L’importanza del dire NO

Di
Redazione Millionaire
3 Settembre 2012

Vi sentite pressati e soffocati da una marea di impegni che non riuscite a portare a termine? Forse il problema risiede nel vostro vocabolario. Ecco perché dire “No” può aiutare la vostra vita e, perché no, anche il vostro business

Quante volte avete detto “Si” a una persona, a un progetto, a un’idea solo per evitare di deludere chi vi stava dinanzi? E quante volte vi siete pentiti di averlo fatto rendendovi conto di non riuscire a portare a termine tutti i vostri impegni?

Se vi siete trovati in questa situazione, forse siete caduti vittime di un errore che accomuna numerosissime persone: l’incapacità di dire no. Uno dei più pericolosi errori in cui si può incappare nella propria vita, sia essa privata che professionale, è proprio questo: non riuscire a capire o gestire delle situazioni che, altrimenti, andrebbero completamente eliminate dalla vostra “to do list”.

A tal proposito, Mike Figliuolo, fondatore e amministratore delegato di Leaders LLC nonché autore di “One piece of paper: The Simple Approach to Powerful, Personal Leadership” ha scritto un articolo molto interessante su come la strategia del dire NO può diventare la carta vincente per i vostri affari.

L’articolo parte dal presupposto che focalizzarsi su poche strategie, spesso, è la tattica migliore per rendere il vostro brand vincente. Il compito di un Leader, afferma Figliuolo, è quello di condurre i flussi di pensiero e le energie del vostro team in una direzione strategica. Nella VOSTRA direzione strategica che, per evitare conseguenze negative, dovrà essere fortemente focalizzata su alcuni piccoli punti chiave.

Volete emergere? Siate eccellenti in un elemento particolare, non mediocremente bravi a fare tante cose.

Questo vale per la vostra vita professionale tanto quanto può valere per la vostra vita privata.

Come DIRE DI NO nella vita aziendale?

Per rispondere a questa domanda,  Mike Figliuolo suggerisce di seguire questi semplici passi:

Focalizzate alcuni punti di partenza che si possono prendere come veri:

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  • sapete dove vi trovate e qual è la vostra strategia principale;
  • avete una quantità limitata di risorse a vostra disposizione;
  • avete definito da 3 a 5 iniziative per raggiungere il vostro obiettivo;
  • avete individuato altre buone opportunità da aggiungere alle iniziative precedentemente delineate.[/styled_list]

L’insidia risiede nell’ultimo punto: è lì che rischiate di disperdere la vostra attenzione. Per rendervi conto di cosa può succedere, delineate i possibili passi da compiere che saranno:

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  • diluire le energie che avreste usato solo per portare a termine le iniziative centrali e dirottarle su delle  idee collaterali, apparentemente buone;
  • schiacciare il vostro team di lavoro sovraccaricandolo con altri impegni;
  • aggiungere risorse per mandare avanti tutto;
  • dire di No e rimanere focalizzati sulle strategie su cui avete lavorato in maniera così articolata.[/styled_list]

Cosa scegliere? La risposta è semplice per Figliuolo: Dite di no.

Perché? Perché le organizzazioni che hanno successo sono quelle che definiscono e perseguono le strategie in maniera chiara e impeccabile. Le organizzazioni che individuano una varietà di strategie settimanali, invece, ottengono piccoli risultati su più fronti. Le organizzazioni forti, dunque, ottengono grossi avanzamenti su pochi fronti ed è proprio questo che le fa vincere, perché permette loro di distinguersi in un determinato settore.

Come DIRE DI NO nella vita privata?

Claire Shipman e Katty Kay, autrici di “Womenomics: Write Your Own Rules for Success”, ci aiutano a rispondere a questa domanda con un articolo pubblicato su Businessknowhow.

Le due scrittrici suggeriscono un modo per capire cosa realmente merita il nostro assenso o un secco no, proponendo alcune domande alle quali rispondere prima di decidere se impegnarci in qualsiasi attività. Vediamole insieme:

Questa richiesta/questione mi aiuta in qualche modo?

Se vi rendete conto che è inutile, il NO è scontato. Dovrete trovare il modo per dirlo, ma sapere di doverlo fare è già un passo importante.

Se, invece, può in qualche modo esservi utile, procedete ponendovi altre domande e cercando di delineare un quadro più esteso:

Può fare la differenza per la mia carriera?

Se la risposta è No, il gioco finisce qui. Altrimenti procedete con la domanda successiva:

Come inciderà sul mio equilibrio a casa?

Qui dovrete essere sinceri con voi stessi. Né eccessivamente catastrofici pensando ai vostri figli abbandonati a loro stessi, né eccessivamente positivi per trovarvi poi soffocati dagli impegni e da questioni lasciate a metà. Conoscete realmente voi stessi, ciò che siete propensi a fare, ciò che potete fare.

Da qui ci si sposta alle domande più personali.

Sentite qualcosa di strano alla bocca dello stomaco quando pensate di dover dire di “SI”?

Se sentite una sensazione sgradevole alla bocca dello stomaco, allora dovete fermarvi e riflettere perché è un chiaro campanello di allarme emotivo.

Sarete arrabbiati con voi stessi per aver detto SI?

Rabbia verso sé stessi vuol dire sentirsi traditi. Se è così, prendete realmente in considerazione la possibilità di dire la magica parola: NO.

Siete impazienti di fare questa cosa? C’è qualcosa che vi affascina?

Per rispondere, dovete far appello alla vostra memoria e capire se rinunciare è solo un’abitudine di paura o, viceversa, se accettare è il frutto dell’entusiasmo iniziale. Riconoscete se le vostre sensazioni sono solo il frutto dell’abitudine o dei veri e propri campanelli d’allarme.

 

Non sentitevi mai in colpa a dire No. Sviscerate le situazioni e sappiate scremare ciò che realmente può essere importante per la vostra vita professionale e privata. Questo vi eviterà molti stress e fallimenti.

 

 

E voi, siete capaci di dire no? Trovate queste teorie utili per la vostra vita oppure no? Condividete con noi il vostro pensiero.

 

Giuseppina Ocello

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