Svezia, la mia nuova casa

Svezia, la mia nuova casa

Di
Tiziana Tripepi
29 Maggio 2023

Innovazione, welfare, qualità della vita. Chi arriva per studiare, lavorare o aprire un’impresa è trattato al pari di uno svedese. Università pubbliche e gratuite, supporto alle attività imprenditoriali.

Dal pacemaker al Tetra Pak, dai cuscinetti a sfera SKF ai telefonini Nokia, passando per Volvo, Ericsson, H&M, Asea poi fusa con la svizzera Brown Boveri, Ikea. Fino alle aziende 100% digitali: Skype (acquisita nel 2016 da eBay per 2,6 miliardi di dollari), Spotify e Klarna su tutte. Gli abitanti in Svezia sono solo 10 milioni, ma il tasso di innovazione è sempre stato molto alto, confermato dall’European Innovation Scoreboard, che vede il Paese scandinavo al primo posto da anni. Un’economia piccola ma aperta e competitiva, che è riuscita a coniugare capitalismo e libero mercato con un welfare all’avanguardia e un’attenzione speciale per la qualità della vita.

 

I passi giusti per trasferirsi 

Che sia per studio, lavoro o per avviare una propria attività, un italiano, così come qualsiasi cittadino europeo, è trattato al pari di uno svedese. «Per chi intenda trasferirsi in Svezia, la prima cosa da fare è registrarsi presso lʼAgenzia delle Entrate svedese (Skatteverket) per ricevere il proprio numero di identificazione personale (personnummer), che consente di aprire un conto corrente, pagare le tasse e iscriversi alla previdenza sociale», spiega Michele Benincaso, 46 anni, che nel 2007 da Cremona si è trasferito a Stoccolma dove ha fondato Elk, una società audio-tech che ha lanciato un sistema che permette ai musicisti di suonare a distanza come se fossero nella stessa stanza. 

 

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Chi vi aiuta ad avviare un’impresa

Per avere tutte le informazioni su come avviare un’attività imprenditoriale, il sito di riferimento è verksamt.se. Chiaro e dettagliato, offre anche webinar gratuiti sull’avviamento di un business. Il Governo svedese ha creato organi pubblici dedicati a supportare nuove attività imprenditoriali, sia tradizionali che innovative. Almi offre prestiti a imprese di piccole e medie dimensioni. Al suo interno, la società di venture capital Almi Invest, che ha in gestione circa 300 milioni di euro. Poi Business Sweden, organizzazione che supporta l’internazionalizzazione delle aziende, e Sting, il più grande incubatore svedese. «Il mio percorso ha seguito proprio questi passi», aggiunge Benincaso. «Prima abbiamo ricevuto qualche prestito da Almi, poi siamo entrati in un piccolo incubatore universitario, infine in Sting. Questo ci ha consentito di ottenere il primo round di investimento».

 

Mercato del lavoro dinamico, ambiente accogliente

Giuseppe Caprolu, 38 anni, ingegnere edile di Bitti, un paesino in provincia di Nuoro, è atterrato in Svezia nel 2010 grazie a Master and Back, un programma della Regione Sardegna che consente di studiare in università di eccellenza per poi tornare in Italia e mettere in pratica quanto appreso. «Ho scelto un dottorato di ricerca sulle tecnologie del legno, ma al termine degli studi mi sono reso conto che aveva poche applicazioni in Italia, e ho preferito rimanere in Svezia che in questo campo offriva più possibilità». 

Giuseppe lavora per Ramboll, multinazionale danese con 17 mila dipendenti, ma ha già cambiato lavoro due volte. «In Svezia capita spesso di essere contattati da altre aziende che ti propongono una nuova posizione e un aumento di stipendio fino al 20%», continua. «Gli stipendi sono alti (la media è di 46 mila corone svedesi mensili, pari a 4 mila euro circa, fonte: Internations.org, ndr) e rivalutati ogni anno in base all’inflazione, con un extra che si può utilizzare per lo sport, considerato un’attività fondamentale. Inoltre si organizzano aperitivi e viaggi aziendali per socializzare, e per ogni figlio che nasce hai diritto a 480 giorni lavorativi tra paternità e maternità, di cui 390 con l’80% dello stipendio». 

 

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Un unico sito per fare domanda nelle università

«Questo è un Paese dove la qualità della vita è messa al primo posto», sottolinea Martina Spinoglio, 26 anni, di Milano, che dopo la laurea di primo livello in Ingegneria gestionale a Milano si è trasferita a Stoccolma per frequentare la magistrale al KTH, l’Istituto Reale di Tecnologia (corrispondente al nostro Politecnico). «Le università svedesi sono pubbliche e gratuite, per inviare la domanda basta collegarsi al sito University Admissions e si fa tutto online. Si possono inserire un massimo di otto preferenze (di corso o di università) per la laurea di primo livello e quattro per la laurea magistrale. Non ci sono requisiti particolari per accedere, se non quello della conoscenza della lingua inglese (è richiesto un punteggio 6, 6,5 o 7 dell’IELTS, a seconda delle università) perché tutti i corsi sono in inglese. 

Le università offrono alloggi che costano dai 300 ai 650 euro mensili circa, e prestiti a interessi bassissimi per dare l’opportunità a tutti di essere indipendenti». La curiosità: nel periodo in cui Martina stava perfezionando la sua domanda sul sito è stata contattata da una counselor universitaria che si trovava per caso a Milano. «Ci siamo incontrate e mi ha dato tanti consigli su come compilare la lettera di motivazione: dovevo parlare dei miei hobby e della mia famiglia (agli svedesi interessa molto la sfera personale), spiegare perché volevo proprio andare a Stoccolma e quanto importante fosse per me la sostenibilità. Per loro è un aspetto fondamentale, ogni corso universitario affronta questa tematica». Tornata in Italia, nel 2020 ha fondato Thesis 4u, una startup che mette in contatto studenti universitari e aziende tramite la tesi.

 

Articolo pubblicato su Millionaire aprile 2023

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