Con fantasia e voglia di fare trasformano un problema in una nuova opportunità.
A Cassino in via A. Aligerno è nata la trattoria della legalità che impiega ragazzi disagiati (provenienti da case – famiglia). E crea i suoi piatti con alimenti a km zero coltivati nelle terre confiscate alla mafia. L’idea è della cooperativa sociale I navigantì Onlus:
Tutto è partito da un’esigenza: abbiamo una casa-famiglia e molti dei ragazzi e delle ragazze che sono con noi non riescono sempre a trovare, raggiunta l’adolescenza o la maggiore età, una famiglia disposta ad adottarli. Lo Stato è lontano, così anche il mondo del lavoro» spiega una delle responsabili dell’iniziativa, Simona Di Mambro, 37enne, assistente sociale di Formia.
È lei a raccontarci quanto sia difficile inserire nella società giovani difficili: «C’erano con noi due ragazzi che avevano frequentato l’istituto alberghiero. Insieme abbiamo girato per molti dei ristoranti della zona per chiedere se potessero dar loro un’opportunità. Ma nessuno ha creduto nelle loro potenzialità».
Eppure sono bravi tanto che Simona e i suoi collaboratori decidono di scommetterci: chiedono un prestito alla banca (50mila euro) e aprono il ristorante dove avrebbero potuto finalmente mostrare il loro talento:
La trattoria è uno schiaffo a tutti quelli che non hanno creduto nei nostri ragazzi, solo per pregiudizi o per la paura di rischiare di assumerli».
Il locale è aperto da qualche mese. Tutti i prodotti vengono prelevati dalle terre confiscate alla criminalità organizzata con accordi con altre cooperative come Libera Terra (ne parliamo in Millionaire di luglio/agosto, hai letto l’articolo?) e NCO (acronimo di nuovo commercio organizzato):
La trattoria risolve anche un altro problema. Chi produce in terra confiscate ha a volte difficoltà a collocare i suoi beni sul mercato. Ristoranti e trattorie come il nostro li comprano e offrono una concreta opportunità di guadagno. In tutto coinvolgiamo, tra produttori e personale, un centinaio di persone»
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Aperta da pochi mesi, ha sessanta coperti. Offre piatti come pasta e fagioli, lasagne, salsicce e broccoletti, pollo alla birra. E altri più elaborati e sperimentali. Il costo medio va dai 15 ai 20 euro:
Non diamo alibi ai ragazzi. Devono fare bene il loro lavoro e creare piatti di qualità. I clienti all’inizio vengono perché sanno chi siamo e che aiutiamo ai ragazzi. Ma la più grande soddisfazione è quando ritornano perché hanno mangiato bene. La qualità vince. Se si fa del bene vince ancora di più».
INFO: http://civicosociale.wordpress.com/
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Giancarlo Donadio