Un fiocco in azienda: il patto per le mamme che lavorano

Di
Tiziana Tripepi
11 Gennaio 2013

Donne e mamme a lavoro: una situazione che ha ancora ripercussioni importanti, per le aziende e per chi ci lavora. Dati Istat, infatti, confermano che quasi una donna su quattro, in precedenza occupata, perde il lavoro a causa della maternità.

A volte capita, però, che delle persone imprenditive, invece di accettare una situazione scomoda, decidano di rimboccarsi le maniche per cercare una soluzione che metta d’accordo tutte le parti chiamate in causa.

Sentiamo dalla voce di Marisa Montegiove, presidente di Manageritalia, una proposta imprenditiva per vivere serenamente la maternità.

Cos’è Un Fiocco in Azienda

Un Fiocco in Azienda è un programma concreto, finalizzato a fornire supporto a genitori e aziende che devono affrontare la maternità. L’idea parte dal Gruppo Donne Manager, un’associazione formata da dirigenti in pensione, o ancora in attività, che hanno deciso di dedicare tempo e risorse nel trattare le problematiche legate alla maternità.

Circa due anni fa, notando che comunque la maternità continuava ad essere un momento di calo di produzione per l’azienda, ci siamo chieste cosa potessimo fare per migliorare la situazione. Da lì, è partita l’idea di promuovere una sorta di comportamento etico che le aziende dovevano seguire per cambiare il proprio atteggiamento nei confronti delle donne in gravidanza

Spiega Marisa Montegiove, fondatrice del Gruppo Donne Manager.

In che cosa consiste il progetto?

Le aziende che hanno aderito a “Un Fiocco in Azienda” devono osservare un vademecum di 7 punti finalizzati ad assicurare un corretto atteggiamento nei confronti delle dipendenti in maternità. Il punto centrale dell’iniziativa è continuare a far sentire la dipendente una risorsa per l’azienda.

Un atteggiamento, spiega Marisa Montegiove, che genera un clima di fiducia e che assicura che nessuna delle parti chiamate in causa generi comportamenti scorretti.

Le linee guida che l’azienda deve seguire

Ecco le linee guida generali che le aziende aderenti devono seguire:

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  • informare la dipendente sui diritti e doveri legati alla maternità;
  • garantire un canale di informazione continua sui cambiamenti e l’evoluzione dell’azienda durante il periodo di assenza e corsi di formazione a cui partecipare durante l’astensione facoltativa;
  • concedere l’utilizzo delle risorse tecnologiche per mantenere un contatto con le informazioni legate al business;
  • prevedere al rientro dalla maternità un colloquio di orientamento con la dipendente per pianificare insieme il suo futuro percorso professionale;
  • integrazione del 20% dello stipendio qualora nel periodo facoltativo la donna decida di rimanere a casa (somma che sarà restituita gradualmente, una volta che la dipendente tornerà a regime);
  • informare  la dipendente sulla possibilità di usufruire di corsi di formazione e di un percorso psicologico gestito dal CENTRO PSICHE DONNA della clinica Macedonio Melloni;
  • informare la dipendente sulla possibilità di intraprendere il programma “NutriMamma” per una corretta alimentazione durante la gravidanza.[/styled_list]

E per i papà?

Il percorso “Un Fiocco in Azienda” è rivolto a tutti i dipendenti delle aziende che hanno aderito all’iniziativa, siano esse mamme o papà.

I servizi sono erogati anche ai papà dipendenti che avranno un bambino. L’obiettivo è quello di rivalutare il ruolo del padre, in famiglia e in azienda: evitare che un uomo si vergogni di chiedere un servizio o un congedo di paternità.

Un servizio in più

Per ogni bambino, inoltre, Un Fiocco in Azienda garantisce una card pediatrica nominativa. La card consente di aver diritto a un consulto telefonico e/o un veloce reperimento di un pediatra per una visita a domicilio in condizioni di emergenza. Il servizio è gestito dalla Europ Assistance.

 

Un Fiocco in Azienda è un’iniziativa che a oggi conta l’adesione di moltissime aziende importanti. Microsoft, hp, TNT, Mellin, tutti nomi che condividono un obiettivo comune: creare l’ambiente migliore per il reinserimento professionale, evitando situazioni di conflitto o di mobbing tra dipendente e azienda. Dimostrazione di come due attori protagonisti, spesso in conflitto da di loro, possono abbracciare un comportamento imprenditivo per il bene di entrambi.

Cosa pensi di questa iniziativa? Ne conosci altre?

Giuseppina Ocello

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