Boom di prenotazioni per i glamping: +145%. Campeggi lussuosi e glamour piacciono sempre di più. Offrono distanziamento, contatto con la natura e luoghi di charme, dove recuperare benessere ed equilibrio psicofisico. Consigli per aprire nuove strutture.
Autorizzazioni. Sono quelle per aprire un campeggio o un villaggio turistico. Per info e norme: assocampingweb.it, faita.it, federcampeggio.it Attenzione al piano paesaggistico regionale: può impedire la realizzazione del glamping. Poi, ogni regione ha le sue norme. E nel caso di un glamping bisogna interpellare il singolo Comune.
L’impresa. Il glamping si può assimilare a un agricampeggio. Quindi bisogna aprire o essere un’impresa agricola.
La burocrazia. Si deve aprire una Partita Iva, iscrivere la società al Registro imprese turistiche della Camera di commercio, all’Inps e all’Inail, inoltrare domanda di autorizzazione comunale, ottenere la valutazione di impatto ambientale e acustico, l’autorizzazione sanitaria Asl e quella per l’eventuale somministrazione di alimenti.
I costi. Quelli iniziali dipendono dal progetto. Le tende partono da 2mila euro fino a 50mila l’una (con moduli bagno, già pronte per l’installazione). Ci sono tende, yurte, cupole geodetiche, case sugli alberi, costruzioni ecologiche (più costose, più durature). Online si trovano proposte di ogni tipo, da produttori italiani o rivenditori. E studi di architettura specializzati. Come crippaconcept.com (Pavia, casette lodge riciclabili al 100%), glant.it, spiritsheartlandofintent.com (tende, yurte, dall’Inghilterra con sede in Abruzzo), thenest.studio (professionisti della progettazione eco). Le tende vanno collocate a distanza adeguata, in numero ridotto. Da occupare con la massima continuità possibile.
Per gli impianti igienici, ci si appoggia a una costruzione rurale. Oppure si scavano fosse Imhoff per i liquami, da svuotare periodicamente. O si installano bagni ecologici, magari con sistemi di compostaggio. Lavori di questo tipo vanno studiati caso per caso. Opere che aumentano i costi, ma qualificano la proposta: piscina, spa, percorsi naturalistici tra le tende, itinerari esperienziali…
Per i costi di gestione, da valutare quelli per l’energia elettrica e l’acqua. Le tende richiedono un lavaggio esterno a inizio stagione, gli arredi da giardino il trattamento con impregnanti e idrorepellenti, con eventuale rimessa per l’inverno. Poi ci sono i costi della lavanderia, della manutenzione delle tende e dei giardini.
Ricavi. Se il tasso di occupazione è tra il 50 e il 70%, i ricavi nelle strutture più costose vanno da 3mila euro al mese in su, 20mila euro l’anno a tenda, con una buona occupazione tutto l’anno. Tolti i costi di gestione, il guadagno è il 35-50% del ricavo.
Promozione. Passaparola, presenza social, un sito e un profilo Instagram con foto eccellenti, prenotazioni tramite portali come glambnb.com, goglamping.net, glampinghub.com, ma anche booking.com e unusualhotelsoftheworld.com.