Prenota la tua vacanza con la blockchain

Prenota la tua vacanza con la blockchain

Di
Mirko Giustini
25 Novembre 2023

Gli ultimi dati Istat ed Eurostat parlano chiaro: il settore turistico in Italia si è lasciato definitivamente alle spalle il triennio nero del Covid. Gli stranieri sono tornati a visitare il Belpaese (a eccezione dei russi altospendenti per via della guerra in Ucraina) e in estate le strutture ricettive hanno registrato oltre 50 milioni di presenze e circa 207 milioni di pernottamenti in tutta la penisola. È tutto tornato come prima, quindi? Non tutto.

Il nodo disdette

Da quando il coronavirus ha costretto i governi a chiudere le frontiere per contenere i contagi, coloro che avevano prenotato viaggi per lavoro o per diletto hanno preso d’assalto agenzie e operatori per chiedere la restituzione delle caparre sotto forma di denaro o di voucher. Non era certo la prima volta che si verificavano cancellazioni anticipate, ma da quell’esperienza più di qualcuno si è chiesto se le nuove tecnologie a disposizione come la blockchain o l’intelligenza artificiale oggi non possano risolvere una volta per tutte il problema. Una soluzione definitiva ancora non c’è. Tuttavia il mondo del travel sta assistendo alla nascita (e alla caduta) di risposte più o meno efficaci alla richiesta di maggiore flessibilità per gli spostamenti. Solo in Italia nel 2022 le cancellazioni anticipate sono state il 20% sul totale delle prenotazioni.

Il mercato secondario dei viaggi

In questo contesto si colloca Takyon, startup che attraverso il registro dati decentralizzato, condiviso, crittografato e immutabile propone di rivendere le prenotazioni in un marketplace sotto forma di Nft (acronimo di Non-Fungible Token, gettone attestante l’autenticità e l’unicità di un bene iscritto su blockchain). Il turista che ha prenotato un soggiorno in hotel, se per qualsiasi motivo dovesse disdire, può provare a mettere in vendita a prezzo fisso o all’asta il diritto a dimorare in quella camera in quel determinato periodo dell’anno. A comprarlo può essere l’acquirente (detto “buyer”) direttamente dal proprietario (il “booker”) o l’albergatore stesso: il primo usufruisce di uno sconto del 20%, il secondo può rivendere la stanza a prezzi sempre più alti man mano che la data si avvicina. A un anno dalla sua nascita, avvenuta nell’ottobre del 2022, per la piattaforma sono passati 2.300 annunci per un valore superiore agli 1,5 milioni di euro.  

 

 

Un potenziale inespresso

«Siamo partiti dal settore alberghiero ma le possibili applicazioni sono molte di più», dice Antonio Picozzi, 28 anni, ceo di Takyon. «Riscontriamo l’esigenza delle persone di poter avere pieno controllo sulle proprie spese, che si tratti di un soggiorno o un abbonamento in palestra. Ecco perché contiamo di allargare il progetto a più ambiti entro il 2024». Per quanto ambiziosa, oggi l’iniziativa si scontra con gli ostacoli tipici di una startup. Finora l’offerta sul sito è molto limitata e, di conseguenza, è bassa la probabilità che qualcuno usufruisca degli Nft caricati. Questo modello di business infatti ha bisogno di una community a livello nazionale, se non addirittura globale, per funzionare. Senza di essa le spese di gestione potrebbero risultare alla lunga insostenibili, tanto da trasformare l’intuizione in un fenomeno di nicchia o portarla al fallimento.

Precedenti di successo

Takyon non è il primo esperimento in questo campo. L’israeliana Roomer ad esempio utilizza un meccanismo simile rivolgendosi soprattutto a persone alla ricerca di partenze last minute a prezzi stracciati. Il loro portale offre una più vasta scelta di opportunità sparse in cento città diverse ed è dotato di un sistema di convalida automatizzato che verifica l’autenticità di ogni annuncio. La maggior parte delle proposte è su suolo americano, dove ogni giorno vengono cancellate più di 221 mila prenotazioni con uno spreco di 8,6 miliardi di dollari l’anno. Cifra a cui vanno aggiunti la commissione persa dall’agente di viaggio e uno stimato 30% di beni e servizi di cui il cliente avrebbe potuto aver bisogno durante la sua permanenza. L’inglese SpareFare invece consente di comprare non solo camere di albergo, ma anche biglietti aerei prenotati e non rimborsabili. Tra le 60 compagnie aeree che consentono il passaggio di proprietà anche l’italiana Ita Airways (ex Alitalia) e la low cost Ryanair. In questo caso a beneficiarne è anche l’ambiente, dato che il sistema permette di ridurre i posti vuoti a bordo e il mezzo viaggerà a pieno carico (o quasi). 

Gli “epic fail”

L’idea di fondo evidentemente piace. Eppure esperienze passate dimostrano che non è di così facile attuazione. Lo sanno bene Sara Brunelli, Augusto Grandi e Chiara Fusaroli, che insieme hanno dato vita a Bidtotrip, società che metteva all’asta le suite degli hotel di lusso. Avviata a Londra nel 2015, l’azienda ha toccato i 100 mila utenti attivi per poi chiudere qualche anno dopo. Quel che resta oggi fa parte di Bidoo, il sito di shopping online che attraverso un sistema di aste consente di acquistare prodotti scontati fino al 99%. Ha chiuso i battenti anche Cancelon, impresa con sede a Boston arrivata a elaborare fino a mezzo miliardo di dollari. In questo caso a decretarne la fine è stata proprio la pandemia. Ad acquisirla è stata la concorrente Splitty di Tel Aviv. La peculiarità di questa piattaforma è la creazione di pacchetti ad hoc costruiti a partire dalle esigenze del cliente: si scompone la ricerca dell’utente combinando le proposte più convenienti di alberghi e agenzie di viaggio, riunendole in un’unica formula. Una settimana a New York ad esempio la si può passare quattro notti in un hotel e tre in un altro. Insomma, qualcosa nel mondo del booking si sta muovendo. Staremo a vedere chi sarà il primo a diventare il leader di mercato.

 

 

Articolo pubblicato su Millionaire di ottobre 2023.

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