Rilassati creando, imparando

Rilassati creando, imparando

Di
Gilda Bruno
8 Ottobre 2023

Per chi abbraccia la possibilità, lʼapprofondimento della pratica ceramistica può portare alla scoperta di nuove abilità. Tante le iniziative e i creative coffee hub che la promuovono come rimedio allo stress cittadino.  

 

C’è qualcosa di incredibilmente umano nel modellare un oggetto a partire da un blocco d’argilla, definendone la sagoma e, con essa, il suo utilizzo. Sarà perché l’uomo, in quanto tale, l’ha sempre fatto (le prime ceramiche, realizzate dai cacciatori-raccoglitori dell’Asia orientale, risalgono infatti a 20 mila anni fa), o perché attraverso il tatto abbiamo modo di ristabilire un legame con la terra – intesa tanto come materia prima quanto come pianeta, e quindi Natura –, ma pochi passatempi riescono ad ancorarci al presente e a distoglierci dalla routine come la lavorazione della ceramica. Prima ancora che l’uomo potesse riconoscerne i benefici, la nostra storia e la ceramica sono andate evolvendosi di pari passo, accompagnandoci fino a oggi.

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1. Allie Beck @alliebrinn, 2. Billy Keogh @thebillykeogh, 3. Eric Landon @tortus

Da sempre una delle grandi protagoniste dell’artigianato Made in Italy, negli ultimi anni la ceramica si è fatta strada nella sfera personale degli italiani divenendo un hobby e un antidoto per la frenesia della vita contemporanea. Tutti ci ricordiamo il famoso film Ghost, dove Demi Moore e Patrick Swayze, in una scena memorabile, giocano con l’argilla; è così che la lavorazione della ceramica si è fatta sexy. Più di 30 anni dopo l’uscita del film, i social ce la portano “in casa”, dove ceramisti come Eric Landon (1,2 milioni di follower su Instagram), Billy Keogh (218 mila follower su instagram), Allie Beck (219 mila follower su Instagram) hanno raggiunto migliaia di follower condividendo i video delle loro creazioni.

Mentre film e social rendono trendy il mondo della ceramica, dietro c’è molto di più. C’è chi fa l’artista e chi lo fa per hobby, e c’è chi scopre che tra i suoi benefici non c’è soltanto la socializzazione ma anche una vera e propria terapia. Non ci stupiamo se da qualche anno, anche in Italia, soprattutto nelle grandi città, vediamo nascere sempre più spesso dei cosiddetti creative coffee hub che sono sempre di più frequentati da persone di tutte le età, soprattutto dai giovani. Una città su tutte, Milano spicca per il numero di fondazioni e officine creative dove cimentarsi in questa pratica. Ma cosa offre l’argilla che non ci è dato trovare altrove? E a cosa dobbiamo questa sua rinascita? 

 

La storia di successo del bocconiano 

 

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Elio Cristiani

Elio Cristiani, che da direttore marketing cambia vita e apre un atelier di ceramica «La mia passione per la ceramica è sbocciata nell’inverno del 2007, scoprendo i lavori di Mara Funghi, straordinaria artista toscana. Partecipando ai suoi corsi mi sono addentrato nell’affascinante mondo della ceramica Raku, che negli anni ho esplorato con artisti di caratura internazionale come David Roberts, riferimento del Raku moderno occidentale». Come risultato di questa autentica folgorazione, Elio decide di cambiare vita abbandonando il suo ruolo di direttore marketing, una carriera che aveva raggiunto grazie a una laurea in Economia e Commercio ottenuta presso l’Università Bocconi di Milano, scegliendo di dedicarsi al suo nuovo progetto. 

Apre così il suo labotratorio, dove inizia a produrre ceramiche artistiche che lo portano a collaborare con prestigiosi brand come B&B, Cassina, Meridiani Living, Asterè e Artemest. Una scelta che, per quanto rischiosa, non rimpiange affatto. Inoltre porta la sua esperienza nel mondo delle aziende organizzando laboratori esperienziali di ceramica orientati al team building presso importanti multinazionali. Stando a quanto raccontato da Cristiani, più che una semplice moda, la ceramica è uno stile di vita. «Penso che il ritrovato interesse nei confronti della ceramica sia uno dei pochi lasciti positivi del Covid, esperienza che ci ha portato a riflettere su quanto sia importante concentrarsi non solo su quello che si deve fare (lavorare, lavorare, lavorare), ma anche su ciò che ci può dare piacere», spiega il ceramista.

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Elio Cristiani – Pezzi unici, ©eliocristiani.com

«Per i più giovani che, con l’avanzare dell’era digitale, hanno avuto poche opportunità di sviluppare competenze manuali, questa rappresenta una piattaforma unica per esprimere un talento o un’attitudine in grado di regalare enormi soddisfazioni». Se nel 2012, agli inizi della sua attività, la maggioranza dei suoi corsisti era rappresentata da donne in età adulta tra i 45 e i 60 anni, «oggi l’età media dei miei studenti si è abbassata considerevolmente», aggiunge Cristiani. Frequentati da un pubblico eterogeneo sulla trentina, i suoi workshop si focalizzano sulla maniera in cui la ceramica può aiutarci a superare gli ostacoli che ci impediscono di vivere al meglio, tanto nel nostro piccolo quanto nelle interazioni con chi ci sta attorno. 

Secondo l’artista, a motivare il “ritorno di fiamma” per la ceramica sarebbe la volontà di forgiare oggetti da potere utilizzare nella quotidianità, condividendo la loro bellezza con coloro che più ci sono vicini. «I miei corsisti adorano realizzare ceramiche destinate a momenti conviviali, come le cene tra amici», racconta Cristiani. «Nel mio atelier, si percepisce un forte desiderio di condivisione di ciò che si è fatto: tanti si cimentano nel creare regali per i loro cari, dando vita a oggetti fortemente rappresentativi della persona che ne decide la forma». In un momento storico definito dall’individualità e da una forte competizione, l’argilla si pone quindi come collante sociale volto a colmare le “spaccature” che ci separano dagli altri. 

 

Imparare dai migliori. Quando l’arte, il design e la voglia di sporcarsi le mani si uniscono

 

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Gabriella Sacchi

Nata a Milano nel 1951, Gabriella Sacchi ha tracciato un percorso di vita ricco di esperienze culturali e artistiche. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Brera, ha conseguito la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, dimostrando fin da giovane una fervida passione per l’arte e la creatività. Negli anni Ottanta e Novanta, ha condiviso il suo sapere e la sua passione come insegnante di educazione artistica e come collaboratrice editoriale, contribuendo al mondo dell’arte e della cultura.

Durante questo periodo, ha anche realizzato un libro di educazione artistica in collaborazione con il celebre artista Bruno Munari, consolidando ulteriormente la sua influenza nel campo dell’arte e dell’istruzione. Oggi, all’interno del Laboratorio Spazio Nibe, Gabriella Sacchi si dedica con passione al lavoro artistico, sperimentando e creando opere ceramiche di grande bellezza e significato. Inoltre, continua a svolgere attività culturali di ricerca e promozione nel campo della ceramica, contribuendo in modo significativo alla diffusione e all’apprezzamento di questa forma d’arte. 

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Peony, Nel 2018 l’opera è stata selezionata dal New Taipei City Yingge Ceramic Museum (Taiwan) in occasione della mostra New Orientalia dei membri del Congresso Internazionale della Ceramica (IAC). ©Alessandra Sofia

La sua dedizione e il suo impegno costante la rendono una figura di spicco nella comunità artistica e culturale di Milano e oltre. Nel 2018 riceve il titolo di Maestro d’Arte e Mestiere, riconoscimento istituito dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte che ha ideato la community Wellmade, pensata per scoprire i migliori artigiani. Spazio Nibe, realtà della scena ceramistica milanese, si frappone alla “standardizzazione e l’uniformità” del prodotto su larga scala attraverso lo sviluppo di ceramiche che “si differenziano per la loro unicità, la qualità delle forme, dei colori, dei materiali”.

Il laboratorio offre corsi di gruppo per coloro che sono interessati a sporcarsi le mani addentrandosi nel mondo della ceramica. Che si tratti di workshop dedicati agli smalti e alla ceramica di alta temperatura, all’impasto paper clay, ideale per la creazione di oggetti dalla superficie insolita e quindi unici nel loro genere, alla lavorazione a trafila o alla realizzazione di gioielli in argilla, Spazio Nibe è la destinazione perfetta per riscoprirsi attraverso la ceramica e le sue numerose declinazioni.

 

La piattaforma no-profit che appoggia i creativi a 360 gradi 

 

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Laura Borghi, presidente Fondazione Officine Saffi

Fondazione Officine Saffi è una delle più importanti fondazioni no-profit che si occupa di ceramica contemporanea a livello internazionale. Nata a Milano nel 2011 da un’idea di Laura Borghi, la piattaforma si propone di preservare la lunga tradizione del settore alimentando un dialogo che faccia da ponte tra presente, passato e futuro. «La Fondazione sostiene artisti, designer e artigiani nelle diverse fasi della produzione, fino alla promozione e al riconoscimento del loro lavoro, costituendo una piattaforma per i creativi emergenti, nonché per progetti e narrazioni che fioriscono al di fuori dei sistemi di mercato consolidati.

L’impegno della Fondazione nell’esplorare la cultura italiana si accompagna alla sua identità interculturale e al desiderio di creare un dialogo più ampio che risuoni su scala globale insieme a una rete ibrida di talenti, istituzioni e organizzazioni internazionali». Fornendosi di una metodologia multidisciplinare, Officine Saffi stuzzica la curiosità della comunità milanese attraverso un fitto programma di mostre, workshop, residenze e pubblicazioni editoriali volte a evidenziare la funzione che la pratica ceramistica adempie nella società odierna. Guardando a Milano come un crocevia di culture e discipline creative – dalla moda alla musica, al teatro e all’arte – la Fondazione traduce questo “moltiplicarsi di prospettive” in progetti con un forte impatto socioculturale. 

©Courtesy Officine Saffi Lab

«Gli artisti che abbiamo ospitato negli ultimi anni hanno lasciato una traccia del loro passaggio sia all’interno della Fondazione che nella realtà in cui essa sorge», racconta Borghi. “Gli esperti del nostro laboratorio hanno sviluppato una capacità di trasmettere la loro conoscenza al pubblico che oggi funge da pilastro portante della nostra visione». A 12 anni di distanza dal lancio di Officine Saffi, la conversazione tra visitatori, artisti, istituzioni e professionisti del mondo dell’arte, del design, dell’artigianato e della moda che ne sta al fulcro ha spianato la strada per la sua rapida crescita e la nascita di Officine Saffi Lab: una manifattura sperimentale specializzata nella realizzazione di progetti disegnati su misura per soddisfare le esigenze del singolo cliente. 

«Investiamo nella ricerca di nuove tecniche e linguaggi, supportando le richieste e proposte che riceviamo da brand, designer e artisti», spiega Borghi. «Siamo convinti che la ceramica contemporanea sia un settore in forte espansione e, per questo, siamo sempre più determinati a riscriverne la storia attraverso i nostri progetti».

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1. Officine Saffi Award 4, Julia Huteau, Rebound, 2. Officine Saffi Award 4, Annelie Grimwade Olofsson, Wasteland Object – ©Courtesy Officine Saffi Award

Tra le iniziative promosse dalla Fondazione troviamo l’Officine Saffi Award, premio internazionale nato per scovare i nuovi talenti dell’arte ceramica, oggi alla sua quinta edizione. Indirizzato a singoli o collettivi di qualsiasi età, provenienza e percorso professionale, il concorso (aperto fino al 9 novembre) offre un primo premio pari a 10 mila euro, un premio Giovani Artisti del valore di 5 mila euro e sei premi residenza realizzati in collaborazione con importanti centri internazionali in Messico, Svizzera, Giappone, Italia, Danimarca e Indonesia.

Nell’attesa di inaugurare la sua nuova sede, che aprirà con la mostra collettiva dedicata ai vincitori dell’ultima iterazione del concorso, Officine Saffi intende «rafforzare il legame con enti pubblici e privati per la costruzione di nuovi progetti destinati alla promozione e inclusione sociale», conclude Borghi. Non ci resta che attendere di scoprire cos’altro la Fondazione ha in serbo per la comunità di ceramisti e amatori risoluti nel proteggere questo sapere manuale dall’avanzata del Metaverso.

 

Articolo pubblicato su Millionaire di settembre 2023

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