Bio beauty

Bio beauty per tutti

Di
Silvia Messa
6 Agosto 2023

Il mercato delle creme bio si sta evolvendo in modo inclusivo, abbracciando non solo le esigenze delle donne ma anche quelle degli uomini consapevoli della cura della pelle. Queste creme offrono una soluzione naturale per idratare, nutrire e proteggere la pelle, senza discriminare per genere. I loro ingredienti biologici e sostenibili soddisfano le diverse necessità cutanee, promuovendo un aspetto sano e radioso per tutti. Con una varietà di fragranze neutre e maschili, le creme bio stanno ridefinendo gli standard di bellezza senza confini di genere, garantendo che ogni individuo possa godere dei benefici di una pelle ben curata, indipendentemente dalla propria identità. La cosmetica naturale e green vale 2,6 miliardi, i prodotti naturali e sostenibili sono un quarto dei consumi cosmetici in Italia.

 

Biocosmesi dalle idee di una nonna dirompente 

Aveva imparato dalle donne, in campagna, i segreti delle erbe che fanno bene. Poi Luigina Bedendo diventa infermiera, lavora in ospedale in dermatologia. Negli anni ’60, mentre esplode la chimica nelle cure, lei usa anche i suoi rimedi naturali. Si laurea in biologia, crea un laboratorio sotto casa. Sono gli inizi della Bema Cosmetici, nel 1968. Li racconta la nipote Elisa Marinello, responsabile commerciale. «Mia nonna era una mosca bianca per l’epoca. Unica rappresentante femminile ai convegni, difendeva le idee della bio-cosmesi contro gli opinion leader, tutti maschi. Siamo stati una delle prime aziende in Italia certificate per la biocosmesi nel 2001. Oggi continuiamo a produrre, a ricercare formulazioni sempre più innovative, senza smettere mai di rispettare l’ambiente». Una parte importante della produzione è per altre aziende, che poi brandizzano i prodotti. «Con loro decidiamo tutto, dalla formula al packaging. Per i consumatori è sempre più importante che rispettino l’ambiente. I prodotti devono essere “puliti”: niente origine chimica, siliconi, agenti schiumogeni». L’azienda occupa 15 dipendenti e una rete vendita di altre 25 persone. Nel 2022 ha fatturato 2,5 milioni di euro. 

 

Bio beauty

 

Il latte di bufala, l’invenzione di due bocconiani

Pasquale e Daniela Senatore, 36 e 42 anni, sono fratelli, entrambi laureati in Bocconi. Lui si occupava di fondi di investimento, lei lavorava in multinazionali della cosmetica. In gravidanza, lei cerca un rimedio per la pelle arrossata. Inventa il bagno di latte di bufala. «Mio cognato lo produce a Paestum. Daniela ha sperimentato una cura di bellezza molto antica», racconta Pasquale. Nessuno usava il latte di bufala per produrre cosmetici. I fratelli partono da zero, appoggiandosi per la messa a punto dei prodotti all’Università di Salerno. «Abbiamo destinato 5 mila euro alla borsa di studio di un ricercatore. 

Il suo lavoro è durato sei mesi. Poi abbiamo avviato una prima fase di test, attraverso laboratori di produzione esterni. Oltre il 97% sono ingredienti naturali». I fratelli investono circa 15 mila euro per la prima produzione, sfruttano la loro esperienza economico-finanziaria e i contatti con il mondo della cosmetica, anche per cercare produttori e creare la rete distributiva. «Siamo tornati a vivere a Paestum! La produzione però la facciamo in Brianza, con la nostra materia prima. La struttura decentralizzata alleggerisce i costi». 

Il brand, Biancamore, si vendeva all’inizio in e-commerce. Poi si è creata una rete vendita nazionale, comprese catene come Coin e Eataly. «Abbiamo anche uno store a Paestum, a Napoli aeroporto, e un temporary store nella stazione di Milano. In negozio si fanno le migliori vendite, perché l’esperienza sensoriale vince sempre. Stiamo lavorando su un corner o negozio in franchising, che prevede investimenti da 30 mila euro, per il locale, più 20 mila euro di prodotti». Altra parte del business sono le forniture alberghiere. «Forniamo il nostro semilavorato all’azienda Marie Danielle, che realizza prodotti con il brand Biancamore, fornisce hotel e ci riconosce una royalty sul fatturato». 

 

Un hub e un portale per chi comincia

Di sbagli Valerio Allegro ne ha fatti tanti e proprio per questo, oltre a far crescere la sua azienda di cosmetica bio e naturale, oggi ne fonda un’altra per supportare le startup nel settore cosmetica, proponendosi come partner per la produzione. «Ho fondato Allegro Natura nel 2008, sono uno dei pionieri nella cosmetica bio in Italia», racconta.

«Cosmesico è uno startup hub che affiancherà l’imprenditore dalla stesura del business plan, alla cura dell’immagine, al supporto marketing, fino alle strategie commerciali e al lancio del prodotto», racconta. Quanto serve per partire? «Dipende dal progetto. Dai 7 mila euro in su. Almeno 10 mila per produrre una prima linea». Per far invece incontrare chi vuole produrre i propri cosmetici con fornitori di ingredienti e produttori, due anni fa è nato un portale, Cosmetitrovo. «Abbiamo già 50 aziende, che pagano un abbonamento al portale e ottengono visibilità, e oltre 850 acquirenti. Per loro il servizio è gratuito», racconta Maria Randazzo, chimica cosmetologa, che ha avviato con Matteo d’Antino, ingegnere, la startup innovativa e il portale.

 

Articolo pubblicato su Millionaire giugno 2023.

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