In totale 1.500 km di rilievi, sotto i 3.000 metri. Sono gli Appennini, la dorsale montuosa dai dolci profili che percorre l’Italia, da Nord a Sud, interessando 15 regioni. Territori dove si sono sviluppati nei secoli ecosistemi naturali e umani, parchi naturali e foreste, ma anche borghi e aree produttive e artigianali, tutti da riscoprire, reinventare e valorizzare.
L’Appennino è vivo, ma va rilanciato. Luoghi antichi e ricchi di risorse possono stimolare grandi e piccoli progetti. E la nascita di nuove imprese. Sono loro che la fondazione Edoardo Garrone premia ogni anno con ReStartApp. È una call per imprese e idee che rivitalizzano le aree dell’Appenino, in tutta Italia.
Questo contest spinge gli aspiranti imprenditori Under 40 a indagare le necessità o le offerte di piccoli paesi, a mettere in moto creatività, competenze e risorse personali. Poi li coinvolge in un percorso di formazione di 3 mesi, un campus in presenza, dove tutto è pagato. Ogni anno si tiene in luoghi diversi, da valorizzare, con la partecipazione di enti e amministrazioni locali. Infine, ai migliori sono riservati premi in denaro e un tutoraggio di un anno per l’attuazione del piano d’impresa.
Filantropia e formazione per le nuove imprese
«ReStartApp parte dall’intenzione di contribuire in modo concreto alla riqualifica e al rilancio delle aree appenniniche, dove ci sono tante risorse ambientali, culturali ed economiche» racconta Francesca Campora, direttore generale della Fondazione Edoardo Garrone. La famiglia Garrone è l’azionista di maggioranza del gruppo Erg, che nel 2000 ha scelto di passare alle energie rinnovabili.
«Una trasformazione del modello di business coraggiosa e lungimirante. Il mondo è cambiato e i Garrone l’hanno capito prima degli altri». La fondazione nasce nel 2005 da Riccardo, figlio di Edoardo, filantropo che viveva nell’Appennino e amava la montagna. Il confronto con modelli di sviluppo in altri Paesi, la consapevolezza del declino e dell’abbandono delle attività produttive nelle zone montane, in un’epoca in cui la nostra società era lanciata verso città e consumi, ha spinto Riccardo ad avviare ricerche, studi e progetti culturali. Alessandro Garrone, attuale presidente, punta sulle giovani imprese e sulla formazione.
«Sono imprese connesse al tessuto agricolo e artigianale, visto con gli occhi dei giovani d’oggi» spiega Campora. «La prima call è stata lanciata nel 2014. Nel corso degli anni, ci siamo impegnati per sviluppare le 15 idee selezionate durante ogni edizione, finanziarle a fondo perduto coi premi, offrire loro occasioni di visibilità, come la fiera Fa’ la cosa giusta, a Milano, e creare legami che aiutano le aziende a collaborare tra loro».
Il 65% di loro si occupa di agricoltura e allevamento, poi di turismo, artigianato, edilizia, ecodesign. Sono imprese piccole, nate spesso in ambito familiare, che poi assumono collaboratori e generano occupazione nel loro territorio: ce l’hanno in testa! Anche se sono andati in città per lavorare, è lì che vogliono tornare».
La fondazione non finanzia gli imprenditori per il loro business, ma l’80% dei partecipanti alle call ha convinto banche e finanziatori con il business plan. La Fondazione attiva anche il tessuto imprenditoriale “appisolato” che ospita ReStartApp: chiede location per il campus ad amministrazioni locali e una partecipazione al budget per l’operazione (la fondazione mette circa 500mila euro, il territorio 50mila) e in cambio offre percorsi per l’accelerazione delle imprese già esistenti.
Il campus 2022 si terrà ad Avellino, dal 27 giugno al 7 ottobre. A luglio sarà lanciata la call 2023 (fondazionegarrone.it/progetto-appennino/campus-restartapp).
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