La fashion week ti paga l’affitto

Di
Melania Guarda Ceccoli
26 Settembre 2022

La settimana della moda porta a Milano un importante flusso di denaro. Ne sa qualcosa Airbnb che quest’anno ha registrato un record di prenotazioni

 

In 6 giorni si sono susseguiti 210 appuntamenti totali, tra cui 68 sfilate (61 fisiche e 7 digitali), 104 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento e 30 eventi. Una maratona fitta e densa, complice il ritorno di una cospicua partecipazione dall’estero: presenti 300 giornalisti e 450 buyer, compreso un ristretto gruppo cinese. Un’edizione trainata dai numeri incoraggianti della moda: nonostante la situazione di crisi energetica, il fatturato del fashion italiano è aumentato del +25% nel primo semestre 2022. Si tratta della crescita del settore più alta degli ultimi 20 anni.

La Milan Fashion Week è molto più che presentazioni e sfilate: in questa settimana vengono inaugurate alcune mostre imperdibili, come quella di Richard Avedon a Palazzo Reale, Giovanni Gastel in via della Spiga e Max Vadukul alla Galleria Sozzani.

 

Il boom degli affitti brevi

Ma tutto questo porta a un boom anche dell’economia milanese, con Airbnb che fa +458% rispetto al 2021 nel primo semestre dell’anno. Mentre le ricerche di un affitto breve sono salite del 543%, più che quintuplicate. Secondo i dati elaborati da Airbnb il guadagno di un “host”, durante la Fashion week, si attesta in media intorno a 3.050 euro. Una cifra che prescinde dal tipo di alloggio, dimensione e zona.

Per chi è andato su Airbnb e ha cercato, ad esempio, un appartamento dal 21 al 24 settembre c’è stata qualche sorpesa: dentro alla circonvallazione interna non c’era niente al di sotto di 300 euro a notte. Andando un po’ più fuori si scendeva a 250. In centro invece era tutto sold out.

 

Sale la domanda… e anche i prezzi

Secondo la ricerca a cura di Airdna, presentata ieri a Palazzo Marino in occasione dell’Home Sharing Day 2022, organizzato dall’associazione OspitaMi, a Milano, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, la domanda degli affitti brevi ha superato i livelli del 2019 ad agosto 2022 (+3%).

Questo ha portato a un innalzamento della tariffa media giornaliera, che non ha comunque scoraggiato i turisti, disposti a spendere di più, dopo il lungo periodo trascorso senza vacanze.

Milano segue un trend di crescita, osservato in tutta Europa dall’inizio dell’anno: ad agosto 2022, i primi 50 mercati più grandi dello Short Term Rental hanno aumentato i loro livelli di occupazione a una media del +10,5% e l’Italia registra il tasso di occupazione più alto di sempre (80%), poiché l’offerta deve ancora soddisfare l’aumento della domanda. Nel nostro paese l’85% delle prenotazioni di affitti brevi è di viaggiatori internazionali, il 51,3% provenienti da Paesi europei, mentre il 16,6% dagli Stati Uniti.

 

Milano capitale degli affitti brevi

Giacomo Trovato, country manager per l’Italia di Airbnb, che è partner dell’evento, afferma: «L’ospitalità in casa è sempre più determinante per lo sviluppo turistico di Milano. Da una parte consente alla città di ampliare l’opportunità offerta dal ritorno dei grandi eventi e degli stranieri a livelli pre-pandemia. Dall’altra, abilita nuove tendenze come i soggiorni a lungo termine e smartworking, con ottimi risultati sui pernottamenti infrasettimanali e fuori stagione».

Prezzi da capogiro anche per gli hotel, a prescindere dalle stelle. Un hotel 2 stelle in zona stazione centrale chiede, per la notte del 21 settembre, più di 300 euro, mentre per un 4 stelle in viale Monza si arriva a 440 euro. E per chi è a Milano, ma non per la fashion week?!

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