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Tre giorni da “fan-guru”. Un’inchiesta di Germano Milite

Di
Germano Milite
15 Febbraio 2024

Ebbene sì, alla fine l’ho fatto: sono stato a un evento “formativo” di ben tre giorni, organizzato ad Assago da uno dei più noti “info-imprenditori” del panorama italiano: Mik Cosentino, ex nuotatore e da anni definibile come “formatore di formatori”, nel senso che per lo più crea corsi pensati per chi vuole vendere corsi. Cosentino in passato mi ha denunciato per diffamazione, ma da qualche tempo ha totalmente cambiato approccio e gestione della comunicazione con i giornalisti che fanno anche domande poco “comode”, dimostrando di essere decisamente maturato. 

Tornando all’evento, che qui vi racconterò in sintesi, portandovi direttamente tra i banchi e le slide infinite viste durante il tour de force 8:30-20:00 in particolare della seconda giornata, il nome suggeriva già l’ambizione e le finalità promesse: “Expert Empire”, l’arena degli esperti di vendite online, divenuti tutti milionari grazie a competenze eccezionali acquisite, messe sul campo e pronte ad essere rivelate. Cioè, per essere precisi, sulla pagina di vendita del sito dedicato all’incontro si leggeva proprio questo claim: “I Migliori Esperti Digitali Multi-Milionari, Riuniti Per La Prima Volta Sotto Lo Stesso Tetto”. Proprio così, con le maiuscole utilizzate (abusate) come suggerisce la scuola “guresca” americana del make money. Spoiler: sul palco saliranno forse un paio di relatori che hanno realmente fatturato diversi milioni con i propri business online, incluso l’organizzatore stesso. Il resto, però, erano collaboratori e clienti di certo non ricchi. 

 

Costo del (mio) biglietto: 700 euro, per avere un posto “fronte palco”, come indicato sulla landing. Bonus aggiuntivo: alcuni corsi di formazione inclusi, realizzati direttamente da qualcuno dei relatori più importanti. Spoiler numero due: non avrò alcun posto fronte palco, ma il primo giorno siederò di lato, in decima fila. Poi sempre tra sesta e quinta. Problemi con l’organizzazione delle sedie con ribaltina, divenute tavoli più grandi proprio pochi giorni prima. Più comodità, ma niente prime file per i biglietti “Gold”. 

L’evento inizia: la prima relatrice è Sara Cosenza. Non milionaria, un’azienda a Dubai (alcune fonti sul posto mi dicono che non rinnoverà la licenza) e una LLC nel Delaware. Si definisce “Eye Trainer” e sostiene di aver concepito un metodo utile a migliorare la vista senza occhiali e/o chirurgia. Si fanno degli esercizi, con un po’ di yoga infilato nel mezzo, et voilà: magari eviti di mettere gli occhiali. M’immagino Mara Maionchi e, con lo stesso tono e la stessa voce soave, mi lascio andare a un deciso: “Per me è no”. Dopo di lei è Cosentino a darmi conferma che, come immaginavo, quello per il quale ho pagato è un evento di vendita prima molto più che di formazione. Pensate il genio: un pubblico che acquista un biglietto di almeno 300 euro (e in sala eravamo 365, di cui almeno 250 paganti), mentre lo prepari a pagarti per comprare il tuo nuovo software pensato proprio per raccogliere e rivendere corsi online conto terzi. 

 

Gli interventi (una quindicina circa, in due giorni e mezzo di full immersion) sono infatti tutti finalizzati a fare una cosa: motivarti a una scelta d’acquisto in grado di cambiare/migliorare la tua vita, con le immancabili “storie motivazionali” di chi è partito come spurgafogne e ora giura (croce sul cuore, perché i bilanci di solito non ci sono) di essere diventato un ricco e felice formatore. Poi molto “flex”, come dicono i giovani, di numeri e risultati. Luca Valori ci mostra infatti i fatturati dei suoi mirabolanti e-commerce, senza farcene vedere mezzo. Poi ex clienti e clienti attuali di Cosentino che, raccontando il loro consueto cammino dell’eroe, ringraziano il guru e i suoi corsi svolta-vita, benedicendo il giorno in cui li hanno acquistati. E ancora il software, devo dire anche ben fatto e realizzato. Realmente utile, potenzialmente, a chi intende darsi al cosiddetto “infobusiness”. Numeri, strategie per lanciarlo e renderlo profittevole, obiettivi ben definiti: la “creatura” cosentiniana è oggettivamente ben presentata e raccontata. Appare solida e gagliarda, anche se con l’intento formativo dichiarato c’entra ben poco. Comunque, in particolare durante l’ultima giornata, prima e dopo l’ospite a sorpresa (Roberto Re, che mi ha visto uscire appena entrato), di sicuro ci sono stati anche alcuni interventi effettivamente utili e formativi per chi, in generale, vuole conoscere strumenti di promozione e vendita online utili. 

 

Quello sulla creazione di un video-podcast, ad esempio, è stato molto ben presentato. E, pur se utilizzato (anche quello) per promuovere poi un corso online, di sicuro poteva essere adattato anche ad altri obiettivi di vendita lontani dal mondo dell’infobusiness. Certo, 3 o 4 su 15 è un po’ pochino, dati costi e premesse/promesse. Ma il pubblico? So che in molti si saranno chiesti che tipo di persone vadano a questi eventi, pagando per assistere a una lunga vendita di altri prodotti e servizi. Abbastanza vario, in realtà, e per lo più con competenze di marketing medio-basse (in sala pochissimi sapevano cosa fossero le “KPI”): si va dal venditore che ha preso il ticket da 1.000 euro solo per la cena con Big Luca, al venditore di vernici, passando per il fisioterapista, il dentista, il maestro di chitarra, il fondatore di piccola web agency con le idee confuse e il commerciante che vorrebbe lanciare un e-commerce. Poi non pochi venditori (i 5 o 6 che ho incontrato io non hanno seguito quasi nulla) e altri formatori/marketer di diverso livello. 

Il “sentiment”, come dicono gli esperti veri o presunti, è anch’esso vario: c’è chi è deluso e annoiato, chi disinteressato poiché magari lì per un ticket omaggio, chi entusiasta anche solo per aver potuto stringere la mano all’organizzatore scambiando due chiacchiere con lui e gli altri. Insomma, a tanti (anche se molti meno che in passato) piace spendere soldi per assistere a questo tipo di spettacolo, senza neppure avere il pranzo incluso. Sono lì prima di tutto per non essere altrove, o perché sinceramente convinti di poter conoscere chissà quali segreti. Poi però li interroghi e non sanno dirti cosa di veramente utile si sono portati a casa. È forse questo, pensandoci, il vero segreto.

 

Articolo pubblicato su Millionaire di dicembre / gennaio 2024.

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