Felicità: si può imparare per lavorare meglio

Di
Silvia Messa
22 Maggio 2017

Si può imparare a essere felici? Sì. E la felicità ci porta un sacco di vantaggi anche sul lavoro. Lo sostengono le neuroscienze e c’è chi può allenarci alle felicità.

Millionaire ha partecipato (con profitto!) al workshop “La Scienza della Felicità”, organizzato il 19 maggio a Milano, presso lo spazio Mac, da 2BHappy Agency. Di questo network, creato da Veruscka Gennari, 42 anni, Daniela di Ciaccio, 38 anni, avevamo parlato su Millionaire di Marzo 2017.

Versuscka Gennari

2BHappy Agency è un’associazione che unisce formatori, coach e professionisti con un obiettivo comune: aiutare professionisti, managers, lavoratori, genitori, giovani ad essere felici. Le loro iniziative sono state apprezzate e riconosciute anche dall’Onu, a Ginevra, nella Conferenza dell’OSI (Objectif Sciences International) sui temi di innovazione per il cambiamento positivo del Mondo.

L’evento di Milano è stato realizzato in collaborazione con Peplo.me, che organizza in Italia le performance percussionistiche dei SewaBeats.

Che cosa abbiamo imparato

La felicità è anche emozione, ma soprattutto competenza.

Al lavoro si può e si deve essere felici, perché il lavoro prende una quantità impressionante della nostra vita. L’87% dei lavoratori è demotivato.

L’infelicità ci costa cara: 40 milioni di lavoratori soffrono di stress correlato al lavoro. Con ricadute sulla produttività (si perdono 500miliardi di euro) e sulla salute del singolo. Ed elevati costi individuali e per la collettività.

L’asticella della felicità, nella nostra testa, si sposta sempre più in là… Pensiamo di poter essere felici solo se lavoriamo sodo per ottenere quello che desideriamo. È un errore. Bisogna vivere qui ed ora. Il presente è la nostra unica certezza. Se otteniamo un successo impariamo a goderne, a celebrarlo con piccoli e grandi riti di gioia!

Il cervello si può cablare alla felicità. il nostro cervello risponde agli stimoli positivi stimolando il corpo con ormoni che ci fanno stare bene e ci “riparano”, mentre se siamo in pericoli il cervello ci stimola a produrre ormoni diversi (cortisolo, adrenalina). Sono quelli che, in caso di stress protratto possono farci ammalare.

Due minuti: è il tempo in cui cambia il nostro stato d’animo in risposta a uno stimolo positivo o negativo.

Stimoli positivi. Risate, abbracci, apprezzamenti e segnali di stima, sorprese piacevoli, esporsi a notizie ed esperienze positive e motivanti. Un esempio: suonare il bongo a tempo con altre 100 persone: fatto, nella Drums Experience guidata dai SewaBeats (durante il workshop La Scienza della Felicità). Cercare la bellezza: natura, arte, viaggi, ambienti di lavoro armoniosi e luminosi.

Stimoli negativi. La lamentela. Lamentarsi “brucia i neuroni”, disattiva aree del cervello dedite al problem solving, in chi si lamenta e in chi sente i lamenti. Usare parole negative (crisi, competizione, no pain no gain…), concentrarsi sui propri problemi o su azioni negative compiute da altri. Lasciarsi inondare solo dalle tragedie e dalle notizie di cronaca nera.

Soluzioni. Costruire un capitale sociale, relazioni solide tra le persone, orientate alla fiducia. Le connessioni sociali rafforzano i nostri sistemi. Gli amici rappresentano occasioni di vita a lungo termine. Lavorare in azienda, partendo dal capo e dai manager, perché ci siano benessere, momenti di scambio e comunicazione, occasioni dove conoscersi e generare entusiasmo, rompere le barriere tra i reparti, affrontare insieme i cambiamenti, le sfide, abbracciare insieme progetti per il miglioramento sociale, a beneficio di tutti, creare networking con altre persone e aziende.

 

Ecco le 5 azioni quotidiane per essere più felici e lavorare meglio insieme.

Le consiglia 2BHappy Agency (www.2bhappy.it)

Stop lamentele. Lamentarsi brucia i tuoi neuroni e di quelli che ti circondano.

Sorridi. Quando sorridi il cervello produce endorfine, le sostanze che fanno bene alla salute e all’umore.

Parole Positive. Le parole definiscono la nostra esperienza del mondo. Parole positive spingono il cervello verso l’area delle prepstazioni eccellenti.

Ringrazia. La gratitudine permette al tuo cervello di adattarsi e d evolvere nella maniera più efficace, andando a selezionare ciò che c’è di piuù positivo nel mondo.

Dai una mano. Aiutare gli altri è un predittore positivo di salute e longevità, così come lo sono (in negativo) il fumo, la pressione alta e l’obersità. Chi aiuta gli altri è 5 volte meno soggetto a burnout e ha il 65% di possibilità in più di ottenere una promozione.

Insomma: “La felicità è il key driver del successo”.

 

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