Oggi la cultura del tè cresce: la gente viaggia di più, ci sono maggiori informazioni. Servono e iniziative divulgative e competenze in chi vende.
Così spiega Barbara Sighieri, consigliere dell’Associazione italiana cultura del tè, raggiunta da Millionaire.
In Italia è un trend in crescita (consumo al +12% nel 2009) e c’è chi scommette sul business. Da dove partire per intraprendere nel settore? Marco Bertona, tea taster, elenca cinque consigli:
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- Conosci il mercato (aste in India, Cina, Kenya, valutazioni dei broker per stabilire quotazioni…);
- Individua grossisti e importatori (rivolgiti all’associazione ADeMaThe);
- Offri vendita e somministrazione in negozio, organizza cerimonie del tè, party e catering;
- Se vuoi coltivare tè, controlla che terreno e microclima siano adatti;
- Attento alle truffe.
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La coltivazione del tè, di certo, non è una pratica tipicamente italiana: la pianta ha bisogno di un clima tropicale per crescere rigogliosa. Eppure c’è chi ha inseguito un sogno e ha compiuto un piccolo miracolo: si chiama Guido Cattolica, è un agronomo lucchese, che ha creato la prima coltivazione di tè nostrana, guadagnando riconoscimenti internazionali.
Il mio lavoro di selezione è durato 20 anni e ha prodotto la linea Sant’Andrea, piante adatte a sopravvivere al freddo invernale
spiega Guido. Che sottolinea:
Il tè lo coltivo naturalmente, senza compromessi sulla qualità, né concimi artificiali né pesticidi.
Le difficoltà non sono mancate, ma le soddisfazioni (e i premi) nemmeno:
I miei amici pensano che io sia uno che mantiene la parola e che abbia dimostrato nei fatti di poter realizzare quello che voleva.
Per conoscere tutta la storia di Guido e trovare altre informazioni sulla produzione e vendita di tè, leggi l’articolo di Silvia Messa su Millionaire di maggio 2012.
Redazione