COVER STORY: Spopolamento dei centri storici. Caro affitti. Overtourism, ma anche concorrenza con il settore alberghiero. E poi ancora, patrimonio immobiliare improduttivo, imprenditoria e startup innovative.
Cosa e quanto c’entrano gli affitti brevi? Un tema sempre più caldo soprattutto dopo la protesta degli universitari che ha raggiunto tutta l’Italia da Torino a Palermo, da Roma a Padova.
Argomento che risuona in occasione degli eventi, quando non ci sono abbastanza posti nelle città, e lo sfogo con la prenotazione online delle case diventa un’alternativa scelta da molti. Argomento oggetto di una bozza di ddl che il Ministero del Turismo ha messo a punto e che affronterà nelle prossime settimane l’iter parlamentare. Tema, quello degli affitti brevi, che gli operatori del settore descrivono con i numeri alla mano trattandosi dell’1,7% del totale degli immobili complessivi.
Evidentemente non impattante né sullo spopolamento dei centri storici, che riguarda una questione demografica di portata più ampia, né sull’eccesso di turisti in determinati periodi dell’anno, in alcuni centri storici (considerando ad esempio che dai dati Istat 2021, a Verona, il 42% dei turisti dorme in villaggi turistici e campeggi, il 17% nelle case, il restante in hotel). Il tema del caro affitti, esploso in queste settimane, è strettamente legato all’inflazione e, in alcune città, che hanno un bacino studentesco, alla carenza cronica di posti letto.
Articolo pubblicato su Millionaire giugno 2023 che puoi trovare in versione digitale qui