Innovazione e sostenibilità, senza inquinamento digitale

Innovazione e sostenibilità, senza inquinamento digitale

Di
Lucia Ingrosso
12 Settembre 2023

Ai, super computing e quantum computing, cloud computing, analisi dei dati e reti 5G: la stessa tecnologia che ha contribuito a “inquinare” il mondo può ora aiutare a salvarlo. Tuttavia, è importante sapere che l’industria dell’IT rappresenta il 3% delle emissioni globali di CO2 e, secondo il Global Carbon Project, se fosse un Paese, sarebbe il quarto maggior consumatore di elettricità a livello mondiale. Inoltre, i dispositivi tecnologici richiedono l’utilizzo di materiali rari e metalli che impoveriscono le risorse naturali e causano problemi di smaltimento. Contemporaneamente, l’innovazione digitale è in costante accelerazione, se da una parte inquina, dall’altra offre un contributo fondamentale alla costruzione di un futuro sostenibile.

Un esempio tangibile è rappresentato dalle smart cities, in cui molte startup lavorano per trovare nuove soluzioni che riducano gli sprechi e adottino modelli di economia circolare, puntando alla sostenibilità sociale e ambientale. Anche la semplice costruzione dei siti può avere un impatto sull’inquinamento digitale per diversi motivi. Ecco alcuni fattori che contribuiscono a questo impatto:

Consumo energetico dei server

I siti web richiedono server per ospitare i loro dati e renderli accessibili agli utenti. I server richiedono energia elettrica per funzionare, e spesso questa energia proviene da fonti non rinnovabili come i combustibili fossili. L’uso intensivo di server per ospitare i siti web contribuisce quindi all’emissione di gas serra e all’inquinamento atmosferico.

Raffreddamento dei server

I server generano calore durante il loro funzionamento, e questo calore deve essere dissipato per evitare surriscaldamenti che potrebbero danneggiarli. Spesso, i data center che ospitano i server utilizzano sistemi di raffreddamento che richiedono energia aggiuntiva. Questo consumo energetico addizionale per il raffreddamento contribuisce all’inquinamento digitale.

Emissioni legate alla produzione di dispositivi digitali

La produzione di dispositivi come computer, smartphone e altri dispositivi utilizzati per accedere ai siti web richiede l’estrazione di risorse naturali, l’energia per i processi di fabbricazione e l’eliminazione dei rifiuti elettronici. Questo processo di produzione può causare inquinamento ambientale e avere un impatto negativo sulla sostenibilità complessiva.

 

Innovazione e sostenibilità, senza inquinamento digitale

 

Pratiche di sviluppo inefficienti 

Talvolta, i siti web possono essere progettati e sviluppati in modo inefficiente, con codice non ottimizzato, script eccessivi o risorse non compresse. Questo può portare a un aumento del consumo di risorse elettriche e di banda, contribuendo all’inquinamento digitale.

Per mitigare l’inquinamento digitale, sono necessarie soluzioni sostenibili come l’utilizzo di energia rinnovabile per i server, l’adozione di pratiche di sviluppo efficienti e la promozione del riciclaggio dei dispositivi digitali. Inoltre, è importante promuovere l’educazione e la consapevolezza su questo tema, in modo che gli utenti possano fare scelte informate per ridurre l’impatto ambientale della navigazione digitale. Come spiega Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale che studia le dinamiche della trasformazione digitale: «La sostenibilità digitale riguarda le interazioni della digitalizzazione e della trasformazione digitale rispetto a sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Come rendere un sito più sostenibile

In base ai dati dell’Osservatorio ESG Big tech di Karma Metrix, se i colossi tecnologici (Google, Amazon, Apple, Meta e Microsoft) fossero uno Stato sarebbe il 4° al mondo per emissione di CO2 (con Amazon che pesa per il 57%). I loro consumi energetici crescono al ritmo del 25% all’anno, contro il 5% della media mondiale. L’inquinamento digitale ha un peso e le aziende si sono date l’obiettivo di ridurlo. Google, per esempio, per i suoi data center usa già il 66% di energia carbon free e punta al 100% entro il 2030. Microsoft sta cambiando i sistemi di raffreddamento dei propri data center, che passano da aria ad acqua.

Ma ogni azienda può fare la sua parte, per il bene del Pianeta e… della Seo. Google, infatti, come privilegia in Google Maps le rotte più ecosostenibili e in Google Flights i voli che producono meno CO2, allo stesso modo nelle ricerche mette in evidenza i siti green. Ma come si rende un sito più sostenibile?

«Ogni pagina web indirettamente produce emissioni di CO2, dovute al consumo energetico del dispositivo, al trasferimento dei dati e alla gestione del server. Partendo da questa consapevolezza, abbiamo sviluppato il primo percorso di sostenibilità digitale che misura e migliora l’impatto ambientale di un sito web. Si possono fare delle pagine web belle, ma allo stesso tempo più efficienti dal punto di vista energetico. Sugli schermi oled più recenti, il consumo energetico è fino a sei volte maggiore per il colore bianco rispetto al nero. Si stima che su un iPhone X la dark mode possa far risparmiare fino al 60% di batteria», spiega Ale Agostini, fondatore di Karma Metrix. 

Nel concreto? Un aspetto riguarda i colori, che consumano energia in modo differente. Perciò, in prima istanza, i principali interventi consigliabili sono due. Realizzare un sito che preveda anche la dark mode, in modo che gli utenti la possano selezionare per rendere la navigazione più sostenibile. Evitare che i video presenti sul sito partano in automatico, ma siano invece avviati e scaricati solo se l’utente decide di cliccarci sopra per avviarli. Così si evitano trasferimenti di dati (e quindi consumo di energia) quando non necessario.

Tecnologia uguale opportunità

Le App, i siti, i servizi da remoto, le call a distanza da un lato assorbono energia e producono CO2, ma dall’altro ne fanno risparmiare, evitando spostamenti, traffico, inquinamento. La tecnologia, poi, può aiutare a consumare meno e meglio. In casa e in ufficio, si possono installare gli smart meter, cioè i contatori intelligenti che permettono di monitorare (e ottimizzare) i consumi di energia.

I servizi online (disponibili per pagamenti, burocrazia, ticketing…) riducono gli spostamenti. Esiste poi una grande quantità di App che permette di destinare il cibo in scadenza evitando così gli sprechi, comprare e vendere abiti e oggetti usati (dando un impulso all’economia circolare), gestire la raccolta differenziata… È stato infine appena lanciato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale un premio destinato alle tre migliori tesi sulla sostenibilità digitale. Possono partecipare i laureandi di tutte le facoltà, in tre categorie: tesi magistrale, tesi di dottorato, donne ICT. Domande entro febbraio 2024, info sul sito della Fondazione.

logo-footer
Il mensile di business più letto.

Direttore responsabile: Federico Rivi

Editore: Millionaire.it Srl Indirizzo: Largo della Crocetta, 2 20122 Milano (MI) Italy

Partita IVA: 12498200968 – Numero iscrizione ROC: 38684

© 2024 millionaire.it.