The Grand Canal and Santa Maria della Salute church in Venice, Italy. Boats moving on the river under a clear blue summer sky.

L’Antitrust frena le restrizioni per gli affitti brevi

Di
Melania Guarda Ceccoli
13 Luglio 2022

Mentre l’Autorità della Concorrenza e del Mercato frena in merito alla legge sugli affitti brevi di Roma Capitale, il Comune di Venezia vuole limitare gli immobili di questa tipologia all’interno del centro storico.

 

Con il Decreto Aiuti, che dovrebbe passare con la fiducia in Senato entro il 16 luglio, cambiano le regole per gli affitti brevi in Laguna.

Il Comune di Venezia infatti avrà la possibilità di scrivere un regolamento per fissare i limiti massimi degli immobili residenziali destinati agli affitti di questa tipologia, a seconda della zona interessata.

Dalla Legge di Bilancio 2021 però le condizioni fiscali favorevoli per chi affitta casa per brevi periodi sono limitate a chi mette sul mercato non più di 4 appartamenti per periodo di imposta. Il comma 595 spiega infatti: “Negli altri casi l’attività di locazione, da chiunque esercitata, si presume svolta in forma imprenditoriale” anche per i contratti stipulati “tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, ovvero tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di appartamenti”.

Altra modifica è la possibilità per il Comune “di subordinare lo svolgimento dell’attività di locazione breve per oltre 120 giorni, anche non consecutivi, di ogni anno solare, al mutamento di destinazione d’uso e categoria funzionale dell’immobile”. Chi vorrà pertanto affittare il proprio appartamento ai turisti per più di 4 mesi, dovrà cambiarne la destinazione d’uso.

Un modo per ripensare il centro storico della città, aggiunto al ticket di ingresso che prenderà il via dall’ 1 agosto 2022 con un sistema sperimentale di prenotazione. Si potrà ottenere il proprio ticket sul sito municipale Venezia Unica, da cui scaricare il QR code assegnato al momento del pagamento.

 

Non solo Venezia

Sulla scia della Serenissima, altri centri come Bologna e Firenze vogliono estendere la “norma Venezia” alle ulteriori città d’arte riconosciute come siti Unesco.

A Roma invece, la Legge regionale 8/2022 del Lazio dà facoltà a Roma Capitale di dettare “criteri specifici”per lo svolgimento dell’attività di locazione turistica non imprenditoriale. Sempre per la salvaguardia ambientale e paesaggistica e del patrimonio storico, il Comune di Roma potrà “individuare criteri specifici in riferimento a determinati ambiti territoriali per lo svolgimento di attività di natura non imprenditoriale di locazione di immobili a uso residenziale per fini turistici, nel rispetto dei principi di stretta necessità, proporzionalità e non discriminazione”.

Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato però, questa Legge regionale “è da reputarsi in contrasto con i principi nazionali e comunitari in materia di concorrenza”. Questo perché costituisce “un’ingiustificata restrizione della libertà di iniziativa economica” e rappresenta una “discriminazione rispetto all’esercizio delle altre attività turistico-ricettive”.

A questo punto l’Antitrust potrebbe quindi bocciare anche il decreto Aiuti.

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