La pasta made In Italy è sempre un buon business

Di
Melania Guarda Ceccoli
31 Gennaio 2023

Frescobaldi annuncia la sua prima produzione di pasta.

 

Frescobaldi, uno dei principali brand del vino italiani entra nella produzione della pasta con Tirrena. La nuova produzione di pasta, in tutti formati classici, verrà prodotta esclusivamente con grani antichi toscani (Cappelli, Khorasan ed Evoldur).

 

Record storico per la produzione di pasta in Italia

Secondo un’elaborazione del centro Studi di Confagricoltura, la coltivazione di frumento duro nel nostro Paese copre 1,26 milioni di ettari di superficie ed è la coltura più estesa in Italia, con una produzione raccolta totale di oltre 3,9 di tonnellate.
Tra le regioni con maggiore presenza degli ettari coltivati a grano duro troviamo:

  • Puglia (344.700 ettari e 688mila t di produzione raccolta)
  • Sicilia 272.405 ettari e 813mila t) 
  • Basilicata (115.236 ettari per 321mila t)
  • Marche (90mila ettari per 467mila t)
  • Emilia Romagna (85mila per 375mila t)

Proseguendo con l’ultima analisi della Coldiretti, con il +33% è record storico per le vendite di pasta dall’Italia all’estero. In Italia si producono 3,6 milioni di tonnellate di pasta, pari a circa 1/4 di tutta quella mondiale, con 200mila aziende agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità a una filiera che conta 360 imprese e circa 7500 addetti, per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro.

Inoltre, le vendite di pasta di grano garantito italiano sono cresciute del 14% in valore nei primi cinque mesi del 2022. L’Italia è così il primo Paese produttore di pasta, con 3,6 milioni di tonnellate l’anno, per oltre il 60% esportata.

 

Aumento dei costi per la produzione

Il binomio Italia/pasta è sempre stato forte. E così, secondo l’International Pasta Organization, oggi il nostro Paese è al primo posto per consumo pro capite di paste alimentari, con ben 23,5 kg allanno e primo anche per la produzione di pasta, con quasi quattro milioni di tonnellate allanno, seguita da Stati Uniti (due milioni), Turchia (1,9 milioni) ed Egitto (1,2 milioni). 

Ma non basta. «LItalia non essendo autosufficiente importa il 65% del grano tenero e nel 2022 si è anche registrato un ulteriore calo produttivo del 15%» ha detto Giorgio Agugiaro di Italmopa, intervenendo al Sigep, il Salone della gelateria e della panificazione di Rimini.

E così la causa dell’aumento dei costi si trova non solo nella crisi energetica, ma anche nell’aumento della spesa per i fertilizzanti e nella diminuzione della produzione di grano duro in Canada, il Paese che ne esporta di più al mondo. 

 

Voglia di business, ma solo per il mercato di nicchia

In uno scenario economico sempre più complesso e dinamico, il settore della pasta è interessante, se rivolto però verso una nicchia di mercato di alto livello. Pasta Tirrena infatti, sarà disponibile in sei formati: spaghetti, fusilli, penne, linguine, tortiglioni e casarecce, tutti formati classici che vengono prodotti esclusivamente con grani antichi toscani (Cappelli, Khorasan ed Evoldur) coltivati a sud ovest di Firenze. Il grano infatti viene coltivato nelle tenute della famiglia Frescobaldi, mentre la pastificazione è stata affidata al Pastificio Artigiano Fabbri, azienda che dal 1893 e 5 generazioni, produce pasta a Strada in Chianti, in provincia di Firenze.

Tirrena verrà distribuita solo in gastronomie e negozi specializzati, oltre ai ristoranti Frescobaldi. Si partirà prima nel mercato italiano, per poi andare allestero, prima in Europa e poi, entro fine anno, anche in America.

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