C’è Daniele Badiali che rivende vecchi computer. Ci sono i fratelli Valerio e Jacopo Borgato, che rimettono sul mercato bici usate. E’ c’è anche Daniele Vitali, che si guadagna da vivere dando nuova vita alle intramontabili Vespe.
Attività diverse che appartengono al re-commerce, il business che consiste nel recuperare e vendere oggetti usati: dagli strumenti musicali agli occhiali da sole, passando per cellulari e tablet.
Il settore è oggi in forte crescita. Complici la crisi e la maggiore sensibilità per l’ambiente, è salito anche nel nostro Paese il numero di chi “ricondiziona” (mette a nuovo) oggetti usati e li rivende con la garanzia.
Vediamo insieme alcune caratteristiche del mercato in Italia, a chi è rivolto e, infine, le possibilità di crescita.
Ad aiutarci un estratto dell’articolo, a cura di Giuliano Pavone, pubblicato sul Millionaire di giugno 2012.
Re-commerce in Italia
Il fenomeno ha mosso i primi passi nel nostro Paese con esperienze significative. Ri-Store è un portale online che promuove il ricondizionamento e il riuso. A parlare è il titolare Paolo Manzoni: «In Italia ci sono tutti gli elementi per una rapida diffusione del re-commerce. È il tipico mercato “anticiclico”: compensa gli effetti del calo economico, portando sul mercato consumatori che altrimenti ne sarebbero esclusi».
Identikit del cliente dell’usato
Il re-commerce si indirizza ai clienti più trendy che possono rivendere il penultimo modello dell’Iphone, o il capo firmato della stagione precedente, per comprare l’ultimissima novità. E anche a coloro che, con un portafoglio più magro, possono approfittare del sistema per acquistare prodotti a prezzi di mercato più accessibili.
Un settore rivolto al futuro
Cellulari, computer e tablet sono oggi i protagonisti del re-commerce, ma ci sono altri settori su cui si sta puntando per guadagnare con l’usato. A confermarlo è Paolo Manzoni, uno dei lungimiranti imprenditori che hanno scommesso anni fa sul successo del re-commerce nel nostro Paese: «Al momento la telefonia e l’informatica tirano di più, ma ci sono altri settori promettenti. Per esempio, noi stiamo lavorando sugli elettrodomestici e gli strumenti per il fai da te».
Per Manzoni il futuro del re-commerce «starà nella sua capacità di ritagliarsi uno spazio fra il mercato del nuovo e quello dell’usato».
E tu hai mai pensato di investire nell’usato? Se sì verso quale settore ti indirizzeresti?
Redazione