Taylor Swift non è una nota economista, eppure la cantante rappresenta un fenomeno cui molti studiosi di economia e giornalisti economici stanno dedicando molta attenzione. Un fenomeno dilagante che coinvolge ogni città toccata dal suo Tour “Eras” ben oltre gli incassi dei concerti, ma generando un proprio vero indotto turistico, di eventi dedicati e di prodotti lanciati per l’occasione. Un indotto che ha già raggiunto la cifra astronomica di 1.5 miliardi di dollari e lo show andrà in giro per tutto il mondo ancora per un altro anno.
Gli Swifties, così sono soprannominati i fan di Taylor Swift, accorrono nelle città del tour “Eras”, riempiendo gli hotel, affollando i ristoranti anche creando un mercato secondario dei gadget e souvenir. Un fenomeno tale da attrarre anche l’interesse del Congresso americano e della Federal Reserve.
Taylornomics: quando Taylor Swift arriva in città, gli Swifties non badano a spese. Molte delle città interessate hanno rilavato come il tour le abbia aiutate a riprendersi dall’impatto economico della pandemia, riportando i turisti e le loro finanze.
Il tour “Eras”, iniziato a marzo e appena terminato negli USA, sta per diventare il più ‘ricco’ nella storia della musica. Ogni concerto ha riempito stadi che contengono più di 70.000 persone e Swift spesso rimane in città per diversi giorni, dando alle imprese locali il tempo di assorbire il denaro degli Swifties.
Per attirare i fan nei loro negozi, vengono vendute ciambelle con il volto di Swift, creati cocktail con i nomi delle sue canzoni ed ogni sorta di gadget e oggetto ‘a tema’. Un museo di Nashville ha allestito a tempi record una mostra sui costumi di Swift in occasione del tour. E ha dato i suoi frutti: maggio è stato il mese migliore nella storia 65ennale del museo, con 114.000 persone che hanno acquistato biglietti.
Chicago e Minneapolis hanno stabilito nuovi record per il numero di stanze d’hotel occupate mentre Swift si esibiva lì. Le città hanno fatto di tutto per accogliere gli Swifties. Glendale, Arizona, si è temporaneamente ribattezzata Swift City, Swift è stata nominata sindaco onorario di Santa Clara, California e la Willis Tower di Chicago è stata illuminata di viola e oro una notte e di verde e turchese un’altra in omaggio ad alcuni album di Swift.
Il sito di Ticketmaster si è bloccato a novembre quando sono andati in vendita i biglietti del tour “Eras” degli Stati Uniti, un imprevisto che ha portato a un’audizione congressuale.
Mara Klaunig, una nota analista economica americana, ha dichiarato: “C’era una forte domanda repressa di divertirsi, di uscire e socializzare. Le persone sono disposte a viaggiare ovunque per vederla”. Una sorta di fenomeno simile al ‘revenge tourism’ sperimentato quest’anno. Dopo un 2022 ancora incerto, quest’anno la gente ha scelto di viaggiare come non mai prima. Nel complesso, l’effetto “Taylor Swift” sull’economia delle città in cui si esibisce è innegabile.
Gli organizzatori del Tour hanno appena annunciato che è stato raggiungo l’incasso di 1,5 miliardi di dollari e manca ancora oltre un anno alla sua chiusura ufficiale a Toronto nel 2024. Il Tour passerà anche dall’Italia, con due date a Milano.
Chissà se la Taylor Swift economy avrà un impatto anche nel nostro Paese e se la città di Milano ne saprà approfittare. Non è la prima volta che un Tour mobilita l’economia locale ben oltre la spesa dei fan di turno, si pensi per esempio ai Coldplay con il loro tour, oppure agli ultimi concerti di Jovanotti o Vasco, ma qui pare che siamo proprio ad un altro livello.