Arriva l’edizione 2023 dello studio Best Global Brands di Interbrand che incorona i 100 marchi più importanti al mondo. La posizione in classifica è una sintesi di vari indicatori: il valore finanziario, l’ascendente sui consumatori e la competitività. Salta all’occhio una certa “stagnazione”, visto che il tasso di crescita dei brand in classifica non arriva al 6%, mentre l’anno scorso era del 16%, per un valore totale di 3,3 trilioni di dollari. Tra i motivi: la mancanza di strategie di crescita, l’incertezza del mercato e la scelta di rimanere ancorati al proprio core business. Non a caso, tra i brand più dinamici compaiono Nike, Airbnb e Lego che hanno puntato sulla loro popolarità per avere un ruolo più attivo nella società a raggiungere nuove nicchie.
«Le marche più importanti trasformano la vita delle persone. McDonald’s ha diffuso il modello del fast food. Kellogg’s ha imposto il consumo dei cereali a colazione. Dockers ha promosso la diffusione del friday wear, cioè il look casual il venerdì» spiega il sociologo Vanni Codeluppi. In testa alla classifica si conferma per l’undicesimo anno consecutivo Apple, da quando nel 2013 ha superato Coca-Cola.
«Un brand come Apple non è più ascrivibile a un solo settore. Compete in arene molto diverse: permette ai suoi consumatori di tenersi in contatto, di prendersi cura del proprio benessere con l’ultimo Apple Watch e di gestire le proprie finanze grazie al suo nuovo conto deposito che ha registrato versamenti per quasi 1 miliardo di dollari nei primi 4 giorni dal lancio» spiega Manfredi Ricca, Global Chief Strategy Officer di Interbrand. Fra i suoi fattori critici di successo: la capacità di vendere uno stile di vita prima che dei prodotti, la tensione a innovare, la cura del design, il prezzo più alto che fa sentire parte di un’élite. Prime posizioni all’insegna della tecnologia. Dopo Apple ci sono infatti: Microsoft (+14%), Amazon, Google e Samsung. Rispetto al 2022 i vertici della classifica sono quasi immutati: solo Disney non compare tra i migliori dieci, sostituita da Bmw e superata da Nike (il brand più seguito su Instagram: 300 milioni di follower), oggi nona. I settori che fanno registrare la crescita più consistente sono quelli dell’automotive e del lusso.
Il top del Made in Italy
A rappresentare l’Italia, ci sono tre grandi marchi in classifica. Gucci resta il primo brand italiano. È al 34° posto, con un valore di quasi 20 miliardi di dollari e un lieve calo (-2%). Ferrari è al 70° posto con un valore di quasi 11 miliardi di dollari e una crescita del valore del 16%. Prada, per il terzo anno consecutivo, cresce con una percentuale a due cifre, con un +12% porta il suo valore a 7,3 miliardi di dollari e conquista l’86° posto in classifica.