Dall’urbanistica tattica al trekking urbano, dai murales alla street art, fino all’asphalt art.
Si arricchisce il vocabolario della rigenerazione urbana quando incontra l’arte, il design e la natura, quando è forte la partecipazione della community, quando in gioco ci sono i beni comuni e quando si diffonde il concetto di condivisione.
La città si racconta, dialoga con i suoi abitanti, chiede informazioni e le offre. Ed è lo spazio pubblico che più di altri ha la capacità di amalgamare paesaggio e arte, promuovendo l’inclusione, attivando progetti attenti all’ecologia, producendo bellezza.
Non di rado le sperimentazioni più interessanti sono nell’uso temporaneo degli spazi.
Da Milano con gli ex scali a Napoli, passando per la Capitale con il riuso degli ex depositi Atac o della caserma Guido Reni. In Italia esistono migliaia di spazi e di edifici al centro di programmi di recupero e riqualificazione importanti e articolati, che spesso durano anni. Dalla Manifattura Tabacchi di Firenze a Mind – Milano Innovation District, il nuovo distretto dell’innovazione nell’ex area di Expo 2015.
Tanti esempi virtuosi nell’articolo di Paola Pierotti.
Articolo pubblicato su Millionaire giugno 2022