Aprire un bar à huile (bar dell’olio). Un posto in cui promuovere e raccontare l’olio con degustazioni, lezioni e visite guidate.
Il business viene dalla Francia. Qui alcuni olivicoltori come Oliver Borrat, di l’Olivier Catalan, presentano il loro prodotto ai clienti, insieme a bottiglie di conserve, salse e cosmetici, tutti a base di olive.
Dalla Francia all’Italia il passo è breve come dimostra la storia di Melissa e Jean Jacques Fronzino, due imprenditori francesi che hanno deciso di aprire un bar dell’olio a Siracusa:
Abbiamo cominciato a selezionare extravergini, cercando una serie di fornitori in tutta la Sicilia.
Oggi puntano sul riassortimento in piccole quantità e sulla vendita di paté di olive, conserve di pesce, marmellate. Ma anche saponi, bagnoschiuma.
Protagoniste del business in Italia, Francesca Femia e Norma Fedolfi che hanno aperto a Genova, Le Gramole, olioteca specializzata in oli italiani:
Abbiamo investito circa 40mila euro tra allestimento (banconi, scaffalature, pc, fax) e merce: olio, conserve e pasta selezionata.
Il segreto per far funzionare un bar dell’olio lo spiega Enrico Lupi, presidente dell’Associazione nazionale Città dell’olio:
Un negozio monoprodotto difficilmente sta in piedi. Bisogna proporre l’intera filiera dell’olio, dall’oliva al cosmetico. Più larga è la gamma dei prodotti, più aumentano le possibilità di successo.
Redazione
(Fonte foto utente flickr tgoerblich)
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