Molto atteso il ritorno di Gucci, che sfilerà in apertura, dopo la rottura con il direttore creativo Alessandro Michele
Dal 13 al 17 gennaio parte a Milano la settimana della moda uomo: 21 sfilate, 31 presentazioni, 5 presentazioni su appuntamento, 4 contenuti digitali e 11 eventi, per un totale di 72 appuntamenti, prestando attenzione alle tematiche di Equality legate al supporto delle donne e ai talenti emergenti.
Made in Italy tra grandi griffe e artigianato
Se la moda italiana fa impazzire il mondo, lo deve a quell’eccellenza e qualità che è riconosciuta come parte integrante del Bel Paese. Soprattutto proprio per quanto riguarda la produzione di vestiti e calzature, esistono tantissime produzioni di alta manifattura artigianale. Secondo le stime di Confartigianato, sono un milione e 500 mila gli imprenditori artigiani in Italia.
Secondo l’analisi Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio, a livello regionale l’artigianato, l’anno scorso guadagnava terreno soprattutto in Lombardia, prima regione per crescita in valore assoluto, con un saldo di 1.770 imprese artigiane in più nei nove mesi (+0,73%).
In termini di dinamismo, è invece la Valle d’Aosta (+2,58% corrispondenti a 91 imprese in più) a far segnare la spinta più sostenuta, seguita da Trentino Alto-Adige (+1,81% e 473 imprese in più), Sardegna (+1,55% e 537 unità in più) e Campania. La richiesta in questo ambito continua ad essere alta, ma i professionisti del settore scarseggiano. Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzati da Unioncamere e Anpal, circa 4 aziende su 10 hanno avuto difficoltà a trovare i candidati per ricoprire i ruoli vacanti: complessivamente, nel primo semestre 2022, si parla di quasi 1 milione di posti di lavoro di difficile reperimento.
Mestieri che un tempo si tramandavano e che facevano parte della nostra cultura lavorativa, ora rischiano di comparire. E allora si va a scuola da chi il mestiere ce l’ha nel sangue. Come Sartoria Musella, a Milano, dove Gianfrancesco Musella Dembech accoglie tirocinanti per confezionare i migliori doppiopetto. O come E. Marinella, a Napoli, il negozio di cravatte più famoso al mondo aperto nel 1914 e che ora viene raccontato anche da un francobollo.
O ancora la sartoria Inglese, a Ginosa, che ha dato vita al turismo sartoriale, facendo così conoscere l’antico mestiere del sarto attraverso un sistema che unisce tradizioni, innovazione, turismo e occupazione.