Quattro consigli per entrare nella testa del consumatore

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31 Ottobre 2012

Un prodotto, che punta a diventare popolare, deve intrigare, piacere e provocare una spinta emotiva.  Quando ciò avviene significa che chi lo ha realizzato è riuscito a combinare in modo ineccepibile materiali, colori, forma, tessuto, peso e profumo.

Ma come riuscire a tradurre il proprio brand in un messaggio capace di entrare nella testa della gente?

Leggiamo i consigli di Anthony Pannozzo, manager del gruppo Continuum, una società di consulenza che da tre decenni aiuta le aziende nella fase di progettazione del loro prodotto o servizio.

“L’empatia con le persone – spiega Pannozzo – è quella che porta all’invenzione dei prodotti più forti che ci sono oggi sul mercato”.

Per raggiungerla Pannozzo e il suo team usano quattro metodi davvero estremi.

Vediamo quali sono.

1.  Guarda il prodotto con gli occhi del consumatore

Pannozzo racconta l’esperienza di quando il suo gruppo era a lavoro per ottimizzare le scatole dei succhi di frutta dell’azienda Tetrapack.

“Il team di nostri ricercatori – scrive Pannozzo –  era partito da una semplice domanda: in che modo le persone bevono succhi di frutta?”.

Un quesito di non semplice riposta dato che nessun consumatore riflette su come beve un succo di frutta.

Dopo aver ragionato a lungo sulla questione Pannozzo & co decidevano di produrre una bottiglia davvero speciale con una telecamera piazzata sul fondo per osservare come si comportano i consumatori di succhi di frutta mentre bevono.  

L’esperimento era indirizzato al mercato indiano.

“Tra le cose più sorprendenti che abbiamo imparato è il fatto che in India c’è l’abitudine di condividere le bevande. Per farlo nel rispetto dell’igiene, i consumatori tendono a non toccare mai con le labbra la confezione della bevanda. Con questo dato, Tetra fu in grado di produrre delle confezioni leggermente diverse da destinare al mercato indiano.”

2.  Prova il prodotto su te stesso

Pannozzo crede che uno dei migliori modi per capire come il consumatore usa il tuo prodotto è provarlo prima su te stesso.

Lui e il suo team, ad esempio, per progettare una pompa di insulina tascabile,  si iniettarono per un mese una soluzione salina, non nociva alla salute, per studiare da vicino la vita di un paziente malato di diabete.

“Da quell’esperienza , capimmo cose che non avremmo potuto sapere dalla semplice osservazione di un malato di diabete. Questo ci aiutò a progettare un dispositivo che recasse il minor fastidio e dolore al consumatore.”

3.  Fai un prototipo del tuo prodotto più grande che puoi

Per capire come le persone usano un prodotto, Pannozzo e il suo team costruiscono prototipi a grandezza naturale.

“Ad esempio, per aiutare la catena Holiday Inn a progettare i loro spazi caffè, prendemmo a noleggio un hangar di 1.000 mq per riprodurre lo scenario del coffee bar.”

1000 mq! Una follia, penserete, per progettare il bar di un Hotel.

Non per Pannozzo che racconta come da questo sperimento fu in grado di “progettare uno spazio caffè con la giusta distanza tra i tavoli per  tutelare la privacy dei consumatori.  E in più con un ottima vista sul cortile dell’albergo così da permettere a chi ha figli di osservarli mentre giocano”.

 4.  Se i tuoi consumatori non vanno alla montagna, va’ tu da loro

A volte, spiega Pannozzo, il modo migliore per capire il comportamento dei tuoi consumatori è seguirli a casa loro.

Per progettare un’innovativa mazza di scopa per la Procter & Gamble, ad esempio, Pannozzo e il suo team, si recarono a casa di alcuni clienti dell’azienda, scelti a caso, per osservarli alla prese con le faccende di casa.

“Subito capimmo che le persone erano orgogliose quando il pavimento della loro casa era luccicante. Ma ciò richiedeva uno sforzo fisico davvero notevole.”

Fu da questa esperienza che nacque il celebre Swiffer, uno strumento di cui le casalinghe e i casalinghi, anche nel nostro paese, non possono più fare a meno.

Pannozzo e il suo team si sono spinti all’estremo per entrare nella testa del consumatore. Pur pensando di non imitarli  – difficile per qualcuno di noi noleggiare un hangar di 1000 mq per testare il nostro prodotto – crediamo che c’è una lezione che è possibile imparare: che solo la cura al minimo dettaglio permette ad un prodotto di affermarsi sul mercato.

Cosa pensate di Pannozzo e dei suoi consigli? Avete qualche idea di per “far entrare un prodotto nella testa del consumatore?  Condividete con noi la vostra esperienza.

Giancarlo Donadio

 

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