Lascia Giurisprudenza e diventa pastore (la storia di Marta)

Di
Redazione Millionaire
27 Aprile 2015

Il suo sogno da bambina è di fare l’avvocato. Così Marta Spera, 23 anni, siciliana, inizia gli studi di Giurisprudenza. Poi la scelta che le rivoluziona la vita: lascia l’università e abbraccia la campagna, ad Altofonte, provincia di Palermo: «Mio nonno era un pastore. Alla sua morte, l’azienda di famiglia stava andando in malora. Allora ho sentito in me la necessità di tornare. Ho rimesso in sesto i locali e il gregge, acquistato delle capre (mio nonno allevava solo pecore).  E ho imparato a fare il formaggio con i consigli di mio padre, l’aiuto di un casaro e del Web» racconta Marta a Millionaire.

Da tre anni ha riavviato l’attività di famiglia. Oggi possiede 150 capi tra pecore e capre che pascolano su 30 ettari di terreno: «La tuma (formaggio tipico siciliano, ndr) e la ricotta sono le specialità che produciamo. Lavoro dalle cinque di mattina alle 18 di sera. Inizio con il laboratorio (40mq) dove creo i formaggi. Poi la parte successiva della giornata la dedico alla mungitura e all’allevamento. La mia è un’azienda a conduzione familiare. Mi aiutano mia madre e mio padre».

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I suoi formaggi li vende in negozi della zona, in azienda con visite guidate che organizza per consentire ai clienti di visitare il posto dove produce e conoscere gli animali, e online attraverso i social network: i consumatori possono contattarla e ricevere il prodotto a domicilio: «Mio nonno allevava solo pecore. Quando ho preso in mano le redini dell’azienda ho puntato anche sulle capre: con il loro latte produciamo un formaggio più raffinato che può essere venduto sia agli intenditori che a chi è affetto da forme di intolleranza alimentare».

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I prezzi dei prodotti vanno da cinque euro al chilo (il formaggio di pecora) a sette euro al chilo (il formaggio di capra): «Chi produce in modo artigianale deve superare l’ostacolo più grande, quello di promuovere il suo prodotto. Il problema è che molti consumatori non sanno distinguere un formaggio realizzato secondo antiche tecniche di produzione, senza l’uso di mangimi per gli animali, da uno industriale. C’è poca educazione alimentare. I social network aiutano: il consumatore vede con i suoi occhi ciò che si produce e può operare scelte più consapevoli».

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Oggi Marta è contenta della sua scelta. Riesce a vivere del suo lavoro, ha rimesso in sesto l’azienda di famiglia e punta a crescere per assumere personale e aumentare la produzione: «Ritornare mi ha dato tanta serenità. Consiglio a tutti i giovani di scegliere la campagna se hanno spirito di sacrificio. Fai tante rinunce, hai tanti ostacoli di fronte, ma se non ti arrendi, ottiene molte più soddisfazioni di un lavoro intellettuale. Per diventare bravi, ci vuole tempo. Come in ogni lavoro, non ci si improvvisa. Bisogna imparare gradualmente e reinvestire i primi utili nel miglioramento dell’azienda».

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INFO: http://on.fb.me/1DBQ9Sj

Come imitare la storia di Marta? Dove trovare terra e soldi?

Chi ha già accesso a un pezzo di terra parte avvantaggiato. L’accesso alla terra e al credito sono gli scogli più grandi per chi vuole investire. Ma qualcosa sta cambiando nel Paese. Due recenti manovre mirano a sostenere i giovani agricoltori e un fondo mette a disposizione ogni anno 100 milioni di euro per finanziare i giovani nell’acquisto della terra.

1)   Decreto Terre vive: ha messo all’asta o in affitto online 5.550 ettari di terreni di proprietà dello Stato (per conoscere l’elenco dei terreni, regione per regione, cliccate qui: http://bit.ly/1F2hor1. Mentre qui vengono pubblicate le gare attive e le modalità di partecipazione: http://bit.ly/1qFiq4j

2)  Campo libero: destina una serie di misure e agevolazioni ai giovani Under 35 (tra cui una detrazione per affitto dei terreni del 19%, incentivi all’assunzione con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda) http://bit.ly/1Aom37P

3)  CreditAgritalia: mette a disposizione ogni anno 100 milioni di euro per finanziare i giovani nell’acquisto della terra. Presenti il piano, il tuo progetto viene valutato, viene verificata la sostenibilità economica, e scatta il finanziamento. La cifra stanziata dipende dal progetto. http://www.creditagri.com/it/

Giancarlo Donadio

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