Il ritorno inaspettato dei dischi in vinile nell’era digitale

Di
Raffaele Esposito
14 Settembre 2024

Nell’ultimo decennio l’industria dei dischi in vinile ha vissuto una significativa ripresa, alimentata da un rinnovato interesse per i formati musicali analogici e dalla natura tangibile e collezionabile dei dischi in vinile. Il revival del vinile è influenzato dalle tendenze culturali e dalla nostalgia. Mantenere la rilevanza con le nuove generazioni sarà fondamentale per la longevità dell’industria. Nel frattempo i produttori si stanno concentrando sempre di più sulla sostenibilità, cercando alternative ecologiche al tradizionale PVC e riducendo l’impatto ambientale della produzione e dello smaltimento. Si stanno pertanto esplorando innovazioni nei bioplastiche e nei processi di riciclaggio.

Il PVC, il materiale usato per la produzione degli disci vinile, spesso contiene additivi come plasticizzanti (come i ftalati) per renderlo più flessibile, stabilizzanti e altre sostanze chimiche che possono essere dannose. Alcuni di questi additivi possono fuoriuscire nel tempo, potenzialmente rappresentando rischi per la salute umana e per l’ambiente. I dischi in vinile sono considerati sicuri per l’uso. I rischi sono principalmente associati alle fasi di produzione e smaltimento piuttosto che all’uso del prodotto finale.

 

La pressatura di nuovi dischi in vinile richiede una grande quantità di energia e produce molti rifiuti. Inoltre, i nuovi dischi sono pressati utilizzando plastica PVC vergine, di cui non abbiamo bisogno di produrre ulteriormente! D’altro canto, i dischi usati esistono già e la maggior parte è stata prodotta decenni fa. Il numero di persone che ascoltano la propria musica preferita su vinile è in aumento, ma la ricerca su ciò che realmente desiderano dal settore dei dischi rivela un’industria che sta mancando il bersaglio in termini di sostenibilità.

 

 

 

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