Farmaci per la perdita di peso: rivoluzione medica o business spregiudicato?

Di
Cristina Enache
14 Giugno 2024
L’emergere di farmaci per la perdita di peso come Ozempic e Wegovy ha suscitato un fervore senza precedenti. Originariamente sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità grave, questi farmaci hanno catturato l’immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo, sia come soluzione medica per problemi di salute cronici sia come panacea per i desideri di dimagrimento.

Tuttavia, dietro la promessa di una vita più sana e una silhouette più snella, si nascondono complessità e rischi che richiedono una riflessione approfondita. Anche perché se, grazie a loro, analisti finanziari prevedono scenari rosei per il settore farmaceutico e l’economia mondiale, potremmo perdere di vista la priorità per cui sono nati: curare la persona, prima che le nostre tasche.

Che cosa sono e come funzionano

A livello strettamente medico, sono farmaci progettati per essere prescritti ai pazienti diabetici. Ozempic e Wegovy appartengono alla classe dei farmaci GLP-1, noti per il loro ruolo nel regolare i livelli di zucchero nel sangue. L’azione di questi farmaci consiste nel mimare un ormone simile al glucagone, riducendo l’appetito e rallentando lo svuotamento dello stomaco.

Per questo principio, le persone affette da obesità riuscirebbero a perdere peso durante l’assunzione senza grandi difficoltà o lunghe tempistiche. Alcune di loro riferiscono infatti di saziarsi più velocemente, di non godere più del gusto di alcuni cibi e di non continuare a pensare al cibo. Allo stato dell’arte attuale, tuttavia, il farmaco non è ancora stato studiato in modo significativo su una popolazione non diabetica o in leggero sovrappeso e, in ogni caso, non è mai stato pensato per persone che desiderano diventare magre.

Utilizzo a fini dietetici

IL’uso di Ozempic e Wegovy come strumenti per la perdita di peso ha portato a un’esplosione di popolarità, in particolare sui social media e ‘nel mondo che conta’ – il caso di Oprah ha fatto parlare mezzo mondo. Su TikTok l’hashtag #Ozempic è stato visto da oltre 273 milioni di utenti, con persone pronte a condividere le loro storie e a confrontarsi rispetto gli effetti collaterali. Per capire la loro diffusione è opportuno considerare anche una premessa forse un po’ scomoda.

Non è insolito che i medici prescrivano farmaci per un uso ‘off-label’, ossia per scopi diversi da quelli per cui il farmaco è stato progettato e commercializzato. In questo senso, l’interesse per Ozempic e Wegovy sarebbe aumentato perché certi medici avrebbero prescritto il farmaco per fini non idonei o perché i pazienti sarebbero riusciti a reperirlo direttamente online.

Tuttavia, dietro le storie di successo e le testimonianze entusiastiche si celano rischi significativi. Gli effetti collaterali, che vanno dalla nausea alla malnutrizione, possono avere conseguenze gravi sulla salute. Inoltre, l’automedicazione e l’accesso non regolamentato a questi farmaci possono portare a complicazioni pericolose e indesiderate.

In alcuni casi, questi effetti possono assumere connotati i intensi e gravi al punto da richiedere l’ospedalizzazione. Oltre a esortare alla cautela nell’utilizzo di questo farmaco, questo aspetto sottolinea l’importanza del monitoraggio dei pazienti che lo assumono, sia durante l’assunzione che dopo l’interruzione. In rari casi, il farmaco potrebbe aumentare anche il rischio di pancreatite o calcoli biliari o dare il via ad una vera e propria condizione di malnutrizione.

Come spiegato dalla Società Italiana di Diabetologia, chi non è affetto da una grave obesità, ma è leggermente sovrappeso, assumendo questi farmaci rischierebbe una perdita significativa e repentina di peso e, insieme, di massa muscolare, sviluppando problematiche che impattano il benessere psicofisico a 360 gradi.

Rischio del connubio medicina e mercato

È fondamentale affrontare la questione dei farmaci per la perdita di peso da un punto di vista medico, incoraggiando una prescrizione responsabile e il monitoraggio attento dei pazienti. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che il settore farmaceutico è anche un mercato in cui i profitti e le tendenze di consumo influenzano le decisioni e le politiche. L’aumento della domanda di farmaci per la perdita di peso ha suscitato previsioni di un mercato globale da miliardi di dollari, con impatti potenziali sull’economia mondiale. Il settore in Italia pesa per il 2% del Pil, non poco, ed è composto non solo da grandi multinazionali, ma anche da piccole aziende di nicchia, laboratori di ricerca e un indotto di quasi 100 mila addetti.

Ricadute sullo stile di vita, sul lavoro e sull’economia

La ricaduta di questo successo non impatta solo il settore, che con queste cure potrebbe portare profittare su un problema crescente, l’obesità, che riguarda moltissimi paesi, incluso il nostro. Da un punto di vista prettamente sociale ed economico, l’adozione diffusa di farmaci per la perdita di peso potrebbe avere impatti significativi sul mercato del lavoro e sull’efficienza economica.

Paesi ad alto tasso di obesità, quali Stati Uniti e Messico, sembrano tra i potenziali maggiori beneficiari di un simile scenario. Goldman Sachs ha previsto che i farmaci potrebbero diventare un mercato globale da 100 miliardi di dollari e ha detto che un uso più diffuso del farmaco in America potrebbe far decollare l’economia verso ulteriore crescita.

Se i farmaci guadagnano terreno a livello globale, potrebbero portare a milioni di chili di perdita di peso collettiva – e alla fine alimentare un boom economico globale, secondo i ricercatori di Capital Economics.

“Per i paesi in cui l’assistenza sanitaria è prevalentemente fornita dal settore pubblico, questi risparmi potrebbero migliorare la situazione fiscale” sostiene Capital Economics.

“Questi fondi potrebbero essere dirottati verso altre aree potenzialmente più produttive, o invece utilizzati per ridurre l’indebitamento governativo rispetto.”

L’organizzazione World Obesity prevede che più persone che conducono vite più sane potrebbero consentire una minore assenteismo, una maggiore partecipazione al lavoro e una maggiore produttività.

Capital Economics ha detto che queste previsioni del mercato del lavoro potrebbero portare a un equivalente dello 0,6% del PIL annuo globale entro il 2035, mentre i calcoli dell’OCSE suggeriscono circa l’1,6% del PIL all’anno fino al 2050.

Questi farmaci potrebbero essere particolarmente benefici per i paesi con i tassi più elevati di obesità come gli Stati Uniti, il Messico e la Corea.

Intanto i valori delle azioni di molte catene di fast food sono diminuiti nel 2023 mentre le case farmaceutiche guadagnano popolarità tra gli investitori.

Andando oltre, gli effetti positivi andrebbero a cascata e potrebbero estendersi in varie direzioni, come minor consumo di tessuti per i vestiti più piccoli e gli aerei che risparmiano carburante con carichi passeggeri più leggeri. Forse un’esagerazione, ma non infondata. Certo, rimangono molte incertezze.

Possibili scenari futuri

Mentre il dibattito su Ozempic, Wegovy e altri farmaci per la perdita di peso continua a evolversi, è essenziale adottare un approccio equilibrato.

“In passato, la tecnologia ha tendenzialmente aumentato, piuttosto che ridurre, i costi nel settore sanitario” dicono i ricercatori di Capital Economics.

“Ma l’IA potrebbe cambiare questo scenario, ad esempio rendendo la scoperta di nuovi farmaci più efficiente e meno costosa. Se così fosse, i guadagni economici annunciati dai farmaci per la perdita di peso potrebbero essere solo l’inizio.”

La ricerca continua, insieme a una regolamentazione rigorosa e a una consulenza medica personalizzata, potrebbe aiutare a massimizzare i benefici di questi farmaci mentre si minimizzano i rischi. Allo stesso tempo, è importante esaminare criticamente il ruolo della medicina e del mercato nella promozione della salute pubblica e nell’affrontare le sfide dell’obesità e della perdita di peso in modo efficace e sostenibile.

Per ora l’evidenza è che si sta aprendo, sempre di più, un mercato enorme su un problema, la salute pubblica e l’obesità, che andrebbe affrontato con maggiore cautela e soprattutto investendo in prevenzione. Per ora pillole (o iniezioni) magiche sembrano funzionare molto bene per chi le produce e distribuisce. Che si realizzino gli scenari positivi prospettati dagli analisti o che rischi di diventare una ‘toppa’ o addirittura una ‘dipendenza’ come successo per altre medicine (si pensi alle droghe contro il dolore) lo potrà dire solo il tempo. Serve comunque vigilare e ricordaci che nulla può sostituire il valore terapeutico di una sana alimentazione e attività fisica – e questo non serve essere un tecnico per capirlo.

 

Articolo pubblicato su Millionaire Edizione Primavera 2024

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