Posto fisso? No, posto giusto!

Di
Luca Scimia
16 Marzo 2023

Cambiano le aspettative dei giovani che guardano al mondo del lavoro e di quelli che ci sono appena entrati. Le potenzialità di un rapporto di apprendimento reciproco tra senior e junior.

Immaginate di essere Alice nel Paese delle Meraviglie. Un ragazzo vi passa davanti correndo come un pazzo e urlando “devo timbrare il cartellino!” lo seguite, siete curiosi, entrate in quel portone di vetro e… vi trovate in ufficio. Sicuramente anche a voi, alla lettura della parola ufficio, sono venuti in mente un sacco di stereotipi: dal rapporto coi colleghi a quello con il capo, dalla monotonia della quotidianità all’infelicità che il lavoro si porta dietro nella vita privata. Ecco, ora cancellate queste immagini dalla mente perché vogliamo parlare di un nuovo mondo del lavoro. 

 

 

Ufficio moderno con dentro uno stormtrooper

 

 

Chi ha detto che il lavoro ideale non esiste?

Chiara, 19 anni, studentessa: «Il lavoro non deve essere giusto a priori, per tutti, deve essere giusto per me, deciderò di partire quando io e l’azienda ci sceglieremo a vicenda». Andrea, 26 anni, ingegnere: «Non voglio pensare di dover restare qui dentro per sempre. Può succedere, sì, ma il mio desiderio di cambiamento non so dove mi porterà; e mi piace l’idea di trovarmi fra 10 anni in un altro posto dove poter sfruttare tutto quello che ho imparato qui. 

Anche i capi dovrebbero vederla così, stimolandoci a dare il massimo ogni giorno senza la pressione del futuro».  Sono testimonianze raccolte durante Open Jam, il primo festival dedicato ai giovani e al lavoro organizzato da Jam – Join The Ageless Mind, la nuova realtà di The European House – Ambrosetti. Cambiano le aspettative, cambia il concetto di lavoro. I giovani non hanno più bisogno che qualcuno gli “costruisca il futuro” perché se lo stanno costruendo da soli. 

Allora forse è in un rapporto di apprendimento reciproco che senior e junior possono trovare insieme nuove dinamiche di leaderhsip che valorizzino le peculiarità di ciascuno e rappresentino un incoraggiamento a esprimere la propria identità, sfruttare al massimo le tecnologie, smontare i nuovi miti per cui “non esiste il lavoro ideale”. Jam crede che tutto questo sia possibile. La sua missione è facilitare la comunicazione tra le diverse generazioni, tra i vari livelli e tra le differenti fasce della popolazione aziendale. Insieme con Jam nei prossimi numeri Millionaire entrerà sempre più nel merito delle istanze delle nuove generazioni nei confronti del lavoro, senza tralasciare il punto di vista delle imprese. Se sei un giovane o un manager e vuoi aiutarci in questa missione, scrivici a: redazione@millionaire.it

 

 

Ragazza elegante in ufficio con il computer in mano

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