Una startup porta il viaggiatore a scoprire realtà affascinanti. Una di queste è il Cantiere Ernesto Riva, dove nascono barche dal design unico, per estimatori. E si possono provare, per esplorare il lago di Como.
People are journeys: lasciate che le persone siano la vostra meta. È la filosofia di Cicero Experience, startup nata sul lago di Como con un’idea: quello che rende indimenticabile un viaggio, oltre al fatto di muoversi e scoprire ambienti sconosciuti, è l’esperienza, con il tramite umano che ce la fa apprezzare.
I luoghi si arricchiscono grazie alla voce, allo sguardo, alla storia e al saper fare di chi li conosce profondamente. Non solo guide turistiche: i “Cicero” possono essere artisti, artigiani, imprenditori, sportivi, chef, istruttori, enologi…
«Viaggiare è la nostra passione da sempre» raccontano Francesco Cappoli e Chiara Redaelli, founder di Cicero Experience. «Se ripensiamo a tutti i nostri viaggi, il filo conduttore è sempre stato uno: le persone. Pescatori in Cambogia, architetti in Iran, chef in India, monaci in Armenia.
Tanti volti… Ci hanno offerto la loro storia facendoci abitare i loro luoghi, i loro gesti e la loro inestimabile conoscenza. Abbiamo maturato il desiderio di andare oltre al turismo globalizzante per concentrarci su esperienze in grado di regalare ricordi e sensazioni indelebili».
Quando è nata la vostra startup?
«Era il 2015. Non avevamo ancora concluso i nostri percorsi universitari, abbiamo cominciato le nostre carriere all’estero e vissuto a Mumbai per oltre 3 anni. Nel 2019, con il business plan, siamo rientrati in Italia per dedicarci al 100% a Cicero».
Come sta andando?
«Nonostante la pandemia, siamo andati live a settembre 2020. Nel 2021 ci hanno dato fiducia quasi 2.500 tra viaggiatori e curiosi, ricavi per oltre mezzo milione di euro. Dopo i primi 3 mesi, abbiamo cercato un aiuto finanziario per scalare e abbiamo chiuso una raccolta di oltre 600mila euro. Ora stiamo lavorando sul finanziamento delle prossime fasi di crescita. La sede è a Lecco, sul lago di Como, dove abbiamo individuato i primi Cicero e lanciato le prime esperienze. Oggi siamo in 11 nel team, tutti amanti del viaggio»
Qual è il vostro modello di business?
«Cicero Experience non è un marketplace, ma un e-commerce di servizi. Selezioniamo i partner con cui vogliamo costruire un’esperienza, scopriamo dettagli e segreti, creiamo la combinazione di fattori, allineiamo i nostri obiettivi a quelli del nostro partner. Noi ci occupiamo di marketing, promozione, copywriting, media buying ecc., i nostri partner solo di portare i clienti nel loro mondo».
Tra le vostre esperienze, c’è la visita al cantiere Ernesto Riva, sul lago di Como…
«È un esempio eccellente di industria artigianale locale. Ha creato barche iconiche e conosciute in tutto il mondo, senza abbandonare i legami con il territorio e la materia prima: il legno. Abbiamo raccontato la nostra mission a Daniele, ottava generazione dell’azienda, nata nel 1771 a Laglio (Co), dove oggi ha sede una darsena che racconta secoli di storia. Questa esperienza, lanciata la scorsa primavera, è tra quelle di maggior successo in Cicero poiché capace di condensare in poche ore la storia leggendaria del cantiere, la sapienza artigianale e le radici famigliari di chi ci lavora, la bellezza dei pezzi unici costruiti nel cantiere e una crociera sul lago di Como a bordo di un’imbarcazione firmata Ernesto Riva. L’esperienza è stata vissuta già da più di 300 persone in meno di 8 mesi, durante il Covid-19».
Ci sono altre aziende nel vostro catalogo?
«Siamo sempre alla ricerca. Abbiamo aperto le porte a uno dei migliori produttori di caviale in Italia, a un birrificio, distillatori. Il Cantiere Ernesto Riva l’abbiamo contattato noi perché ci tenevamo a dare visibilità a una realtà incredibile del Lago di Como che pochissimi conoscono. Ora sono molti i partner che ci contattano direttamente. A loro chiediamo: come creiamo la possibilità a un visitatore di immergersi a 360 gradi in questa realtà a lui potenzialmente sconosciuta, in poche ore? La risposta è sempre diversa. Questo rende il nostro lavoro così affascinante».