Luoghi e spazi che una volta erano il centro del commercio, oggi rinascono come hub culturali animati da eventi.
Grida di venditori, mercanzie, odori, folla. Di quei mercati ora rimane solo la gente che condivide una grande “piazza”, uno spazio aperto a tutti dove è possibile sviluppare le proprie passioni e fare rete con altri. Sono tantissimi gli esempi di rigenerazione di mercati coperti, comunali, rionali, di strada, di quartiere, del pesce, fori boari, macelli…
Spazi che nel tempo le città hanno dedicato al commercio, ma che le varie rivoluzioni commerciali, anche recenti, hanno svuotato: si pensi alla transizione digitale dei negozi, l’e-commerce in crescita e l’avvento delle nuove e nuovissime forme distribuite, dai centri commerciali agli outlet. La pandemia ci ha permesso la riscoperta di forme di commercio di prossimità e di vicinato, negozi di qualità, oggi molto apprezzati. Ma in questi anni sono state tantissime le chiusure sia di piccoli esercizi, sia di mercati rionali.
Oggi si stanno diffondendo esperienze di rigenerazione in queste aree, che valorizzano l’atmosfera originale del luogo. Funzioni non solo economiche e commerciali, ma anche di coesione e aggregazione cittadina e socio-culturali. Ce ne sono in tutte le aree del Paese: in Puglia, la LUC Officine Culturali a Manfredonia nasce dalla riqualificazione di un vecchio mercato ortofrutticolo, mentre il Lab Creation di Mesagne ha trasformato l’ex mercato del pesce in un centro di alta formazione.
Raccontano i creatori dell’Officina degli Esordi a Bari, un’area prima destinata a mercato, ora Laboratorio culturale urbano: «Qui si incontrano e si contaminano persone, gruppi informali, associazioni, imprenditoria culturale e amministrazione comunale. La creatività emerge. Il potenziale degli abitanti si moltiplica e fa in modo che immaginare il futuro diventi una pratica quotidiana e condivisa».
Milano vede la rigenerazione dello storico mercato comunale di Lorenteggio, curato da Dynamoscopio, un’agenzia di ricerca, progettazione e produzione proprio negli ambiti della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale.
A Roma l’ex mercato di quartiere Quarticciolo diventa un teatro biblioteca. A Bologna, il Mercato Sonato, un mercato rionale in disuso, è stato riqualificato come centro polifunzionale e luogo d’incontro, per portare la musica classica in città, sede dell’orchestra giovanile, con più di 400 elementi. I Cantieri Meticci da ex magazzini del supermercato Coop si sono trasformati in atelier artistici.
Ancora in Emilia-Romagna, l’ex mercato del pesce di Marina di Ravenna ora è il Cestha, un Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat. Queste otto trasformazioni urbane dicono quanto può essere ottenuto (anche in termini di finanziamenti), promuovendo progetti di innovazione sociale a base culturale.
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Di
Redazione Millionaire.it
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11 Agosto 2024