Mondo fumetto

Di
Redazione Millionaire
6 Agosto 2012

Strisce, tavole, graphic novel. Il fumetto fa boom. E in questo mondo a colori o in bianco e nero c’è spazio per chi colleziona, chi disegna, chi inventa storie, le pubblica e le commercializza

Il collezionista

schizzi di sugo!

Il ristorante U Giancu ha 50 anni di storia. E gli ultimi 37 sono a fumetti. Fausto Oneto, il titolare, è un collezionista della nona arte da 57 anni. Ha iniziato in sordina. Oggi ha 800 tavole di disegnatori, schizzi, strip, illustrazioni, domenicali, copertine, in parte esposti nel suo locale di Rapallo (Ge). «Nel ristorante di famiglia, venivano a mangiare autori che leggevo. Li ammiravo tanto. Cominciai a chiedere se mi facevano uno schizzo. Spesso usavo uno stratagemma: portavo bicchierini e liquore su un album da disegno, a fine pasto. E un paio di pennarelli. Loro s’intenerivano e mi lasciavano qualcosa» racconta Oneto, che fa parte di Rapalloonia, un’associzione culturale che promuove il fumetto, organizza mostre e assegna ogni anno premi all’autore più comico, al più avventuroso e al miglior soggettista. Un ristorante con tema fumetti potrebbe aprire e avere successo in altre zone d’Italia? «La mia esperienza è nata per caso. Una trattoria di campagna si è trasformata a poco a poco in quello che è. Il fumetto è come l’Araba Fenice: risorge sempre dalle ceneri. E oggi interagisce con libri, aste, videogame e cinema. Per questo un locale come il mio attira sempre nuovi clienti. E di tutte le età». Menu da 40 euro. INFO: www.ugiancu.it

Le scuola

imparare lo strip

In Italia ci sono molte scuole di fumetto. Due quelle storiche, che festeggiano 30 anni di attività.

› La Scuola internazionale di Comics (www.scuolacomics.it), fondata dal disegnatore Dino Caterini, ha inserito sempre nuovi corsi e attività. Da segnalare, con iscrizioni entro la metà di ottobre: corso di cartoonist. Due anni. Tre ore di lezione e tre di laboratorio al giorno, cinque volte la settimana. Due classi da 15 posti. Costo: 12.400 euro.

› La scuola del Fumetto di Milano (www.scuoladelfumetto.com) è stata fondata Giuseppe Calzolari, che la dirige tuttora. L’abbiamo incontrato.

Una scuola è indispensabile per lavorare nel fumetto?

«è indispensabile avere un talento naturale. La scuola è apprendistato, quello che una volta era “andare a bottega” da un autore. E agenzia di lavoro: riceve incarichi da case editrici e insegnanti e studenti lavorano insieme per realizzare progetti. Poi, gli studenti trovano collaborazioni professionali: con due o tre aziende clienti, un disegnatore può guadagnare da 1.200 a 2.000 euro al mese. La selezione è severa.

Come si esce dalla vostra scuola?

«Professionisti del settore, con tutto il bagaglio indispensabile per produrre fumetti appetibili per gli editori. Comprese tecniche di elaborazione e coloritura digitale. Nella scuola si lavora anche per sviluppare il rapporto tra scrittura e immagine: le sperimentazioni sono visibili in “Blog e nuvole”, cui collaborano scrittori e disegnatori della scuola». Il corso, triennale, con 700 ore di lezione, costa 4.700 euro l’anno. A Palermo, l’altra sede, la retta scende a 3.300 euro.

Il piccolo editore

e gli Skiantos diventano una striscia

Nella vita fa il compositore. Ma la creatività di Stefano Ianne (foto sopra) e il suo fiuto per gli affari, l’hanno portato anche tra le pagine dei fumetti. «Sono molto amico di Freak Antoni, leader degli Skiantos. A Bologna, tra lasagne e chinotto, ci è venuta l’idea: creare un fumetto con protagonista lui, profeta del rock demenziale. Ogni numero di Freak, in tiratura limitata con copie autografate, ha un diverso disegnatore. Così il fumetto personalizzato può diventare un’opera d’arte» racconta Ianne. «Il futuro dell’editoria è nel collezionismo. Un fumetto personalizzato non si deprezza, ma incrementa il suo valore». Per trovare disegnatori emergenti, va a Lucca Comics, nel 2006, e distribuisce volantini con una sorta di bando: inviare per e-mail proposte per il logo di Freak e il suo personaggio. Rispondono in 20, ne selezionano cinque. «Qualcuno non voleva neppure essere pagato, ma io ho offerto 1.500 euro per un progetto e circa 90 tavole. Poi ho investito 1.000 euro per la grafica, a progetto, e 2.000 euro per la stampa di 1.000 copie. Il primo numero è stato stampato in 2.000 copie, ma poi abbiamo dimezzato: 1.000 è il numero giusto perché il titolo si venda in 6-12 mesi e non si deprezzi per i collezionisti. Il prezzo iniziale era 8,90 euro, oggi costa 13,90 la copia. E siamo arrivati al quinto e ultimo numero. Poi faremo solo la ristampa di un albo raccolta. La difficoltà maggiore è trovare un distributore importante. I maggiori accettano editori che hanno almeno una cinquantina di titoli. E trattengono oltre il 30% del prezzo di copertina».

INFO: www.siesrl.org

Il caso

io, fumettista imprenditore

«Se avessi trovato editori in grado di capire il mio lavoro e i miei progetti, avrei continuato a fare solo l’autore, ma non è successo». Igor Tuberi (foto a sinistra), in arte Igort, cofondatore della casa editrice Coconino Press, lavora al fumetto su tutti i fronti.

Quando ha iniziato?

«A sei anni ho visto un fumetto: amore a prima vista. A 10 ho fatto amicizia con il mio compagno di banco, Giorgio Carpinteri, anche lui disegnatore: a 16 anni abbiamo trovato un primo editore. A 19 ho cominciato a pubblicare su Linus».

Quando la sua prima esperienza come editore?

«Alla fine degli anni 70: con altri disegnatori comprammo una macchina da stampa. Facevamo tutto noi, dalla stampa alla di­stribuzione in proprio, nelle edicole: tiravamo 2.000 copie della rivista. E vendevamo! Ma il mio sogno l’ho realizzato con la Coconino Press: sono riuscito a portare in Italia capolavori internazionali del romanzo a fumetti. Fra graphic novel e comics d’autore. Tra gli autori: Lorenzo Mattotti, David B, Gipi, José Munoz, Jiro Taniguchi, Sergio Staino. Il catalogo della Coconino oggi conta oltre 200 titoli. Ma c’è ancora spazio per nuovi autori e nuovi editori».

Si guadagna con i fumetti?

«Dall’anno scorso i nostri fatturati sono cresciuti del 45%. Nei primi sei mesi del 2009, si è realizzato un bilancio pari a quello di tutto il 2008».

Cosa consiglia a chi vuole fare questo lavoro?

«Di sentirlo come una missione e crederci. Scrivere per me è un’urgenza, se non racconto sto male. Non bisogna pensare ai soldi. Bisogna esser sinceri e nudi. A 14 anni telefonavo a Crepax, per chiedergli consigli. La base è sapere cosa raccontare, la tecnica si costruisce con il tempo. E anche con le scuole».

INFO: www.coconinopress.com

le fiere

Lucca, una città per il disegno

Lucca, dal 29 ottobre all’1 novembre, ospita Lucca Comics & Games, la più grande manifestazione in Italia dedicata al fumetto. Al festival la gente arriva da tutta Italia. Le case editrici presentano le loro novità. Le più piccole, che magari hanno un catalogo di pochi titoli, usano la fiera come unico canale commerciale per il pubblico. Gli autori incontrano i lettori. Ci sono poi spazi per i creativi: un’area per disegnatori esordienti e non, per incontrare editori; il Project contest, concorso per un progetto editoriale a fumetti, con garanzia di pubblicazione, e per un gioco. «La manifestazione riflette un mutamento sotto gli occhi di tutti. Il fumetto non resta sulla carta, ma passa ai giochi da tavolo, ai videogame, al cinema e alla musica. Lucca Comics & Games offre tutto questo» spiega Renato Genovese, direttore. «Abbiamo una finalità culturale. Far conoscere il fumetto, promuoverlo. Oggi è visto come un medium di comunicazione, in grado di fotografare più messaggi in un’unica tavola. Ci sono spazi anche per i piccoli editori, purché facciano scelte di qualità, originali» conclude Genovese.

Grandi editori

la graphic novel convince gli editori

Romanzi “grafici”, con storie più lunghe, in inglese definite graphic novel, piacciono anche ai grandi del settore dell’editoria.

Coniglio editore sta puntando su un erotismo fresco e non convenzionale con Fragola e cioccolato, di Aurelia Aurita, sulla riscoperta di classici, come Valentina Melaverde di Grazia Nidasio, e sulle riviste, come Animals, rivolta agli appassionati di graphic novel (per contributi e contatti: redazione@scuoladifumetto.com).

Becco giallo propone storie di non-fiction e graphic journalism, legate alla cronaca.

Guanda: il romanzo di Fitzgerald Il curioso caso di Benjamin Button diventa un fumetto di 128 tavole in bianco e nero.

vendere fumetti è un affare?

Difficile capirlo. Quando si parla di soldi, le bocche sono cucite più di Tex Willer alle prese con Mephisto. Ecco tre storie d’impresa

Milano, Navigli

Fabio Ghezzi è il responsabile di Supergulp, grande fumetteria sui navigli a Milano, che si è sdoppiata con un altro negozio, a Mestre. «Meglio aprire in una grande città. E inserire merchandising, dvd. Noi teniamo aperto fino a mezzanotte, per attrarre chi frequenta i locali». Ghezzi ha una gran competenza di fumetto: è stato sceneggiatore, editore, insegnante in una scuola di fumetto, cliente della fumetteria e, infine, commesso. Consigli? «Puntare su manga (16-25 anni) e supereroi americani (per tutte le età). Offrire il 10% di sconto a chi prenota tramite il sito. Sull’editoria, i margini sono interessanti, sui dvd non superano cinque euro a pezzo. Ma trovare da noi film non commerciali attira clientela». INFO: www.supergulp.net

Morbegno (So)

Alessandro Mazza, 30 anni, è cresciuto a pane e fumetti. Frequentava fumetterie e sognava di mettersi in proprio. Fino a quest’anno, quando ha lasciato il lavoro da dipendente e, con il socio Luca Cavallari, ha aperto una fumetteria a Morbegno, Valtellina. «Bastano 2.000 euro per gli scaffali di un punto vendita di 20 mq. Poi c’è la merce, che si paga al fornitore. Non c’è conto vendita o reso. Per regolarci sugli acquisti, proponiamo il servizio casella: mettiamo da parte i fumetti che vuole il cliente e gli offriamo uno sconto». L’insegna è Hokuto Comics, sulla vetrina il disegno di un fumetto italiano. «Il costo dell’allestimento dipende dalle dimensioni del negozio. Tra i più venduti, Naruto e Bleach. Poi i “classici” Dragon Ball e Ken il Guerriero, Batman, L’uomo ragno. I margini, più bassi per i fumetti che si trovano anche in edicola, vanno dal 10 al 30%. Il prezzo medio è 3,90 euro, quelli più ricercati arrivano a 9,90-12 euro. «Per conoscere editori nuovi ho visitato le fiere di settore, a Lucca e Milano».

INFO: Hokuto Comics, te. 0342 615428.

Lecco

«Qualcuno si fa affascinare dall’idea di lavorare tra i fumetti. Ma la realtà è dura» spiega il titolare di Play Time, libreria e fumetteria a Lecco. «Per noi il fumetto garantisce solo un quarto del fatturato. Aprire da zero e vendere solo fumetti è rischioso. La fumetteria pura non può vivere, soprattutto in un piccolo centro. Non abbiamo rimesse di invenduti e gli editori sono monopolistici, impongono i prezzi e danno bassi margini. Il consiglio: affiancare i fumetti ad altri prodotti».

INFO: www.playtimelecco.it

Silvia Messa, Millionaire 10/2010

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