Vince la depressione e costruisce un business che 300 milioni di dollari. La storia, raccontata da Inc.com, vede come protagonista Annie Lawless, americana di 30 anni, cofondatrice di Suja, azienda che produce succhi di di frutta e verdure con prodotti naturali e senza l’aggiunta di conservanti chimici.
Solo cinque anni prima, Annie inizia a soffrire di depressione mentre frequenta gli studi di Giurisprudenza. Riesce a malapena ad alzarsi dal letto e capisce che doveva cambiare la sua vita.
La scoperta. È allora che decide di lasciare gli studi: «Non avevo nessun piano alternativo, sapevo solo che dovevo abbandonare il passato e cercare nuove esperienze» racconta Annie. Decide di abbracciare la sua più grande passione per i temi legati a una corretta alimentazione. Celiaca da bambina, ha iniziato a studiare da autodidatta per necessità. È attraverso queste ricerche che conosce una tecnica per produrre succhi bio: gli estrattori a freddo di succovivo, moderni apparecchi da cucina addetti alla spremitura, che rispetto alle centrifughe lavorano a bassi giri e con minore potenza, mantenendo intatte le proprietà nutritive degli alimenti, vitamine, minerali, enzimi.
Condivide la sua passione. Annie scopre che un suo amico, Eric Ehtans, condivide la sua passione per i succhi bio. Insieme iniziano a produrli in casa, comprando tutte le materie prime dai negozi biologici della zona. I primi iniziano a venderli alla comunità di loro amici appassionati di yoga e iniziano anche a venderli porta a porta.
La domanda cresce e trovano un finanziatore. La domanda per i loro succhi cresce rapidamente tanto che non riescono più a soddisfarla da soli. Il marito di uno delle loro clienti maggiori, James Brennan, è un imprenditore di successo, il primo a capire il potenziale dell’idea semplice. Brennan ne parla con un latro imprenditore, Jeff Curch, e insieme a Annie e Eric, fondano l’azienda Suja.
Il problema della grande distribuzione. Portare alla massa, i succi di frutta bio, si rileva subito un grosso problema. I succhi vanno consumati entro tre giorni dalla produzione, un ostacolo alla distribuzione su scala nazionale. Sarebbe stato semplice usare le nuove tecnologie e compromettere la qualità dei succhi, ma Annie sceglie un’altra strada. L’azienda sperimenta una nuova soluzione che consente con una forte pressione dell’acqua di produrre succhi eliminando la formazione di batteri. In questo modo i benefici si estendono a 30 giorni.
L’interesse di Coca Cola. Suja inizia la grande distribuzione nel settembre del 2012, più di 10mila negozi serviti, un fatturato di 90milioni di dollari. Numeri che attirano l’interesse delle multinazionali. Annie e i suoi soci vendono il 30% della società alla Coca Cola (per 90 milioni di dollari) e un altro 20% a Goldman Sachs (per 60 milioni di dollari). Oggi l’azienda ha una valutazione di ben 300 milioni di dollari.
A Inc.com Annie racconta cosa le ha permesso di superare la depressione e diventare un’imprenditrice di successo.
1. Ho scelto l’amore sulla paura. Se avesse seguito la paura, quella di non deludere i genitori e proseguire gli studi di Legge, Annie non avrebbe mai trovato la sua felicità. Al timore di deludere i suoi, ha preferito avvicinarsi a ciò che di più amava, i temi della nutrizione.
2. Ho ascoltato il mio corpo. La depressione di Annie era un segnale che le stava dicendo che doveva trasformare la sua vita. «Il tuo corpo è la tua bussola. Se impari ad ascoltarlo, farai le scelte migliori».
3. Ho fatto un passo alla volta. Annie non è uscita dalla depressione e diventata un’imprenditrice dall’oggi al domani. Ha saputo costruire il suo successo, fissando mini obiettivi, un passo alla volta.
INFO: http://www.sujajuice.com/
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