AI Agent, quando l’automazione si prende un po’ troppo spazio
L’idea di avere assistenti robotici ha affascinato generazioni di persone, sin dai tempi dei cartoni animati tipo i Jetsons o dai primi film di fantascienza. Oggi, grazie alla rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA), quella visione sta diventando sempre più una realtà tangibile. Questo nuovo tipo di tecnologia prende il nome di “AI Agent” e promette di trasformare radicalmente il modo in cui gestiamo le attività quotidiane.
Cosa sono gli “AI Agent”?
Diversamente dai chatbot tradizionali, che si limitano a fornire informazioni o a eseguire semplici comandi, gli AI Agent sono progettati per agire in autonomia per conto dell’utente. Ad esempio, invece di limitarsi a suggerire una lista di hotel, un AI Agent potrebbe prenotare una stanza per te, acquistare il biglietto aereo, gestire eventuali cancellazioni e persino offrirti consigli basati sulla popolarità o l’affollamento delle aree turistiche.
Secondo il cofondatore della startup americana Sierra, che fornisce strumenti per la creazione di AI Agent, “il software si evolverà da qualcosa che usi per svolgere un compito a qualcosa che può svolgere il compito per te.”
Un futuro prossimo o remoto?
Sebbene questa tecnologia sia ancora in fase di sviluppo, gli esperti (e investitori, come Bill Gates) prevedono che diventerà comune entro cinque anni. Gates ha infatti scritto in un post del novembre scorso che, nel prossimo futuro, chiunque sarà online potrà disporre di un assistente personale alimentato dall’intelligenza artificiale, capace di offrire servizi personalizzati e di semplificare l’accesso a settori come l’educazione e la sanità.
Tuttavia, è importante sottolineare che, al momento, gli AI Agent non sono ancora abbastanza affidabili o accessibili per un utilizzo su larga scala. Zach Koch, cofondatore e CEO di Fixie, una startup che lavora su agenti IA in grado di comunicare verbalmente in tempo reale, afferma che “siamo a pochi passi da innovazioni di ricerca importanti, ma siamo ancora lontani dal risolvere completamente il problema.”
Questioni etiche e rischi
Come tutte le forme di intelligenza artificiale, anche gli AI Agent sollevano questioni etiche. Per fornire un servizio personalizzato e accurato, questi agenti devono accedere a un’enorme quantità di dati personali dell’utente, che potrebbe includere email, conversazioni, e persino documenti medici. Questo pone interrogativi sulla proprietà e la sicurezza dei dati: chi possiede i dati condivisi con l’agente? Le forze dell’ordine potrebbero accedere a queste informazioni? E l’agente potrebbe rifiutarsi di compiere azioni potenzialmente dannose?
Alcuni critici dello sviluppo senza limiti dell’IA ritiene che gli AI Agent rappresentino un “rischio catastrofico”.
Nonostante questi rischi, molti nel settore sostengono che la tecnologia non potrebbe funzionare senza l’accesso deliberato a dati sensibili. Ma è anche vero che, per comodità o leggerezza, abbiamo la tendenza a dare i nostri dati con una certa facilità.
Gli AI Agent rappresentano un passo avanti verso un futuro in cui molte delle nostre attività quotidiane saranno automatizzate e gestite da intelligenze artificiali avanzate.
Per ora, il miglior assistente rimane ancora un essere umano, ma il giorno in cui un AI Agent potrà sostituirlo potrebbe non essere così lontano.