Dall’intelligenza artificiale ai data center, la nuova scommessa di Masayoshi Son punta su settori strategici per il futuro dell’economia statunitense. SoftBank, il colosso giapponese guidato dal miliardario Masayoshi Son, ha annunciato un massiccio piano di investimento da 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro il 2025. La cifra, che punta a creare 100.000 nuovi posti di lavoro, rappresenta il doppio rispetto ai 50 miliardi promessi dallo stesso Son nel 2016, dopo l’elezione di Donald Trump. All’epoca, l’investimento venne accolto come un segnale di fiducia nell’economia americana. Oggi, SoftBank rinnova questa fiducia, confermando il suo ruolo di partner strategico nel piano economico di Trump, che mira a stimolare innovazione e crescita industriale.
I settori strategici dell’investimento
L’investimento di SoftBank si concentrerà su alcune aree chiave dell’economia statunitense, tra cui:
- Intelligenza artificiale: lo sviluppo di tecnologie di AI sarà centrale, con un focus sulla creazione di infrastrutture e posti di lavoro specializzati.
- Chip e semiconduttori: SoftBank prevede di rafforzare la capacità produttiva americana in un settore cruciale per la tecnologia del futuro.
- Data center: i centri per l’elaborazione dei dati, indispensabili per la gestione di grandi volumi di informazioni, saranno un altro pilastro del piano.
- Infrastrutture tecnologiche: l’investimento sosterrà anche progetti legati alla modernizzazione e all’espansione delle reti tecnologiche negli Stati Uniti.
Una parte significativa del progetto potrebbe ruotare attorno alla società Arm, specializzata nella progettazione di chip e considerata il gioiello del portafoglio di SoftBank. Arm potrebbe diventare il veicolo principale per implementare l’investimento e generare occupazione nei settori tecnologici più avanzati.
Masayoshi Son e il legame con Trump
L’annuncio è stato fatto in grande stile: Son è apparso accanto a Donald Trump a Mar-a-Lago, dove i due hanno celebrato l’accordo con parole cariche di entusiasmo. “Sono entusiasta di questa iniziativa e credo che il presidente Trump possa riportare pace e prosperità nel mondo”, ha dichiarato Son. Trump, da parte sua, ha definito l’investitore giapponese “un genio” e ha elogiato il progetto come “una dimostrazione monumentale di fiducia nel futuro dell’America”.
L’investimento si inserisce in un contesto in cui molte aziende stanno cercando di allinearsi con le politiche economiche del presidente eletto. Trump ha promesso una serie di misure favorevoli agli investitori, tra cui agevolazioni fiscali, deregolamentazione e percorsi rapidi per ottenere approvazioni normative per progetti che superano il miliardo di dollari. “Nel mio primo mandato tutti mi combattevano, ora vogliono essere miei amici”, ha dichiarato Trump, sottolineando il cambio di atteggiamento del mondo aziendale verso la sua leadership.
Un precedente che fa scuola
Nel 2016, dopo la prima vittoria elettorale di Trump, Son aveva promesso di investire 50 miliardi di dollari negli Stati Uniti, finanziati in gran parte attraverso il Vision Fund di SoftBank. Il fondo, sostenuto dall’Arabia Saudita, aveva permesso di finanziare aziende come Uber e WeWork, anche se l’effettivo impatto occupazionale resta poco chiaro.
Con questa nuova promessa da 100 miliardi, SoftBank si propone di raddoppiare i risultati, concentrandosi su tecnologie emergenti e infrastrutture strategiche. Tuttavia, non mancano le incognite: non è ancora del tutto chiaro come Son riuscirà a reperire i fondi necessari, né quali saranno i tempi esatti di realizzazione del piano.
L’impatto sull’economia USA
L’annuncio arriva in un momento in cui l’economia statunitense è al centro di grandi aspettative. Gli investitori sperano che le politiche economiche di Trump, basate su incentivi fiscali e deregolamentazione, possano spingere la crescita, anche se le sue minacce di imporre dazi globali e le politiche restrittive sull’immigrazione potrebbero rappresentare un rischio per alcune industrie.
Con il suo piano ambizioso, SoftBank si posiziona come un attore cruciale nella trasformazione dell’economia americana, offrendo un contributo significativo in settori fondamentali per il futuro tecnologico del paese.
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