Si può imparare a essere felici? Sì. E la felicità ci porta un sacco di vantaggi anche sul lavoro. Lo sostengono le neuroscienze e c’è chi può allenarci alle felicità.
Millionaire ha partecipato (con profitto!) al workshop “La Scienza della Felicità”, organizzato il 19 maggio a Milano, presso lo spazio Mac, da 2BHappy Agency. Di questo network, creato da Veruscka Gennari, 42 anni, Daniela di Ciaccio, 38 anni, avevamo parlato su Millionaire di Marzo 2017.
2BHappy Agency è un’associazione che unisce formatori, coach e professionisti con un obiettivo comune: aiutare professionisti, managers, lavoratori, genitori, giovani ad essere felici. Le loro iniziative sono state apprezzate e riconosciute anche dall’Onu, a Ginevra, nella Conferenza dell’OSI (Objectif Sciences International) sui temi di innovazione per il cambiamento positivo del Mondo.
L’evento di Milano è stato realizzato in collaborazione con Peplo.me, che organizza in Italia le performance percussionistiche dei SewaBeats.
Che cosa abbiamo imparato
La felicità è anche emozione, ma soprattutto competenza.
Al lavoro si può e si deve essere felici, perché il lavoro prende una quantità impressionante della nostra vita. L’87% dei lavoratori è demotivato.
L’infelicità ci costa cara: 40 milioni di lavoratori soffrono di stress correlato al lavoro. Con ricadute sulla produttività (si perdono 500miliardi di euro) e sulla salute del singolo. Ed elevati costi individuali e per la collettività.
L’asticella della felicità, nella nostra testa, si sposta sempre più in là… Pensiamo di poter essere felici solo se lavoriamo sodo per ottenere quello che desideriamo. È un errore. Bisogna vivere qui ed ora. Il presente è la nostra unica certezza. Se otteniamo un successo impariamo a goderne, a celebrarlo con piccoli e grandi riti di gioia!
Il cervello si può cablare alla felicità. il nostro cervello risponde agli stimoli positivi stimolando il corpo con ormoni che ci fanno stare bene e ci “riparano”, mentre se siamo in pericoli il cervello ci stimola a produrre ormoni diversi (cortisolo, adrenalina). Sono quelli che, in caso di stress protratto possono farci ammalare.
Due minuti: è il tempo in cui cambia il nostro stato d’animo in risposta a uno stimolo positivo o negativo.
Stimoli positivi. Risate, abbracci, apprezzamenti e segnali di stima, sorprese piacevoli, esporsi a notizie ed esperienze positive e motivanti. Un esempio: suonare il bongo a tempo con altre 100 persone: fatto, nella Drums Experience guidata dai SewaBeats (durante il workshop La Scienza della Felicità). Cercare la bellezza: natura, arte, viaggi, ambienti di lavoro armoniosi e luminosi.
Stimoli negativi. La lamentela. Lamentarsi “brucia i neuroni”, disattiva aree del cervello dedite al problem solving, in chi si lamenta e in chi sente i lamenti. Usare parole negative (crisi, competizione, no pain no gain…), concentrarsi sui propri problemi o su azioni negative compiute da altri. Lasciarsi inondare solo dalle tragedie e dalle notizie di cronaca nera.
Soluzioni. Costruire un capitale sociale, relazioni solide tra le persone, orientate alla fiducia. Le connessioni sociali rafforzano i nostri sistemi. Gli amici rappresentano occasioni di vita a lungo termine. Lavorare in azienda, partendo dal capo e dai manager, perché ci siano benessere, momenti di scambio e comunicazione, occasioni dove conoscersi e generare entusiasmo, rompere le barriere tra i reparti, affrontare insieme i cambiamenti, le sfide, abbracciare insieme progetti per il miglioramento sociale, a beneficio di tutti, creare networking con altre persone e aziende.
Ecco le 5 azioni quotidiane per essere più felici e lavorare meglio insieme.
Le consiglia 2BHappy Agency (www.2bhappy.it)
Stop lamentele. Lamentarsi brucia i tuoi neuroni e di quelli che ti circondano.
Sorridi. Quando sorridi il cervello produce endorfine, le sostanze che fanno bene alla salute e all’umore.
Parole Positive. Le parole definiscono la nostra esperienza del mondo. Parole positive spingono il cervello verso l’area delle prepstazioni eccellenti.
Ringrazia. La gratitudine permette al tuo cervello di adattarsi e d evolvere nella maniera più efficace, andando a selezionare ciò che c’è di piuù positivo nel mondo.
Dai una mano. Aiutare gli altri è un predittore positivo di salute e longevità, così come lo sono (in negativo) il fumo, la pressione alta e l’obersità. Chi aiuta gli altri è 5 volte meno soggetto a burnout e ha il 65% di possibilità in più di ottenere una promozione.
Insomma: “La felicità è il key driver del successo”.