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Nonne e zie artificiali per la cucina del futuro

Di
Mirko Giustini
11 Agosto 2023

Neanche il mondo della cucina è immune alla rivoluzione portata dall’intelligenza artificiale. Negli ultimi mesi in Italia sono nati due applicazioni volte a cambiare radicalmente l’esperienza ai fornelli attraverso gli algoritmi.

 

Una nonna per amica

Il primo è “Nonna MarIA”, un software che simula una conversazione con un’anziana signora sui temi del food and beverage. L’avatar, realizzato con il sistema MidJourney che trasforma testi in immagini, offre consulenze su ricette, ingredienti, abbinamenti di vini e tempi di cottura. Le risposte si basano su un database della startup proprietaria Al.ta cucina, che include oltre 30 mila preparazioni e tutti i contenuti inseriti dai membri della community legata al cibo, che conta oltre 5 milioni di contatti.

L’iniziativa rientra nella strategia di crescita pensata dai giovani fondatori Simone Mascagni e Alessandro Tartaglia, i quali puntano a superare i due milioni di euro di fatturato entro fine 2023. L’obiettivo dell’azienda agile però resta quello delle origini: restituire centralità a quella gente comune che, complice la pandemia, ha riscoperto il piacere di mettersi alla prova con pentole e padelle e la voglia di confrontarsi con appassionati della materia. 

 

La zia influencer

L’altra “parente virtuale” sul mercato è Zia Sofia. Dietro di lei c’è Eugenio Azzinnari, esperto sviluppatore e digital marketer. Zia Sofia è la prima meta-influencer specializzata nei piatti di diverse tradizioni. A differenza del precedente, questo è un progetto più orientato alla comunicazione: i video, gli audio e le descrizioni che si trovano sull’omonima pagina Instagram sono generati da modelli addestrati di AI. Sul popolare social network di Meta l’avatar coinvolge i follower in un tour che esplora le prelibatezze culinarie delle regioni italiane.

«Rispetto ai tutorial di Youtube, Zia Sofia ha il vantaggio di un’interazione più familiare con l’utente – spiega Azzinnari –. Se una persona cerca sulla piattaforma un aiuto per una determinata ricetta, non è detto che trovi il video che fa al caso suo. Dipende dall’argomento specifico, il livello di difficoltà e la facilità di ricerca. In più il ricorso all’intelligenza artificiale impatterà anche sull’influencer marketing: una Chiara Ferragni non può rispondere a ogni messaggio di ciascun follower, mentre un algoritmo sì. L’engagement sarà maggiore e i brand non tarderanno a preferire Zia Sofia per pubblicizzare i loro prodotti».

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