Centinaia di dati sul territorio, sulla finanza, sui mercati circolano in Rete. Accessibili a tutti. Si chiamano open data e sono informazioni che possono essere riutilizzate da cittadini e aziende, per farne applicazioni o servizi utili.
Il volume d’affari che generano nella sola Unione Europea è di circa 40 miliardi di euro (dati Ocse).
Molti si sono già mossi perché hanno intuito il potenziale del mercato. Sono nati siti Internet e App per offrire i servizi più variegati: dalle classifiche sulla qualità della vita (http:// eureka-theapp.wordpress.com) fino all’analisi e al confronto delle graduatorie per docenti (www.voglioilruolo.it).
Il guadagno per chi sviluppa i servizi sta nella possibilità di vendere le App e di ospitare pubblicità sui siti.
Marco Quaggiotto, Sebastiano Scacchetti e Davide Bloise, 30 anni, hanno sfruttato gli open data per creare
BikeDistrict, un servizio per calcolare l’itinerario più adatto alle esigenze di chi utilizza la bici a Milano.
Alcuni dati li abbiamo presi da Open Street Map, ma quelli mancanti li abbiamo raccolti noi, percorrendo in prima persona le strade di Milano in bicicletta!».
Il loro modello di business? Puntare a farsi pagare il servizio da enti locali e privati.
Siti utili:
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- Il portale www.dati.gov.it dove si trovano open data strutturati
- Manuale degli open data a cura della sezione italiana dell’Open Knowledge Foundation http://opendatahandbook.org
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Questo è un estratto dell’articolo di Giuliano Pavone, pubblicato su Millionaire luglio/agosto 2012
Redazione