Presunzione di ‘colpevolezza’. Se sei un’impresa, la Rai ti impone di pagare 207.82 euro.

Di
Redazione Millionaire.it
26 Luglio 2024

Hai un’impresa e ti sei visto recapitare una bolletta per 207.82 euro da ‘Mamma RAI’?

In Italia, anche le aziende devono pagare il canone RAI per il possesso di apparecchi televisivi o radiofonici utilizzati nei propri locali. Questa obbligazione è regolata principalmente da diverse leggi e decreti che stabiliscono le modalità di pagamento e le esenzioni.

La norma sarebbe comprensibile per chi ha un bar, un locale, un esercizio pubblico, etc., ma è applicabile anche a chi l’ufficio magari non ce l’ha. E se ha diritto all’esenzione sta a lui dimostrarlo, perché per legge c’è la presunzione di ‘colpevolezza’ (in questo caso di usare il pc per sintonizzarsi e guardare la partita). Ma cosa dice la Legge e come ci si può difendere?

 

Normativa di riferimento
1. Legge di Stabilità 2016 (Legge 208/2015): questa legge ha introdotto l’addebito del canone RAI direttamente nella bolletta elettrica per le famiglie. Tuttavia, questa modalità non si applica alle imprese, che devono invece pagare il canone speciale RAI tramite altre modalità.
2. Decreto Ministeriale 13 maggio 2016, n. 94: il decreto definisce le modalità di addebito del canone nelle bollette elettriche e specifica le esenzioni per i dispositivi che non sono in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo.
3. Legge di Bilancio 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232): Conferma l’obbligo del pagamento del canone per chi possiede apparecchi televisivi o radiofonici, indipendentemente dall’uso che se ne fa.

In particolare, dall’articolo 1, commi da 152 a 159, della legge n. 208 del 2015, si trae questo passaggio: è stata introdotta la presunzione di detenzione. Loro ti tassano e sta a te dimostrare di essere esente. 

 

Chi deve pagare
Il canone speciale RAI è dovuto dalle imprese che detengono uno o più apparecchi televisivi o radiofonici atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Questo include non solo televisori tradizionali, ma anche dispositivi che possiedono un sintonizzatore per ricevere segnali digitali o satellitari. Quindi anche monitor che potrebbero essere utilizzati in tal senso e, nota bene, anche per ragioni di sicurezza. Le imprese, quindi, devono pagare il canone per ciascuna sede dove sono presenti tali apparecchi.

 

Esenzioni
Le imprese possono essere esentate dal pagamento del canone speciale RAI se i dispositivi presenti nei loro locali non sono in grado di ricevere segnali radiotelevisivi. Ad esempio, computer, tablet e smartphone che riproducono contenuti solo tramite internet e non possiedono sintonizzatori non sono soggetti al canone. Ma l’esenzione deve essere richiesta, altrimenti si deve pagare. E se ci si dimentica o non si vuole pagare, ci possono essere sanzioni amministrative. Per richiedere l’esenzione, è necessario inviare una comunicazione alla RAI dichiarando che i dispositivi in possesso non sono adatti alla ricezione di segnali radiotelevisivi.

 

Come provare che non si deve pagare
Le aziende che ritengono di non essere tenute a pagare il canone RAI devono inviare una PEC o una lettera raccomandata alla sede regionale RAI competente, dichiarando che gli apparecchi posseduti non sono dotati di sintonizzatore. È utile includere una descrizione dettagliata dei dispositivi e il motivo per cui non rientrano nell’obbligo di pagamento. Inoltre, è possibile richiedere un modulo specifico per l’esenzione disponibile sul sito ufficiale della RAI o presso le sedi territoriali.

 

Modalità di pagamento
Il canone speciale RAI può essere ‘comodamente’ pagato tramite domiciliazione bancaria o bollettino di conto corrente postale inviato dalla RAI. Le rate possono essere semestrali o trimestrali, con scadenze fisse a gennaio, aprile, luglio e ottobre.

 

Per ulteriori informazioni e per scaricare i moduli necessari, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o della RAI, dove sono disponibili le guide operative e le normative aggiornate.

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