Vi ricordate gli ologrammi di Star Wars? O il trasferimento di oggetti come in Star Trek? Per anni, queste tecnologie sono state relegate al mondo della fantascienza, ma negli ultimi anni stiamo assistendo a un rapido sviluppo delle tecnologie olografiche – e non solo per costosi gadget. Le tecnologie olografiche hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui comunichiamo e interagiamo. I display olografici, infatti, creano immagini tridimensionali che possono essere viste da qualsiasi angolazione. Ciò rende la comunicazione e l’interazione più immersive e realistiche. Le tecnologie olografiche hanno un impatto significativo su diversi settori, tra cui: Intrattenimento: i display olografici vengono utilizzati per creare esperienze immersive e coinvolgenti, come ad esempio film, videogiochi e concerti. Istruzione: i display olografici vengono utilizzati per creare simulazioni realistiche, che possono essere adibite a scopi didattici. Medicina: i display olografici vengono utilizzati per creare modelli tridimensionali del corpo umano per scopi di diagnosi e chirurgia. La tecnologia è in continua evoluzione e non c’è settore che si è fermato a guardare. L’ambito dell’informatica e delle interfacce utente è uno di quelli che sta vivendo i cambiamenti più rapidi. Tra le innovazioni più promettenti, neanche a dirlo, ci sono le tecnologie olografiche che offrono la possibilità di visualizzare immagini tridimensionali in modo realistico e coinvolgente.
Looking Glass
Uno dei prodotti più innovativi in questo campo è il Looking Glass Go, un display olografico portatile che verrà lanciato nel 2024 dalla società Looking Glass Factory. Il dispositivo, che misura 16x8x1,9 cm e pesa 235 grammi, è realizzato in ABS, acciaio e vetro. Si può ripiegare su se stesso per facilitarne il trasporto ed è dotato di una porta USB-C per la connessione a un computer o a un dispositivo mobile. Il Looking Glass Go utilizza una tecnologia chiamata “light field display”, che consente di visualizzare immagini 3D che possono essere viste da qualsiasi angolazione. Attraverso all’App Studio di Looking Glass (compatibile con Mac e PC) possono essere importati contenuti da programmi 3D come Unity, Unreal Engine e Blender, e anche le foto dell’iPhone: importa, modifica e visualizza ologrammi. Il dispositivo è in grado di generare immagini con una risoluzione di 1.440×1.440 pixel e una profondità di campo di 25 centimetri. Il Looking Glass Go è destinato a un pubblico di utenti diversificato, che include creatori di contenuti, professionisti e appassionati di tecnologia. Il dispositivo è già disponibile in commercio. Looking Glass Factory ha annunciato l’aggiornamento di alcuni dei suoi display desktop, che ora offrono una risoluzione di 8K.
Axiom Holographics
La società Axiom Holographics ha aperto un’attrazione familiare a Brisbane, in Australia, che utilizza un display olografico di grandi dimensioni per creare un’esperienza immersiva con animali in 3D. Axiom Holographics si posiziona come il leader globale nel campo dei dispositivi olografici, producendo un numero maggiore di dispositivi con funzionalità più avanzate rispetto a qualsiasi altra azienda operante attualmente in questo settore. La società ha sviluppato alcune delle tecnologie olografiche più all’avanguardia al mondo, adattabili alle varie esigenze in numerosi settori.
Le tecnologie olografiche sono ancora in fase di sviluppo, ma hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui interagiamo con il mondo digitale. Nei prossimi anni, è probabile che vedremo un’ulteriore diffusione di queste tecnologie in diversi ambiti della nostra vita. E, per finire con uno sguardo al futuro prossimo, la prossima frontiera è la comunicazione con immagini tridimensionali “in diretta”. Immagina di avere ologrammi tridimensionali così realistici da sembrare veri, e tutto questo generato in tempo reale sul tuo smartphone o laptop! Questo non è più fantascienza, ma una realtà grazie alla tecnologia “tensor holography” sviluppata dal MIT. Questo metodo rivoluzionario usa tecniche avanzate di apprendimento profondo per creare ologrammi 3D da immagini con informazioni di profondità, e ciò avviene in pochi millisecondi, cosa prima impensabile senza l’uso di supercomputer.
Prima di questa innovazione, creare ologrammi era un processo super complesso e lento. Ora, invece, possiamo fare tutto questo in un batter d’occhio, e con una qualità che prima era solo un sogno. Pensa alle possibilità: dalla realtà virtuale che ti porta in mondi nuovi e mozzafiato, alla stampa 3D che prende vita sotto i tuoi occhi, fino alla microscopia e all’assistenza sanitaria, dove potresti vedere modelli tridimensionali di organi o cellule quasi come se fossero reali. Ci sono aziende che stanno già lavorando su questa tecnologia e la stanno portando a nuovi livelli. Realfiction, per esempio, sta creando display olografici 3D per eventi e marketing, mentre Holoxica si concentra su visualizzazioni olografiche per il settore medico e scientifico. E poi c’è CY Vision, che sta portando la realtà aumentata e virtuale a un altro livello, Voxon Photonics con i suoi display 3D avanzati e Light Field Lab, che sta lavorando su display che sembrano far fluttuare gli oggetti nello spazio. Insomma il futuro degli ologrammi è proprio dietro l’angolo e sembra essere più luminoso e reale che mai!
La “telepresenza fisica”
Un team di ricercatori dell’Università di Cambridge e del Disney Research ha sviluppato un nuovo tipo di display olografico che utilizza “mattoncini” che possono essere assemblati per creare immagini di grandi dimensioni. Ma se vogliamo andare oltre e realizzare la fantasia di dare fisicità alla comunicazione e muovere oggetti dall’altra parte del mondo, lo possiamo fare grazie alla “telepresenza fisica”. Nella telepresenza fisica, un individuo può controllare un dispositivo robotico situato in un altro luogo, spesso dotato di telecamere, microfoni e talvolta strumenti che permettono interazioni fisiche, come bracci robotici. Questo consente all’utente di vedere, sentire, e talvolta anche manipolare oggetti nell’ambiente remoto, quasi come se fosse fisicamente presente.
Il progetto più innovativo a riguardo è inFORM Tangible Media Interface, un sistema di interfaccia utente tangibile sviluppato dal Tangible Media Group del MIT Media Lab. inFORM utilizza una serie di sensori e attuatori per creare un’esperienza utente immersiva e coinvolgente. Il sistema è costituito da un tavolo interattivo che può essere utilizzato per visualizzare e interagire con contenuti digitali. Il tavolo è dotato di sensori che consentono di rilevare la posizione e il movimento delle mani dell’utente. Gli attuatori, invece, consentono di modificare la forma e la consistenza del tavolo in base alle azioni dell’utente. inFORM può essere utilizzato per creare una varietà di applicazioni, tra cui giochi, simulazioni e strumenti di apprendimento. Il sistema è ancora in fase di sviluppo, ma ha già dimostrato il suo potenziale per rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i computer.