rovelli parkingo

“Dai parcheggi alla blockchain, ecco la mia azienda modello”

Di
Silvia Messa
3 Settembre 2019

Dai parcheggi alla blockchain. Mettendo sempre le persone al centro e con un obiettivo: lavorare per l’evoluzione della mobilità. Così Giuliano Rovelli ha creato un’impresa in forte espansione.

Di strada ne ha fatta tanta, in 24 anni, anche se chi arriva da lui, in teoria, lo fa per fermarsi. Sono i parcheggi presso gli aeroporti il core business di Giuliano Rovelli, Ceo e fondatore di ParkinGO, azienda specializzata nei parcheggi e nella mobilità, che oggi conta 80 strutture in 9 Paesi europei e utilizza anche il franchising per strutturare il suo network. Quando ha avviato il primo park, Giuliano aveva 24 anni, un figlio piccolo (oggi ne ha sei) e pochissimi soldi in tasca. Da allora non si è mai fermato e si impegna ancora, incessantemente, per l’evoluzione dell’attività: da luogo dove lasciare al sicuro la propria auto a centro servizi a disposizione del cliente. Non solo: crescere per lui significa anche offrire ai dipendenti un ambiente di lavoro a misura d’uomo, dove stare bene e dare il meglio di sé. Grazie alla tecnologia, blockchain compresa, introduce innovazioni utili a tutti. E la priorità resta l’attenzione ai bisogni delle persone.

Come usate la blockchain nella gestione del vostro business?

«ParkinGO ha introdotto la possibilità di far pagare la sosta con un “utility token” chiamato GOToken che viaggia sulla blockchain di Ethereum ed è disponibile per l’acquisto di un servizio esistente, il parcheggio. Questo è solo uno dei metodi di pagamento e l’esperimento più innovativo nell’offerta dei classici gateway di pagamento presenti su parkingo.com. La cosa più interessante è però che abbiamo sviluppato una blockchain privata, GOTnet, con l’obiettivo di muovere su blockchain alcuni processi aziendali, come i feedback dei clienti sul servizio. Ci permette di monitorare la qualità del servizio offerto in ogni struttura ParkinGO. I commenti del cliente si legano ai reward per i dipendenti del network. Chi riceve feedback positivi viene premiato in GOToken, il tutto gestito in maniera decentralizzata dalla blockchain GOTnet».

Chi ha avuto l’idea?

«L’idea di analizzare la blockchain come innovazione di alcuni processi aziendali tradizionali è nata nel 2017. Un amico italiano che vive in Silicon Valley mi chiese: “Avete iniziato a studiare come integrare la blockchain nella roadmap aziendale?” Sino a quel momento legavo quella parola solo alle criptovalute. Ho approfondito l’argomento insieme al management e ai nostri sviluppatori IT per capire in quali altri ambiti poteva essere utilizzata la tecnologia blockchain. Dopodiché si è aperto un mondo!».

Qual è il vostro modello di business?

«Siamo nati come semplici aree di parcheggio limitrofe agli aeroporti e oggi le nostre strutture si sono evolute diventando piattaforme di mobilità, dove puoi parcheggiare, ricaricare l’auto elettrica, spedirti un pacco negli Amazon Locker dislocati nelle principali strutture del network. Quando atterri puoi trovare un’auto a noleggio o un’auto in condivisione lasciata a disposizione da un privato attraverso la nostra piattaforma peer2peer getmycar.com».

Risultati?

«Abbiamo raddoppiato i volumi negli ultimi tre anni. Nel 2016 il fatturato era di 10 milioni di euro, nel 2018 abbiamo chiuso con circa 20 milioni».

Che cosa vi porterà la blockchain?

«Semplificherà processi aziendali e darà più trasparenza nell’erogazione del servizio al cliente. Minore burocrazia, minori costi, più trasparenza con i clienti, più risultati per l’azienda».

In che ambiti ne vedi possibili applicazioni?

«La blockchain è un registro decentralizzato che non si può corrompere, modificare e nemmeno eliminare. Nel prossimo futuro potremo utilizzarla per il passaggio di proprietà di un’auto, di un immobile oppure per certificare l’identità delle persone in maniera più sicura rispetto a oggi».

Avete progetti importanti in cui state investendo?

«Lavoriamo per l’evoluzione della mobilità, per contrastare problemi che ci coinvolgono tutti: traffico, inquinamento, depauperamento delle risorse, la qualità della vita diminuita. La cultura del possesso dell’auto è al tramonto, soprattutto per le nuove generazioni, che utilizzano i mezzi, non ne fanno miti o status symbol. Ho sei figli, il termometro della situazione lo monitoro in famiglia! Siamo entrati nell’era della sharing mobility. Per questa ragione abbiamo creato GetMycar, servizio che trasforma la sosta di un veicolo in un’opportunità per il proprietario. È una piattaforma per la mobilità, che dà un vantaggio economico a chi condivide la propria auto e un servizio a chi, soprattutto in certi periodi e in certe città, non troverebbe facilmente un’auto a nolo. Inoltre, anche società di noleggio o aziende che hanno un parco auto da condividere, possono usare la piattaforma come una vetrina, un canale in più che abbatte i costi o aiuta il carpooling».

Come sta andando GetMycar, economicamente?

«Abbiamo chiuso il 2018 con oltre 700mila euro di fatturato. Abbiamo investito parecchie risorse, ci lavorano il nostro IT, sviluppatori e 10 business developer. In Italia, dobbiamo rinforzare la fiducia del proprietario, che teme di ritrovarsi il mezzo danneggiato: l’auto si condivide solo presso strutture certificate (parcheggi del network, concessionari, parcheggi cittadini), dove si verifica lo stato dell’auto, all’ingresso e alla riconsegna, ai fini assicurativi e per scongiurare truffe. Vogliamo anche sviluppare la micromobilità nei centri cittadini, stiamo facendo test urbani, a Parigi, per capire quali mezzi integrare con l’auto».

Auto, motori… E la sostenibilità?

«Facciamo i nostri passi. Nei nostri distributori non vendiamo più bottiglie di plastica, ma acqua H2go, in tetrapak. Poi sperimentiamo a Milano Malpensa un servizio ecologico, con Washout: chi parcheggia può richiedere il lavaggio dell’auto, senza spreco di acqua».

Ultime novità?

«LeaseGo è un nuovo servizio, che semplifica la vita. Perché comprare l’auto, quando si può noleggiarla a lungo termine? Si paga un canone mensile e non ci si deve preoccupare di nulla: bolli, assicurazione, manutenzione, cambio gomme. Poi si hanno servizi aggiuntivi e il parcheggio gratis in aeroporto. Grazie ai Locker Amazon, poi, ParkinGO diventa un centro servizi, aperto 24 ore su 24, 365 giorni su 365, utile anche ai lavoratori che gravitano sugli aeroporti».

ParkinGO ha una nuova sede: 1.300 mq a Malpensa, nelle ex Officine Aeronautiche Caproni, che ospitano anche Volandia, il Museo del Volo. «In azienda lavorano 70 persone. Per loro ho realizzato una palestra, con attrezzature Tecnogym e personal trainer, e un ristorante interno dove mangiare bene e a prezzo calmierato. Collaboriamo con lo chef Michele Cannistraro, il “cannibale” vincitore di Masterchef All Stars, che metterà a punto menu mensili per noi». parcheggi

INFO: www.parkingo.com

Tratto da Millionaire di giugno 2019. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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