Le autoscuole del futuro

Le autoscuole del futuro

Di
Tiziana Tripepi
21 Gennaio 2024

Entrare in una scuola guida e pensare di essere tornati negli anni Ottanta: vetrofanie, documenti cartacei, spazi angusti, salette per le lezioni di teoria con tabellone luminoso e bacchetta. Se c’è un settore che non è stato ancora investito dalla digitalizzazione è proprio quello delle scuole guida. C’è però chi sta provando a cambiare le cose.  

L’innovazione parte da Milano

Lorenzo Mannari e Franz Uhl, 32 e 30 anni, hanno fondato nell’ottobre 2022 la startup Guidoio, che vuole digitalizzare l’intero percorso che va dall’iscrizione alla scuola guida all’ottenimento della patente. Un obiettivo che in Francia è stato già raggiunto da tempo, con milioni di ragazzi che fanno tutto da privatisti con le App grazie alla liberalizzazione del settore. 

«Io e Franz ci siamo conosciuti nel 2021, eravamo studenti del Master in Business Administration della Bocconi», racconta Mannari. «Dovevamo realizzare un progetto imprenditoriale che riguardasse un mercato ancora inesplorato, e abbiamo deciso di concentrarci su quello delle scuole guida. Il progetto si è trasformato poi in una startup». In Guidoio l’intera esperienza (la cosiddetta customer journey) del cliente è gestita da un’App. 

«L’utente si registra, carica il certificato anamnestico (quello che dimostra di trovarsi in condizioni psicofisiche idonee allo svolgimento di varie attività, quali per esempio la guida di veicoli, ndr), e noi sblocchiamo la possibilità di prenotare la visita medica di idoneità alla guida. Anche questo secondo certificato dovrà essere caricato sulla piattaforma. Terminata questa prima fase, il candidato si può iscrivere a una delle nostre autoscuole partner». 

Lorenzo e Franz, con esperienza rispettivamente in società di consulenza e in banca d’investimento, hanno realizzato il minimum viable product (una versione semplificata dell’App, che serve a fare i primi test) a dicembre 2022, e oggi si trovano nella fase di validazione del progetto. Stanno testando la città di Milano.

 

Lorenzo Mannari e Franz Uhl, Founders Guidoio

 

In Francia si può fare tutto da privatisti

In Italia il candidato è obbligato per legge a iscriversi a una scuola guida, mentre in Francia si può fare l’intero percorso da privatisti, iscrivendosi all’esame di teoria presso gli uffici postali, che sono hub della pubblica amministrazione, e prenotando le guide direttamente con istruttori privati certificati dallo Stato. Il governo francese ha deregolamentato completamente il settore, e questo ha favorito la nascita di tante startup, oggi vere e proprie imprese. A partire da Ornikar, fondata nel 2013 da Benjamin Gaignault et Flavien Le Rendu, che con oltre tre milioni di studenti formati, è diventata la piattaforma online di riferimento per ottenere la patente. Per la parte di teoria ci pensa l’e-learning con video e simulazioni, per la pratica è possibile prenotare gli istruttori 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, con un risparmio sui costi: 799 euro per svolgere l’intero iter, 400 euro in meno di un’autoscuola tradizionale. Ornikar ha raccolto 130 milioni di euro, e dal 2022 fa parte del #next40, il marchio governativo che promuove le 40 giovani aziende più promettenti che potrebbero diventare leader tecnologici. 

Stesso modello per lePERMISLIBRE, fondata a Lione nel 2014, che nel 2022 ha raggiunto ricavi di quasi 15 milioni di euro (dati Euronext). Entrambe offrono il servizio di assicurazione auto. L’applicazione di En Voiture Simone, fondata nel 2015 da Edouard Rudolf e Edouard Polese, dà accesso a 1.600 domande e 140 corsi per prepararsi all’esame di teoria e permette di prenotare le ore di guida tutti i giorni dalle 6 alle 23 con l’istruttore che si preferisce. In tutti i casi si tratta di piattaforme in cui, così come avviene con Airbnb per le case e con Uber per gli autisti, si crea un contatto diretto tra chi cerca un servizio (i candidati) e chi lo offre (gli istruttori).

In Italia regole strette, ma con il digitale…

In Italia questo contatto diretto non si può creare, e bisogna necessariamente interfacciarsi con le scuole guida tradizionali perché solo loro possono erogare questi servizi. «Ma il digitale può rendere l’intero percorso più veloce ed efficiente», spiega ancora Lorenzo Mannari di Guidoio. «Una volta completata l’iscrizione alla scuola guida tramite la nostra App, al candidato sono messe a disposizione le risorse online per prepararsi al test (che andrà poi svolto in presenza presso la Motorizzazione). E, una volta superato, sempre tramite App potrà prenotare le guide guardando la mappa e vedendo quali sono le disponibilità degli istruttori che, per legge, devono essere associati alla scuola guida dove ci si è iscritti. 

Raggiunto il livello di preparazione necessario (sei ore di guida sono obbligatorie), si prenota l’esame e noi forniamo ancora una volta istruttore e auto». In Italia le autoscuole sono circa 7 mila. Si tratta di business di prossimità che con gli anni non si sono evoluti, spesso gestiti da persone molto anziane. «Talvolta sono loro stesse a cercarci, in altri casi c’è un po’ di paura nei confronti del digitale». Il modello di business? 

«Incassiamo il 100% del prezzo del servizio, tratteniamo un margine e poi bonifichiamo all’autoscuola il valore economico prestabilito». Lorenzo e Franz sono gli unici in Italia ad aver creato questo servizio. Sono partiti con i loro risparmi, “bootstrappando”. A luglio hanno concluso il programma di accelerazione di quattro mesi di B4i (Bocconi for innovation), ottenendo un investimento pre-seed di 30 mila euro. In questo momento sono in fase di fundraising.

 

Articolo pubblicato su Millionaire di novembre 2023.

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