È un mercato che non conosce crisi quello del fitness con un giro d’affari superiore a 26 miliardi di euro, in Europa. L’ultima frontiera è lo Street Workout. L’allenamento “da strada” già praticato all’estero, nei parchi attrezzati o utilizzando panchine e marciapiedi, in Italia ha anche un risvolto turistico-culturale. Simone Massaro, 42 anni, romano, ha sviluppato il format insieme al socio Emanuele Tornaboni.
«Abbiamo portato il fitness fuori dalle palestre, nelle città, tra i monumenti. Le persone sono coinvolte, accompagnate da una guida turistica e da un team di istruttori. Un circuito a tappe, in cui si praticano diverse discipline con la musica in cuffia. Tutto è partito da lì. Dal sistema silent: ognuno ha la sua cuffia per sentire le istruzioni dei trainer, la musica o la storia del posto. In un anno il format si è esteso a macchia d’olio, grazie soprattutto ai social».
Qual è il riscontro?
«Abbiamo fatto tappa in più di 70 città, con 300 eventi, 100.000 presenze, anche all’estero. A ogni evento partecipano da 100 a 400 persone. Abbiamo richieste da istruttori e circoli sportivi per organizzare Street Workout in giro per l’Italia. Anche le imprese ci chiamano».
I guadagni?
«Ogni partecipante paga una quota di iscrizione. Poi stringiamo accordi con sponsor, locali e nazionali, circoli e tour operator. Punteremo molto sulle soluzioni per le aziende e per il turismo sportivo. Un settore in crescita in Italia: sempre più persone sono interessate a visitare nuovi posti in modo alternativo».
Consigli?
«Investi su fette di mercato ancora inesplorate, con soluzioni o in luoghi non convenzionali. Noi abbiamo scommesso sull’outdoor e sta funzionando. L’investimento iniziale? Circa 150mila euro».
INFO: www.streetworkout.fit
Tratto dall’articolo “Yes, 2018!” pubblicato su Millionaire di dicembre/gennaio 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it