere il riconoscimento come agriturismo, è obbligatorio seguire corsi di formazione specifici organizzati dalle Regioni. Infine, è essenziale che l’attività rispetti i requisiti stabiliti dalle leggi regionali, che possono variare in base alla località.
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