Un centro commerciale fuori dal comune, che, al posto dei “soliti” prodotti delle grandi catene, vende solo oggetti riciclati. Si trova in Svezia, a Eskilstuna, città a ovest di Stoccolma. In Europa è l’unico nel suo genere. Il ReTuna, aperto nel 2015 in un ex deposito di camion, oggi attrae circa 700 visitatori al giorno, clienti del posto e turisti.
Come funziona
Sono i cittadini svedesi a rifornire gli scaffali, portando al centro commerciale gli oggetti che non usano più. Gli articoli di scarto, anziché finire tra i rifiuti, trovano una seconda vita. Nel deposito, chiamato Returen, il personale del Comune esegue una prima selezione di ciò che è utilizzabile e ciò che non lo è. In seguito, gli oggetti raccolti vengono valutati dai dipendenti del ReTuna e, se riciclabili, riparati, spesso convertiti a un nuovo uso, e poi rimessi in vendita. Quelli che non superano la selezione, sono smaltiti in un vicino centro per la raccolta differenziata. Lo shopping etico e sostenibile
Nei 14 negozi del ReTuna si possono trovare in vendita sia i prodotti di seconda mano che altri articoli ecosostenibili. L’obiettivo, infatti, è quello di offrire ai consumatori un’esperienza di shopping alternativa attenta all’ambiente. Anche il Café Returama propone solo specialità biologiche. E, per sensibilizzare i cittadini sul tema ambientale, il centro commerciale organizza eventi, workshop e conferenze.
L’idea funziona: nel 2017 il ReTuna ha realizzato 10,2 milioni di corone svedesi (985mila euro) in vendite. Sia lo store che il centro di riciclo sono gestiti da una società municipale. Più di 50 dipendenti si occupano di raccogliere e aggiustare gli oggetti.
Anna Bergstrom, direttore del centro, ha raccontato alla Bbc di aver finalmente trovato il modo di conciliare passione per la moda e attenzione per il Pianeta. In passato aveva gestito altri negozi e due centri commerciali vicino Stoccolma. Quattro figlie l’hanno portata a riflettere sul consumismo, sull’usa e getta di prodotti alla moda, spesso suggeriti da social e influencer. «In preda alla disperazione, tentò di tagliare le paghette delle figlie in modo che non potessero comprare altri vestiti e si offrì di pagare quelli di seconda mano, ma con scarso successo» racconta la Bbc. «Mi sono resa conto che dovevo diventare un modello per le mie figlie, e fare qualcosa di buono per il Pianeta» dice Anna. Oggi ci tiene a rendere attraente anche lo shopping di oggetti di seconda mano. Il centro è curato in ogni dettaglio, in modo che sia “cool” e non “deprimente” come a molti appaiono i mercatini delle pulci o i charity shop. «È un posto che le sue figlie adolescenti sono orgogliose di visitare».
Info: www.retuna.se