Emanuela ed Elena, architetti piemontesi, costruiscono orti urbani sui tetti di condomini e aziende.
Città più vivibili e green. Risparmio energetico e riqualificazione degli edifici. Autoproduzione. Sono temi cari a Elena Carmagnani, 46 anni, architetto, ed Emanuela Saporito, 36, architetto e urbanista, con la passione per l’architettura partecipata e la gestione e la progettazione di orti urbani.
«Abbiamo costruito il primo orto sul tetto del condominio in cui si trova il nostro studio. Ma la cosa è possibile su tutti i tetti piani dei fabbricati, che diventano orti praticabili, spazi sociali e produttivi. Grazie a strati di materiali, i locali sotto sono climatizzati naturalmente, con abbassamento del picco di calore» racconta Elena.
«Mettere d’accordo i condomini su una spesa (100-120 euro al mq, contro i 60 di una normale impermeabilizzazione e pavimentazione) non è facile anche se il vantaggio fiscale è evidente: la spesa è detraibile al 65% come intervento per il risparmio energetico».
Se il mercato edifici privati non decolla ancora, quello degli edifici per uso collettivo si sta muovendo. Un esempio: l’orto sul tetto del ristorante, nelle ex fonderie Ozanam.
Come ampliare il business?
«Orti Alti possono nascere sui tetti delle aziende, che fanno scelte di immagine e di responsabilità sociale».
Grazie agli accordi con l’azienda della gdo francese, un primo orto Carrefour sorgerà sull’ipermercato di Nichelino (To).
Elena e Emanuela creano partnership con professionisti, assicurazioni, fondi immobiliari per portare Orti Alti in altre città.
INFO: www.ortialti.com
Da un estratto dell’articolo “25 idee per fare soldi” pubblicato su Millionaire di settembre.