Siamo arrivati al formaggio…l’associazione garante del Made in Italy ha lanciato l’allarme del falso italiano agroalimentare nel mondo.
Durante l’evento Tuttofood a Milano della scorsa settimana, Coldiretti ha avvisato che il mercato delle ‘imitazioni’ del cibo nostrano vale attualmente circa 120 miliardi di euro.
Si tratta di un fenomeno diffuso globalmente: il cibo italiano è tra i più contraffatti al mondo. Ma l primato dei formaggi ‘wannabe’ italiani è ancora detenuto dagli Usa. Negli Stati Uniti le imitazioni casearie del Belpaese costituiscono un mercato di circa 40 miliardi di euro, secondo Coldiretti e Filiera Italia.
Tra le creazioni americane ‘ispirate’ ai formaggi italiani c’è, ad esempio, il Fontiago prodotto nel Wisconsin, una combinazione di Fontina e Asiago che si vanta di “combinare due sapori distinti e particolari in uno”. Gorgonzola e formaggi nostrani vengono ormai distribuiti in quantità più massicce di cheddar, Colby, Monterrey e Jack. Solo nel 2022, secondo Coldiretti, negli Usa ne sono stati prodotti circa 2,7 miliardi di chili di formaggi simil-italiani, contro i 2,5 milioni di chili di quelli autoctoni. Ma sono oggetto di emulazione americana anche altre merci locali come Parma e San Daniele, la mortadella Bologna e il salame Milano.
Se nel mondo oltre due prodotti agroalimentari italiani su tre sono falsi, stima Coldiretti, Parmigiano Reggiano e il Grana Padano detengono il record dei formaggi più imitati globalmente.
In Sudamerica, dove questi due formaggi hanno particolarmente successo, di fatto le imitazioni possono essere vendute sui mercati locali insieme agli originali dopo all’accordo di libero scambio Mercosur.
La contraffazione non si ferma ai formaggi e salumi: altre famigerate vittime nel mondo sono olio extravergine, vino, Prosecco e conserve. Secondo Coldiretti, lasciare campo libero alle produzioni ‘tarocche’ significa svalutare i prodotti italiani nel mondo, privando di spazio , e finanziamenti , le vere produzioni agroalimentari Made in Italy.