Non è mai troppo tardi per reinventarti una vita. Ecco come fare!

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26 Novembre 2014

Si è inventata il primo coworking nel campo alimentare. Francesca Iseppato, 35 anni, per aprire il suo biscottificio a Bovolone, in provincia di Verona, ha pensato di proporre la condivisione di spazi, laboratori e, soprattutto, spese, con il titolare di una gelateria artigianale, Arnaldo Conforto.

Studi in fotografia (si è specializzata a Londra), torna in Italia per assistere il padre gravemente malato, e inizia a lavorare in un’azienda, prima come centralinista e poi come agente commerciale: «Lavoravo, ma il mio sogno era altro. Non ero contenta, l’ambienta era maschilista, c’era una gestione dell’azienda vecchia e autoritaria. Poi ho avuto mia figlia. Il rientro in azienda è stato tragico. Hanno provato a fare di tutto per mandarmi via. Poi ho trovato con loro un accordo per lasciare e reinventare la mia vita» racconta a Millionaire.

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Appassionata di dolci fin da bambina, si perfeziona con un corso professionale, e si propone a pasticcerie della zona per imparare: «Facevo dolci con mia madre. Amavo scoprire nuovi gusti, abbinare ingredienti». Poi la decisione di mettersi in proprio con un suo laboratorio di biscotti. Investe la sua liquidazione e, per ridurre i costi, pensa al coworking alimentare, ma sa che è una formula nuova e non c’è una burocrazia pronta. Allora contatta un esperto, un tecnologo alimentare per capire come muoversi: «Ci è voluto un anno per realizzare l’idea: aspettare permessi e trovare qualcuno disposto a condividere i suoi spazi. C’è molta diffidenza. Molti pensano che tu voglia fregarli. Non è stato facile all’inizio. C’è stato un blocco ideologico da superare».

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Il primo sì lo ottiene da una gelateria, gli Artigiani del Gusto di Arnaldo Conforto, pronto ad accogliere la sua idea di condivisione:

Abbiamo parti comuni e laboratori separati, in uno viene fatta la produzione di gelati, nell’altro la pasticceria fresca. I costi fissi (affitto, utenze, spese varie) vengono suddivisi in proporzione agli spazi che utilizziamo, come in un normale modello di coworking. Il clima che si è creato è bello: ci aiutiamo a vicenda, se manca un ingrediente lo prestiamo. Arnaldo mi è molto vicino, mi dà consigli su come portare avanti il laboratorio, è diventato una sorta di business angel per me».

Partito da un anno, il suo biscottificio, Le Furezze (dal veneto, “ghiottoneria”) produce prodotti biscotti biologici, fatti con burro chiarificato (senza grasso), farine macinate a pietra naturale, olio extravergine di olive. Confezionati in packaging eco-compatibili: «L’idea è di offrire prodotti che facciano bene all’ambiente e alla salute. Per creare le ricette, ho contattato un naturopata».

Francesca ha offerto la sua testimonianza davanti a una platea di studenti e aspiranti imprenditori a Job&Orienta, il Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, che si è tenuto a Verona dal 20 al 22 novembre (ne parliamo qui). Noi di Millionaire c’eravamo, l’abbiamo incontrata e ci ha offerto cinque consigli utili per chi, come lei, vuole reinventarsi una vita:

I 5 consigli di Francesca per reinventarsi una vita

1. Assumiti le tue responsabilità. «Parti da un’autoanalisi. È sempre più facile incolpare li altri dei propri fallimenti e non se stessi. Evitare il vittimismo è la prima chiave per iniziare una nuova vita».

2. Pensa a ciò che ami davvero fare. «Quando riparti l’inizio è sempre complesso. Gli ostacoli si moltiplicano e sembra non esserci una via di uscita. Superi tutto solo se hai deciso di investire su ciò che ami fare più di tutto. È solo una passione forte, la molla che ti spinge a lavorare dalle 4 del mattino alle 10 di sera, come nel mio caso. Sei fisicamente stanca, ma la mente ha sempre energia e viene continuamente stimolata. Al contrario, se inizia a pesarti, non hai trovato la strada giusta da intraprendere».

3. Trasforma un disagio in un vantaggio. «Quando ero a lavoro in un ambiente così maschilista, mi sentivo soffocata. Poi è scattata la molla, quella che ti permette di dire basta e trasformare tutta la m… che ti hanno buttato addosso in concime per creare nuove idee. Quando questo passaggio avviene, ti senti rinata e pronta a partire»

4. Innova, innova, innova. «Per me l’innovazione avviene quando si fai incontrare due esigenze, la tua, il tuo sogno imprenditoriale, con quella di altri imprenditori come te, e ovviamente dei clienti. Per innovare, si parte sempre dall’osservazione. Ho girato molti laboratori della zona, vittime della crisi, con le difficoltà di rientrare nelle spese di gestione. È allora che ho pensato al coworking alimentare, un modo per trovare un punto di incontro tra le mie esigenze, i pochi soldi per avviare un business, a quelle degli altri».

 INFO: http://www.lefurezze.com/#furezze

 Giancarlo Donadio

 

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